L’invidia: un’emozione inconfessabile
Il bisogno di distruggere la felicità dell’altro
“Chi è insicuro tende a cercare febbrilmente un bersaglio su cui scaricare l’ansia accumulata e a ristabilire la perduta fiducia in sé stesso cercando di placare quel senso di impotenza che è offensivo, spaventoso e umiliante”.
Z. Bauman
L’invidia è un’emozione sociale molto comune, altamente stigmatizzata nella nostra cultura. Può essere definita come “un’emozione spiacevole, spesso penosa, caratterizzata da sensi di inferiorità, ostilità e risentimento, che ha origine dalla presa di coscienza che prova un soggetto quando teme che un altro possegga qualcosa di desiderabile. Il significato del termine rimanda in modo diretto agli aspetti distruttivi di questa emozione, che si traducono nel desiderio non solo di eguagliare colui che è più fortunato, ma anche di danneggiarlo e deprivarlo di quello che ha. È possibile riscontrare una forte componente di ambivalenza: al desiderio smisurato di possedere ciò di cui si percepisce la mancanza si contrappone quello di distruggere metaforicamente ciò che l’altro possiede o rappresenta.