Autore: Valentina Moffa

Bambini tra due storie

La doppia appartenenza nell’Affido Familiare
…non cancellarmi perché ho bisogno
di rimanerti in testa il tempo di sfatare il sogno”​

Accetto miracoli, Tiziano Ferro

Ben esprime Tiziano Ferro con queste parole la domanda, sempre urgente e insita nell’esperienza umana, di essere di qualcuno, di essere tenuti nella mente. Ed essere tenuti nella mente vuol dire essere visti, riconosciuti ed accettati.

Così come essere di qualcuno, vuol dire appartenere, avere una propria storia, essere inscritti all’interno di una narrazione familiare.

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Storie sotto l’albero. I vari tipi di amori in famiglia.

Pochi giorni fa, mio figlio mi ha dato un grande insegnamento.

Lo vedevo piuttosto inquieto tutte le volte che in casa, davanti alla sorellina di 5 anni, si parlava dell’arrivo di Babbo Natale. Lui, quasi undicenne, sebbene sia molto felice di godere dell’atmosfera natalizia e di partecipare attivamente alla disposizione di ogni addobbo, a Babbo Natale non crede più da un paio d’anni. E, quest’anno, sembrava proprio non tollerare questa “messa in scena” della letterina e dell’anziano signore con la barba lunga e bianca che avrebbe trovato il modo ancora una volta (e nonostante il Covid-19) di lasciare i suoi doni per i bambini, nelle case di ogni famiglia.

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Resilienza Familiare. Oltre il dolore, la forza dei legami

“C’era una volta una conchiglia… Se ne stava in fondo al mare cullata dalle onde, sfiorata dal passaggio sinuoso di pesci colorati e cavallucci marini, fino a quando… una tempesta giunse a lei, sconvolgendole la vita.

La violenza delle onde la capovolse più e più volte facendola girare, rotolare, urtare, trasportandola lontano fino a che, ammaccata e dolorante, si fermò. Stava cercando di capire dov’era finita quando, improvvisa, una fitta allucinante la trapassò. Che stava succedendo ancora?

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Le paure dei bambini. Una questione di sintonizzazione emotiva

Se si dovessero collocare le emozioni in una parte del corpo, questa sarebbe indubbiamente la pancia. Non a caso si usano espressioni del tipo: “ho le farfalle in pancia” quando si è innamorati o “ho lo stomaco chiuso”, quando si è turbati. In ambito familiare, quando si sentono capiti “di pancia” i bambini si sentono rispettati e questa connessione emotiva profonda, crea le basi per la costruzione di un senso di sicurezza, di fiducia e di autoefficacia, indispensabili per lo sviluppo di una sana identità.

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