Autore: Serena Bernabè

L’angoscia. L’ansia che genera ansia

Sara è alle prese con la preparazione dell’esame di terza media, è una studentessa brillante che nel corso degli anni ha sempre ottenuto ottimi voti. La preparazione per l’esame finale è andata bene, la costanza nello studio le ha permesso di arrivare al giorno dell’esame sicura e di sé e delle proprie capacità. Il fatidico giorno è arrivato e Sara inizia ad avere paura, quella mattina si è svegliata particolarmente agitata, cuore a mille, pensieri negativi, sudorazione alle mani, paura di non farcela, il suo corpo sembra come bloccato. Sara si trova in uno stato di agitazione e ansia che la paralizzano in un modo che sembra impossibile affrontare. Con l’aiuto dei suo genitori trova il modo per calmarsi e per tornare alla realtà, piena delle sue capacità e grazie alla sua preparazione riesce comunque ad affrontare l’esame nel migliore dei modi.

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Il Silenzio. Come comunicare con il silenzio

Saper comunicare è una delle cose più difficili e impegnative, per poterlo fare in modo efficace bisogna sapersi conoscere, saper conoscere le proprie capacità e i propri limiti. Qualche mese fa mi è capitato di incontrare una persona, una ragazza di nome Luna, con la quale abbiamo stretto una bellissima amicizia, con lei non ho difficoltà a parlare, mi fa sentire al sicuro e libera di potermi esprimere come voglio. Durante la nostra conoscenza ho però scoperto una cosa, nei suoi silenzi si celano parole che non possono essere dette con la voce, ed è in questo momento che basta uno sguardo per poterci capire, comprendere fino in fondo. Continuando la nostra conoscenza ho avuto modo di capire che Luna ha difficoltà ad esprimere con le parole il suo pensiero soprattutto nel momento in cui si trova in difficoltà o sente di essere stata ferita, si chiude in un mutismo che è quasi impossibile superare. Spronarla, incoraggiandola ad utilizzare le parole per verbalizzare il suo pensiero è un compito arduo, ma con fatica ed impegno ho capito come poter fare per entrare in contatto con lei, dando quindi spazio ad una comunicazione. Con il tempo ho imparato che una delle cose più importanti nella comunicazione rimane proprio il silenzio.

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Le aspettative. Cosa vogliono da me?… Cosa voglio io dagli altri?

E’ arrivato il giorno del mio compleanno: non vedo l’ora di poter festeggiare con tutti i miei amici, ho organizzato una bella serata e spero che andrà tutto come ho immaginato…. Poco prima di uscire, leggo sul mio telefono un messaggio di due dei miei migliori amici, mi dicono che purtroppo non potranno essere presenti alla festa: che delusione!

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Verità o bugia. Le regole di un antico gioco

Verità e menzogna sono due facce della stessa medaglia. La natura stessa ci dimostra che non sempre è utile distinguerle, anzi, come sosteneva Darwin: “Inganni e raggiri fanno parte del gioco della sopravvivenza”. Che sia per amore o per odio, per coraggio o verità, per divertimento o furbizia e per tanti altri motivi ancora, tutti noi conosciamo le regole di questo antico gioco. Già nella primissima infanzia ci ritroviamo a fare i conti con la menzogna. Basti pensare a come il genitore risponde alla domanda: “Da dove vengono i bambini?”.

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Rimozione e dissociazione. Difese del nostro Io

Parlando con una mia giovane paziente, qualche tempo fa, mi sono ritrovata a riflettere sulla grande potenza dei meccanismi di difesa, in particolare dei processi di rimozione e dissociazione. Anna è una giovane donna che all’età di 14 anni ha subito la perdita della propria madre a seguito di un tumore al seno. A distanza di anni, lamenta il fatto di non riuscire a ricordare nessun evento precedente questa perdita, né tanto meno il ricordo del momento in cui si è trovata ad affrontare questo lutto. Difficile affermare se effettivamente Anna non ricordi nulla della malattia della mamma, o non voglia consciamente ricordare quel periodo della sua vita che l’ha segnata profondamente. Soffre ancora per la sua perdita e pur sforzandosi di far riaffiorare alla memoria quell’evento, ancora non è in grado di ricordare. Così come per la perdita della mamma, Anna non ricorda neppure altri episodi che, se riportati, potrebbero essere potenzialmente utili sul piano clinico. Parlandomi di sé noto la totale assenza di racconti legati ad alcuni periodi della propria infanzia.

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Il Caregiver. Quando la famiglia cura

Chi è il caregiver? Che ruolo ha e qual’ è la sua funzione? Nel parlare di malattie mentali o fisiche, spesso l’attenzione viene posta principalmente sul soggetto portatore di quel determinato disturbo. Proviamo invece a cambiare prospettiva mettendoci nei panni di chi vive a stretto contatto con una persona sofferente.

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Le Emozioni. Vale la pena conoscerle?

Come scrive McDougall (McDougall, Teatri del corpo, 2012 Raffaello Cortina Editore): “il cuore è l’organo privilegiato dell’affetto, la metafora dell’amore, della sofferenza e della nostalgia, come peraltro dell’odio, della violenza e della collera”.

Non c’è cosa più complessa e difficile del mettersi in contatto con le proprie emozioni. Tentiamo costantemente di ignorarle, ma anche se proviamo a metterle a tacere cercando di non ascoltarle, loro sono presenti, ci sono, vengono comunque immagazzinate in qualche lato a noi oscuro, pronte a riaffiorare con una forza e un’intensità che le rende poi di difficile gestione.

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Psicologia in Musica. Minuetto di Mia Martini

Minuetto è una canzone scritta da Franco Califano e interpretato da Mia Martini, racconta e descrive lo sfogo e il dolore di una donna innamorata di un uomo con il quale instaura una relazione di dipendenza affettiva. Ha rivolto le sue attenzioni nei confronti dell’uomo “sbagliato”, con lui ha potuto sperimentare sentimenti di frustrazione, solitudine e sofferenza e più volte ha messo in discussione se stessa e il proprio pensiero. Si è rivelato uno dei più grandi successi dell’estate del 1973. Sono trascorsi più di quaranta anni e ancora oggi la canzone è conosciuta e continua ad essere canticchiata da molti di noi, probabilmente perché tocca delle note della vita importanti e sempre attuali. Chissà quante donne si sono sentite e continuano a rispecchiarsi in queste parole. Califano ha “cucito” addosso a Mia Martini il testo della canzone, ha affidato a lei l’interpretazione certo della sua impeccabile interpretazione. La musica di Bembo parte da una rivisitazione moderna di un minuetto (antico ballo francese), trasformandosi poi in una ballata più lenta e malinconica che accompagna le strofe in un altalena di emozioni portando a una rinascita o una chiave di svolta, per questa donna che ammette di aver “elemosinato amore” perché ignara del vero significato dell’amore.

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Amarsi per amare
Una bella storia d’amore

Pochi giorni fa, dopo aver salutato una mia paziente mi sono trovata a riflettere su un argomento a me molto caro. Provo a descrivere brevemente il caso: Federica è una ragazza di 25 anni, studia e lavora saltuariamente, ama divertirsi, ha una fitta rete di amici e una famiglia unita che l’ha sempre sorretta nel superare gli ostacoli che la vita le ha messo di fronte. All’età di 17 anni è stata protagonista di un brutto incidente stradale e da quel momento la sua vita è cambiata drasticamente. Prima di questo evento era una giovane ragazza che amava lo sport: era la sua professione e sognava di partecipare alle nazionali di ginnastica artistica; nessuno, tanto meno lei, aveva mai pensato che un incidente le avrebbe cambiato in questo modo l’esistenza. E invece così è stato… i mesi in cui è stata costretta a letto e gli anni di fisioterapia, hanno influito sulla sua personalità; così, si è ritrovata a dover modificare tutti i suoi progetti e a rivedere i suoi sogni. La sua autostima è stata messa seriamente alla prova come anche l’amore per se stessa e di conseguenza quello per gli altri intorno a lei. Gli anni successivi all’incidente sono stati duri e faticosi, non solo per l’handicap fisico che ne è derivato e con il quale solo ora sta imparando a convivere, ma soprattutto per la necessità di riscoprire se stessa. La sua difficoltà più grande è stata quella di “rinascere”: si è dovuta ricreare, reinventare. L’improvviso, imprevisto e drastico cambiamento della sua vita, l’ha portata a prendere strade difficili, alcune volte “sbagliate”. Si è appoggiata molto alla musica e alla natura per poterne venire fuori. Musica e natura: elementi straordinari che l’hanno portata a mettersi in contatto con le proprie emozioni.

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