Il concetto di “profezia che si autoavvera” (o autoadempie o autodetermina) fu introdotto nel 1948 dal sociologo Robert K. Merton nel libro “Teoria e struttura sociale”.
È innegabile che i social abbiano rivoluzionato le nostre vite, dal punto di vista educativo, della fruizione dei contenuti, dei consumi e delle abitudini. Si sono insinuati in modo lento e, paradossalmente, uno dei cambiamenti che hanno imposto concerne la VELOCITÀ. Con ripercussioni sulla sfera sociale, personale e conseguenze che hanno coinvolto , tra gli altri, anche il settore moda.
I nostri armadi sono spesso stracolmi di abiti: che compriamo e abbandoniamo con l’etichetta, che acquistiamo in vista di un’occasione specifica o il cui acquisto è stato dettato da un bisogno altro rispetto a quello dell’utilità dell’abito. Ciò può portare a trascorrere troppo tempo per scegliere cosa indossare, così si finisce con lo scegliere sempre gli stessi indumenti, anche se vecchi.
In economia per micro trend si intende una tendenza nella direzione di un certo fenomeno che è ragionevolmente pervasivo all’interno di una data sfera di influenza e può durare alcuni anni, o anche mesi.
Anche la moda è un esempio di micro trend: ha breve durata e si evolve poi in nuove tendenze. Essa prima derivava dalle proposte delle/degli stilistæ in passerella, veniva poi introdotta da artistæ come attrici/attori, cantanti, modellæ, celebrities e infine declinata in base all’ambiente, sociale e culturale delle persone che la adottavano. Aveva un tempo di vita abbastanza lungo, che poteva oscillare tra i 5 e i 10 anni.
“La borsa: un nascondiglio simile all’inconscio dove la donna ripone oggetti, desideri e ricordi di ogni tipo”. Fabrizio Caramagna
Ho comprato la mia prima borsa a 4 anni. Era azzurra, stampa vichy, con due fiorellini incisi sulla targhetta posta nella parte anteriore. Era in nylon e aveva il manico in vernice azzurra.
Amavo profondamente quella borsa, la portavo con me anche quando andavo a dormire e quando facevo colazione.
Ci mettevo dentro “le mie cose”: una scarpetta di Barbie, uno dei personaggi di Polly Pocket, la testa dell’Uomo Tigre, la matita, una penna, qualche sasso e conchiglia, i miei trucchi, gli elastici per i capelli e quello che vedevo sempre nella borsa di mia madre e che per questo mi sembrava indispensabile. I fazzoletti, per esempio, non mancavano mai.
Il concetto di “profezia che si autoavvera” (o auto adempie o autodetermina) fu introdotto nel 1948 dal sociologo Robert K. Merton nel libro “Teoria e struttura sociale”.
Essa consiste in una previsione che si realizza solo per il fatto di essere stata espressa: viene formulata una predizione che dà origine ad un evento; nel modo in cui si svolge, l’evento va a confermare e verificare la predizione, dando vita ad una relazione circolare vincolante e auto confermante (per approfondire si rimanda anche all’articolo “La profezia che si autoavvera-il potere delle aspettative sulla realtà“)
In psicologia l’emozione è definita come un stato complesso di sentimenti che si traducono in reazioni fisiche e psicologiche che, a loro volta, influiscono su pensiero e comportamento.
Il termine “emozione” deriva dal latino “emovère” ossia “muovere fuori, smuovere”.
chi è che sceglie ogni mattino cosa indossare? Il Genitore, l’Adulto o il Bambino? E questa scelta influenza la nostra cognizione e il nostro comportamento durante il giorno? Se riuscissimo a stare in ascolto e ad individuare lo stato attivato al mattino, potremmo modificare la nostra scelta d’abbigliamento in senso funzionale?
Hai l’armadio stracolmo di vestiti e trascorri troppo tempo per scegliere cosa indossare? Dopo varie valutazioni ti capita alla fine di scegliere sempre gli stessi vecchi indumenti? Ti chiedi se ci sia una spiegazione a questo comportamento?
“Il rossetto è l’unico elemento del make-up che ha la capacità di trasformare le persone. Non solo come ci si vede, ma anche come ci si sente. Questo è quello che mi ha sempre affascinato del rossetto, ed è ciò che ha scatenato tutta questa ossessione! Altri prodotti di make-up correggono, nascondono o migliorano, ma il rossetto è qualcosa che indossi e ti fa sentire come se potessi conquistare il mondo” (Poppy King)
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