Disfunzione erettile. Vademecum d’azione

Per poter affrontare un problema estremamente diversificato come la disfunzione erettile, è importante comprendere quali ne siano i meccanismi psicologici sottostanti per ogni uomo.

In questo articolo non prenderemo in considerazione le disfunzioni erettili causate da problemi organici (malattie, assunzione di farmaci o sostanze); se siete interessati all’argomento, rivolgetevi ad un professionista di riferimento.

Le cause psicologiche della disfunzione erettile

La disfunzione erettile sostenuta da una causa psicogena si manifesta generalmente in pazienti giovani, ha un inizio brusco e non graduale, si presenta in forma circostanziata (cioè in alcune situazioni ma non in altre) ed è spesso associata ad altre forme di disagio psicologico.

Il problema di fondo più comune riscontrato è l’ansia da prestazione, un timore del fallimento e di non deludere associato ad una sensazione di inadeguatezza. L’ansia da prestazione tende a contrastare la partecipazione erotica all’azione sessuale e il potersi lasciare andare alle sensazioni eccitatorie. Questi uomini sono spesso eccessivamente preoccupati dal risultato dell’atto sessuale, finendo per sottovalutare l’importanza della partecipazione emozionale.

L’ansia da prestazione comporta anche variazioni fisiologiche: lo stato di allarme in cui l’uomo si trova porta al contrasto del meccanismo neuro-endo-biochimico alla base dell’erezione; la diminuzione o la perdita dell’erezione provoca un aggravamento dell’ansia, che aumenta lo stato d’allarme, in un circolo vizioso che va ripetendosi. Infatti, la paura che la perdita di erezione si possa ripresentare porta ad un atteggiamento di auto-osservazione e a comportamenti esclusivamente finalizzati a risolvere il problema, che in realtà finiscono per allontanare l’uomo dalla compartecipazione emotiva alla situazione erotica, e quindi al mantenimento o all’aggravamento del problema.

Quando chiedere aiuto

Vivere in modo sereno la propria sessualità è possibile per tutti. Sfortunatamente a volte il circolo vizioso causato dalla paura e dall’ansia rende all’uomo impossibile anche solo vedere una via d’uscita.

Spesso il disturbo dell’erezione si accompagna ad una sensazione di inadeguatezza, che influisce negativamente sull’umore, sul desiderio sessuale e sulla propria autostima. La situazione può diventare così frustrante da mettere a repentaglio il futuro sessuale personale dell’uomo e quello della coppia. Quando ci si sente in una situazione senza uscita, in cui qualsiasi tentativo finisce per peggiorare le cose, quello è il momento in cui è importante chiedere aiuto: in primis al/alla partner, e in secondo luogo, ad uno specialista.

Cosa fare?

L’eccesso di tensione nella situazione sessuale si traduce in una perdita di naturalezza, che impedisce l’abbandono e il rilassamento necessario per vivere l’atto sessuale con serenità. L’uomo, in queste situazioni, ha bisogno di accettare e accogliere gli stimoli sensoriali ed erotici, lasciandosi coinvolgere dal contatto e dalla relazione con l’altra persona, facendosi trascinare dalla spontaneità e dall’istintualità che rendono il rapporto sessuale così unico e avvincente.

In particolare, in queste situazioni gioca un ruolo importante la capacità dell’uomo e della coppia di inquadrare in modo realistico gli avvenimenti, senza drammatizzarne la portata ma vedendoli come un problema limitato e circoscritto a ciò che è nel qui ed ora. In più, è importante che il/la partner dell’uomo non faccia inferenze e collegamenti tra l’accaduto e altri aspetti, soprattutto emotivi e relazionali, della coppia.

Lavorando sui fattori che determinano le nostre ansie e insicurezze con un professionista, è possibile dare a queste ansie un senso compiuto, dare loro un ordine. Grazie a questo, nella maggioranza dei casi è possibile evitare l’assunzione di farmaci che tendono ad essere un momentaneo palliativo al sintomo, senza agire sulla fonte del problema. Questo tipo di lavoro tendere ad avere successo nell’aiutare l’uomo a costruire o rinforzare la propria autostima sessuale, grazie alla quale egli potrà ritrovare un modo per vivere gli eventi in modo naturale e sereno… da protagonista, senza più subirli passivamente.

In ultimo, ricordati che, come gli altri aspetti della vita, anche la sessualità non può essere perfetta e un fallimento dell’erezione può occasionalmente presentarsi. Ciò fa parte della naturale variabilità delle cose e non ha nessun valore di giudizio sulla tua persona e sulle tue capacità.

Per riassumere…

La disfunzione erettile è un problema che può essere risolto! Lo specialista di riferimento potrà aiutare l’uomo a:

  • aumentare le sue capacità di concentrazione sul processo erotico;
  • diminuire la tensione legata alla prestazione e al risultato;
  • ridimensionare il significato di “errore” e “fallimento”;
  • migliorare il contesto psico-relazionale in cui avvengono gli atti sessuali;
  • lavorare sulla propria autostima sessuale.

Quindi, ricordati sempre di:

  • Ascoltare il tuo corpo e, per una volta, prova a spegnere la testa!
  • Concentrati sullo stare insieme (sull’essere-con il tuo partner) e sulle sensazioni di piacere che l’atto erotico.
  • Fatti guidare dalla spontaneità e dal tuo istinto.
  • Non pensare all’orologio! Non esiste un tempo giusto o sbagliato per un rapporto sessuale.

Dott.Francesco Artegiani

Riceve su appuntamento a Perugia

(+39) 347 6449741
francescoartegiani@gmail.com

Per Approfondire:

Abraham G., Pasini W. Introduction à la sexologie médicale, 1974, Parigi, Payot.

Lewis R.W., Fugl-Meyer K.S., Bosch R., Fugl-Meyer A.R., Laumann E.O., Lizza E., Martin-Morales A. (2004) Epidemiology/Risk Factors of Sexual Dysfunction, Journal of sexual Medicine. 1(1):35–39.

Bonanno D., Michetti P.M., Rossi R., Simonelli C. (2008) Regulation of emotions, alexithymia and male sexual well-being, Sexologies. 17(1):116-117.

Bonanno D. Michetti P.M., Bonanno D., Rossi R. (2008), Male sexuality and regulation of emotions: a study on the association between alexithymia and erectile dysfunction, Sexologies. 20(1):100-108.

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