Per “lamentele” si intendono quelle parole con cui esprimiamo il nostro disappunto. A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di lamentarsi di qualcosa? Esistono però alcune persone che si lamentano sempre: a casa, a scuola, a lavoro, con gli amici… ma come mai?
Non devi per forza dire la tua. Non devi comunicare al mondo ogni tuo pensiero: non ce n’è davvero bisogno. Piuttosto, rivendica il tuo diritto al silenzio e al segreto.
A questo riguardo c’è un passaggio fulminante in “Pourparler” di Gilles Deleuze, intorno a quelle che lui chiama le “coppie maledette”.
Se il corpo è un tempio, i tatuaggi sono le sue vetrate. Vince Hemingson
Il termine “tatuaggio” deriva dal polinesiano “tautau”, onomatopea che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull’ago per bucare la pelle.
Sarà possibile rivelare lo stato psicofisico attraverso l’utilizzo di sensori?
La convergenza di vari avanzamenti tecnologici nella miniaturizzazione dei microprocessori, nella diffusione capillare della connessione internet e nella scienza dei materiali ha reso possibile e di grande interesse lo sviluppo di sensori indossabili. Un sensore è un dispositivo in grado di misurare un parametro fisico o chimico e convertirlo in tempo reale in un segnale elettrico che viene acquisito da un’opportuna elettronica di lettura.
“Il Narcisismo di una persona suscita una grande attrazione su tutti coloro i quali, avendo rinunciato alla totalità del proprio narcisismo, sono alla ricerca di un amore oggettuale”
“Per consentire il cambiamento, alcune parti del sistema devono disgregare modelli stabili già presenti. I nuovi modelli rappresentano quindi proprietà emergenti del sistema. Essi non sono lineari, cioè non possono essere previsti automaticamente in base a ciò che è successo in precedenza. Quando le sue componenti non sono coordinate in modo eccessivo, il sistema può esplorare e cambiare”.
(Bowlby)
Come è noto nel primo anno di vita il bambino stringe con il genitore un legame di attaccamento tendenzialmente asimmetrico attraverso il quale riceve protezione e cure a cui corrisponde nell’adulto un legame genitoriale volto a fornire supporto al bambino.
La paralisi del sonno è un disturbo nel quale il soggetto si presenta come cosciente ma non ha la possibilità di avere una buona presa sul proprio corpo che viene avvertito come immobile; tutto questo avviene nei momenti che precedono l’addormentamento o in quelli successivi al risveglio ed è spesso accompagnato a difficoltà respiratorie. Lo stato di angoscia che può percepire la persona coinvolta è correlata direttamente alla sensazione di impotenza. Da un punto di vista medico la Sleep paralysis è data dal malfunzionamento di un meccanismo biologico. Nella norma, quando ci addormentiamo ed in particolare nella fase REM, i nostri occhi si muovono ma il corpo resta immobile. Il punto è che, nel caso della sleep paralysis, il risveglio non coincide con la fase in cui i muscoli riprendono tono.
La condizione di chi è temporaneamente paralizzato ricorda quella del Locked-in, ovvero il soggetto è perfettamente lucido e cosciente ma un problema cerebrale rende il corpo insensibile.
“Il caso non esiste e ciò che ci sembra casuale scaturisce dalle fonti più profonde” (Friedrich Schiller)
Sarà capitato a tutti almeno una volta che una coincidenza ritenuta quasi improbabile risultasse poi una rivelazione come se esistessero dei legami tra avvenimenti e persone.
Vi è mai capitato di chiamare una persona nello stesso istante in cui questa stava chiamando voi? Oppure di aver incontrato la persona di cui avevate bisogno proprio in quel momento? Bhe, questa non è casualità ma parliamo di SINCRONICITA’. Questo termine deriva dal Greco syn (“con”) e khronos (“Ora”).
E’ stato Gustav Jung a coniarlo spiegandolo come una “simultaneità di due avvenimenti vincolati dal senso ma in maniera casuale”, come quindi se ci fosse un’unione tra avvenimenti interni ed esterni che sono difficili da spiegare ma che hanno un senso per la persona che li vive; infatti l’argomento più convincente sulle loro realtà è la propria esperienza personale.
Si possono osservare vari tipi di amore in famiglia: c’è l’amore per i figli, l’amore romantico o, ancora, l’amore passionale. La differenza sostanziale è che l’amore fra gli adulti può scadere, l’amore per i figli invece è per sempre.
In una famiglia intesa come sistema di comunicazioni intime, si possono osservare sia l’interazione tra partner adulti che quella tra genitori e figli, creando dunque un aspetto interpersonale intimo; ovvero che la durata dell’amore può essere limitata tra gli adulti (l’amore può finire), mentre viene considerata inestinguibile tra genitori e figli (i figli sono amati per sempre). Bisogna tenere ben presente che la forma dell’amore si modifica quasi continuamente nel tempo adattandosi ai cambiamenti della persona sia in termini di importanza che di significato.
‹‹Il progresso appare sempre più grande di quanto realmente sia››
Johann Nepomuk Nestroy
“I.A.” Da tempo ormai ci confrontiamo con questa abbreviazione e, anche attraverso la cinematografia, abbiamo imparato a capirne il significato. Intelligenza Artificiale. Ma di cosa si tratta? Il “pensiero” – non a caso l’uso di questo termine come vedremo tra poco – corre immediatamente alle macchine, ai computer, ai telefoni cellulari, alle “APP” e a quant’altro collegato con la tecnologia. Ma non è così. L’intelligenza artificiale suscita un grande interesse poiché tenta di fornire una critica riguardo alcuni concetti dell’essere umano. Gran parte di studi filosofici ci hanno tramandato che l’unica mente interessante era quella dell’uomo ma, oggi, lo studio ad esempio delle menti animali l’enorme ricerca sugli studi post-umani¸ le scienze cognitive animali, ci dicono che non è così. Allora la domanda è: la mente umana è l’unica esistente? Oppure: le menti umane e animali, sono le uniche esistenti o esistite? A quanto pare no. Pensiamo a menti che potrebbero essersi formate in angoli lontani della biologia terrestre. Lo spazio delle possibilità includerebbe anche tutte quelle forme di vita terrestri che sarebbero potute esistere e che non sono esistite. In particolare, include le menti di quegli esseri sintetici, il cui cervello è a base di silicio: le intelligenze artificiali appunto.
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