Narcisismo ed Empatia. Schizzo di un intreccio tossico

Ci sono incastri, che per quanto all’esterno suonino come evidentemente malsani e improbabili – quando non addirittura e alla lunga destinati al collasso – per qualche strana ragione e nonostante tutto, “resistono”. Di qualunque natura essi siano – sentimentali, amicali, sessuali, solo per citarne alcuni – i rapporti in questione sono caratterizzati dall’essere francamente sbilanciati; per quanto l’immagine in sé possa forse risultare assai estrema, in realtà all’interno di relazioni così distruttive si configurano chiaramente due ruoli – distinti e complementari fra loro – e due attori: un carnefice ed una vittima, la cui amalgama dà vita a dinamiche dai contorni perversi, che – in una escalation senza fine – alimentano un’atmosfera tossica di fondo. Si pensi ad esempio all’unione fra un narcisista ed un empatico. Il primo, come si è altrove ampiamente detto, non vede che se stesso: pensieri e bisogni sono tutti auto – riferiti, laddove l’altro è usato al solo scopo di darvi compiuto accoglimento.