Deterioramento cognitivo e forme di demenza
Un mondo poco s-conosciuto

La degenerazione del cervello, come per tutti gli altri organi del corpo, è fisiologica.

Dall’età di trentacinque anni circa, tempo entro il quale raggiungiamo il culmine delle nostre capacità cognitive, esso inizia il suo percorso di invecchiamento; piccole dimenticanze, tempi di reazione e di ripresa più lunghi… questo non ci fa piacere ma nonostante tutto ce ne rendiamo conto!

La degenerazione neuronale porta a diversi tipi di patologie, tra le più comuni, troviamo le diverse forme di demenza

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Un mondo poco s-conosciuto

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Demenza d’Alzheimer
Cinque segnali d’allarme

In Italia, le persone che soffrono di demenza sono più di un milione e la più comune tra le persone anziane risulta essere il Morbo di Alzheimer

Al principio, la demenza d’Alzheimer può essere difficile da riconoscere poiché i segni clinici del morbo sono generici, specialmente all’inizi. Il sintomo più noto riguarda inziali problematiche con la memoria, ma in fin dei conti tutti possiamo avere delle dimenticanze, specialmente in età avanzata!

Ciononostante, è fondamentale non sottostimare anche i più “innocui” segnali, poiché generalmente quando i famigliari si rendono conto che qualcosa non funziona più come prima, la malattia è già ad uno stadio più avanzato.

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La Terza Età e il Teatro
Attori da ri-scoprire

Studi hanno dimostrato l’importanza del teatro a livello educativo, sociale e psicologico.
Quando si pensa al teatro si è soliti collegarlo ad attori, professionisti, ai dramma, a Shakespeare. E se invece gli attori fossero dei pensionati, dei nonni?
Il beneficio che questi potrebbero avere da un’esperienza come il teatro è sorprendente e merita un’analisi.

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Insonnia e terza età
Quale legame

Nella pratica clinica, e non solo, occorre molto di frequente rilevare la tendenza all’insonnia nei pazienti nella terza età. Dai 65 anni in su, l’impossibilità di addormentarsi, o di far durare il sonno fino al mattino, sembrano una costante dell’esperienza di vita dell’anziano. Secondo l’ISS l’insonnia affligge circa 12 milioni di individui solo in Italia. La percentuale raggiunge il 40% per le persone dai 65 anni in su.

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La terza età
Una carezza in casa di riposo

In questi due anni di pandemia il pensiero di tutti era rivolto ai deboli, ai bambini che non potevano giocare insieme, alle persone con disabilità, agli anziani ricoverati nelle case di cura che non potevano incontrare i propri parenti. Quando si pensa ad una casa di riposo si pensa alla tristezza, all’abbandono, alla morte. Ma è la verità o la società che ci porta a pensare questo?

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Wearable technologies e psicologia

Sarà possibile rivelare lo stato psicofisico attraverso l’utilizzo di sensori?

La convergenza di vari avanzamenti tecnologici nella miniaturizzazione dei microprocessori, nella diffusione capillare della connessione internet e nella scienza dei materiali ha reso possibile e di grande interesse lo sviluppo di sensori indossabili. Un sensore è un dispositivo in grado di misurare un parametro fisico o chimico e convertirlo in tempo reale in un segnale elettrico che viene acquisito da un’opportuna elettronica di lettura.

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Prendersi Cura
Il familiare con demenza e il carico assistenziale

Pubblicazione a promozione de I colori della mente – prevenzione e supporto nelle patologie neurodegenerative della terza età” progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Abruzzo, promosso dall’Associazione la Cura del Tempo Onlus, insieme all’Associazione Il Sigaro di Freud come partner – www.lacuradeltempo.com/it/icoloridellamente

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Arte e neuroni specchio. Come la bellezza genera empatia

Laocoonte e i suoi figli – Agesandro, Atanodoro di Rodi e Polidoro. Musei Vaticani, Città del Vaticano.

Vilayanur  S. Ramachandra ha detto: “I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia”. Lo scienziato indiano aveva ragione. La scoperta fondamentale di Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato  alla guida del CNR di Parma, che nel 1992 ha coordinato il pool di ricerca che ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio all’interno della corteccia motoria, ha permesso di spiegare a livello neurologico il meccanismo dell’empatia. Questa particolare classe di cellule nervose, denominate neuroni specchio, sono in grado di attivarsi per imitazione, quando osserviamo qualcuno compiere un gesto, riflettendo, come uno specchio appunto, ciò che “vedono” nel cervello altrui.

Il gruppo di Rizzolatti non si è fermato qui. Hanno utilizzato come stimolo delle sculture classiche greche e le hanno modificate mediante l’applicazione di un algoritmo che ha variato l’equilibrio delle loro misure perfette. Le due tipologie di immagini sono state mostrate a un gruppo di volontari, e sono state osservate le loro reazioni cerebrali grazie alla risonanza magnetica funzionale.

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La Sindrome di Asperger
L’arte speciale di comunicare un bisogno celato

L’arte rappresenta un veicolo indispensabile alla nostra crescita personale. In ogni sua forma ci permette di entrare inconsapevolmente in contatto con la dimensione sconosciuta dell’altro, nella profondità di un sentimento, di un vissuto, anche di un malessere fino a quel momento estraneo a noi.  L’arte non è un quadro di Van Gogh: l’arte è quella sensazione che ci pervade vedendo per la prima un quadro di Van Gogh. È il vissuto dell’artista; è il nostro.

Ogni forma d’arte ci dona la possibilità di costruire nostre, uniche percezioni sul mondo, immergendoci in realtà impossibili da percepire altrimenti senza essere l’altro. In sintesi, ci rende ricchi.

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