Mese: Giugno 2019

Il tango argentino. Un abbraccio terapeutico

Tango argentino painting tom charly biegler saatchi art jpg 770×770 Tango argetnino

Dal 2009 il Tango Argentino è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. La sua storia, il suo linguaggio e le recenti scoperte sui suoi effetti terapeutici, lo differenziano da qualsiasi altro ballo.

È la danza tipica di Buenos Aires, che porta con sé delle grosse radici italiane: tra gli autori/compositori più famosi spiccano Canaro, Calo’, Di Sarli, D’Arienzo, Pugliese, Piazzolla ed altri; si è poi diffuso in modo capillare soprattutto in Europa, con una crescita esponenziale.

Il Tango trova terreno fertile nella regione del Rio de la Plata. Si sviluppò principalmente nelle città di Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay) dove un gran numero di comunità dalle enormi differenze sia etniche che culturali si incrociarono a seguito delle ondate immigratorie del XIX secolo, mescolando gente e culture provenienti da tutta Europa con realtà preesistenti come quelle afro-rioplatensi, indigene, gauchesche, africane e ispaniche. Il Tango si convertì in un fenomeno di portata mondiale a partire dalla seconda decade del XX secolo e da allora si è affermato e consolidato come uno dei generi musicali più apprezzati nel mondo.

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La bellezza. Non è bello ciò che è bello…

Parlare di bello e di bellezza potrebbe portarci ad affrontare il tema del narcisismo di questa nostra società occidentale e della ricerca dell’apparenza perfetta dettata dai social. Potrebbe. Le domande che hanno mosso questo articolo sono in realtà legate a quei pensieri da ombrellone nell’osservare le diverse forme umane che popolano le spiagge italiane nelle domeniche di giugno. Osservando le bambine senza il pezzo di sopra del costume che giocano libere e inconsapevoli con i loro compagni maschi; Osservando le adolescenti che si scoprono sfacciate con quei corpi perfetti e costume-infradito-borsa-telo approvati da Instagram, o che si coprono pudiche per celare depilazioni non proprio perfette, accessori non proprio aggiornati, linee morbide dove il diktat è spigoloso; Osservando le donne (più o meno giovani) a loro agio con i loro corpi più o meno allenati, depilati, coperti da accessori all’ultimo grido, quasi a comunicare di aver finalmente fatto pace col proprio corpo.

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I corsi di accompagnamento alla nascita. Diventare genitori insieme

Gustav Klimt. Hope, II. 1907-08 | MoMA

I corsi di accompagnamento alla nascita sono una fondamentale occasione di apprendimento, esperienza e conoscenza reciproca, per le mamme dalla ventiseiesima settimana in poi. Queste importanti esperienze si articolano, generalmente, in percorsi che prevedono un incontro settimanale, per una durata complessiva di 10/12 incontri a seconda delle figure che intervengono. In ambito pubblico, in ospedale o in Consultorio, i corsi sono organizzati e coordinati dalle ostetriche, e prevedono l’intento di ginecologi, pediatri, assistenti sociali, nutrizionisti e psicologici.

L’intervento psicologico all’interno dei CAN, in base a quanto indicato dal Piano sanitario regionale 2010 – 2012, e alle Linee di indirizzo regionali per le attività dei Consultori Familiari, allegato 1, al Decreto n°u00152/2011, ha come obiettivo fornire alla coppia la possibilità di operare una scelta consapevole riguardo le modalità di assistenza al parto, il ruolo genitoriale, l’assistenza post-parto e la promozione dell’allattamento al seno. 

Di cosa si occupa lo psicologo?

All’interno dei CAN lo psicologo si occupa di fornire informazioni riguardo le fasi della gravidanza. I vissuti interni delle future mamme cambiano molto nel passaggio dal primo al secondo trimestre, e dal secondo al terzo. (Per approfondire “La maternità – Un viaggio alla scoperta del Sè” della Dott.ssa Bernabé)

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La Psicoterapia Online
Pratica Clinica tra Reale e Virtuale

Esercitare la professione di psicologo e di psicoterapeuta in un’era digitalizzata, pone obbligatoriamente di fronte a grandi interrogati sulla funzione di internet e dei nuovi strumenti tecnologici nei percorsi di cura.

Sappiamo come internet sia un ottimo veicolo per comunicare: ci permette di sentirci vicini anche a distanza, presenti nelle relazioni anche in assenza di presenza fisica. È uno strumento che non possiamo fare a meno di impiegare quotidianamente nelle nostre relazioni significative. È dunque necessario interrogarsi sui significati che assume il suo utilizzo nella pratica clinica e che effetti determina nella relazione terapeutica.

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