Il paradosso comunicativo dell’immagine dell’Io. La società dei Selfie

conscio di chi parla una nuova lingua

“Questo corpo moderno, più lo si esibisce, meno esso esiste. Annullato, in misura direttamente proporzionale alla sua esposizione”.

                                                                                                                                                                  Daniel Pennac, Storia di un corpo

Viviamo in una società in cui il sentimento di sé si sta espandendo oltre i confini che ci erano già noti: questo sconfinamento alimenta un bisogno di visibilità sociale che porta spesso a forme di esibizionismo mediatico che favoriscono una sopravvalutazione del proprio essere persona. Per soddisfare questa aspirazione di visibilità, il singolo individuo ricorre ai social media e diffonde attraverso Internet i propri contenuti di testo, le proprie immagini o video. Il Web è diventato per tutti un amplificatore gratuito di contenuti personali e uno strumento per guadagnare notorietà a buon mercato.

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La principessa Merida. Sedurre se stessi

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“La principessa Merida è tutta suo padre e poco sua madre. Coraggiosa, audace e insofferente alle regole di corte preferisce cavalcare e tirare con l’arco piuttosto che sedere a tavola composta o curare i suoi immensi capelli rossi. Costretta a sposare uno tra i pretendenti che si scontrano per la sua mano decide di sovvertire le regole: la principessa decide di combattere e scontrarsi in duello con gli altri principi per ottenere la propria mano. Decidendo di rinnegare la tradizioni scatena e subisce la conseguente ira materna.

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La Giusta Distanza
Né troppo vicini, né troppo lontani

 

Copyright immagine: Liz Climo 

“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione”. -Arthur Schopenhauer-

Come riusciamo a sopravvivere nelle relazioni?

Domanda esistenziale.

Domanda esistenziale per ognuno di noi.

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Psicologia dello sviluppo. La mente infantile

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Fino alla prima metà del Novecento il neonato era ritenuto semplicemente un piccolo uomo non ancora in grado di parlare, pensare e addirittura insensibile al dolore infatti in chirurgia infantile si era soliti operare senza alcun anestetico.

In ambito medico, in particolare pediatrico e ostetrico dunque le cure conferite ai bambini molto piccoli riguardavano unicamente l’aspetto biologico mentre gli aspetti sociali, psicologici e pedagogici erano gestiti solo ed unicamente dalla figura di accudimento primaria avente una propria tradizione rispetto alla comunità di appartenenza.

Il neonato era visto anche dagli psicologi di quell’epoca come una tabula rasa, lo stesso James riteneva che solo in seguito ad un’adeguata maturazione neurologica il piccolo potesse iniziare a riuscire a sviluppare la mente con tutte le sue molteplici funzioni.

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Farsi Grinch. Il vissuto del natale

Foto dal film “Il Grinch” (Ron Howard, 2000)

La festività del natale, come molte festività connotate religiosamente, deriva in realtà da una consuetudine pagana risalente al 273 dopo Cristo, il “sol invictus”, letteralmente il sole non vinto. Collocata a ridosso del solstizio d’inverno (il 21 dicembre) sancisce infatti la fine delle tenebre e la vittoria della luce sull’ombra: il sole ricomincia il suo ciclo e le giornate iniziano ad allungarsi (la tradizione vuole che tocchi il picco il 13 Dicembre, la giornata dedicata a santa Lucia, “il giorno più corto che ci sia”).

La vittoria delle luce sulle tenebre è stata rappresentata dalla tradizione cristiana con la nascita del figlio di Dio. Qui ha origine la tradizione del presepe, la riproduzione della scena della natalità oggi rappresentata “in tutte le salse” e meta di pellegrinaggi in comitiva durante le feste.

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Un vivere sobrio. Minimalismo e felicità nella società moderna

(In foto i possedimenti di Gandhi al momento della sua morte)

Durante il mio viaggio in Myanmar mi è capitato spesso di pensare alla felicità che traspare dai volti delle persone locali, nonostante apparentemente spesso vivano in condizioni di estrema povertà. Un giorno poi, parlando con la guida di un percorso di trekking a proposito dell’Agave, una pianta che cresce principalmente in centro america, ma che è molto presente anche in Myanmar, un ragazzo le suggerisce di utilizzarla per preparare la tequila e che sicuramente può trovare la ricetta in rete. La risposta della ragazza che ci stava accompagnando in quei due giorni è stata allo stesso tempo semplice e illuminante. “Perchè dovrei cercare la ricetta in rete? Perchè devo fare la tequila? Non mi serve!”

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Una morte festosa. Approcciare il lutto

Serata estiva; una dolce brezza ci avvolgeva quasi coccolandoci. Ero in jamaica, in un piccolo paesino “in the middle of nowhere” come direbbero gli inglesi. Stavamo, appunto bevendo i nostri cocktails a bordo piscina del nostro albergo quando la nostra attenzione fu richiamata da un ritmo musicale assimilabile allo ska, o forse rock steady. Non mi ricordo. Qualsiasi cosa fosse, era talmente pieno di suono, ritmo e emozioni che venimmo tutti risucchiati da quelle note accattivanti; talmente tanto che decidemmo di andare in cerca della fonte.  Il portiere del albergo ci disse che si trattava di un funerale che si stava tenendo a pochi isolati di distanza.

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L’ascolto attivo. Tecniche per aiutare chi aiuta

 

Una delle caratteristiche che dovrebbe possedere qualsiasi professionista nella relazione d’aiuto, compreso il volontariato, è quella di  saper partecipare in maniera attiva alla relazione con l’altro, cercando di comprenderlo e comunicargli la comprensione del punto di vista, dei sentimenti e degli atteggiamenti dell’altra persona. Questo atteggiamento può sintetizzarsi con il termine “ascolto attivo”, che enfatizza il ruolo di partecipazione attiva, adottando un atteggiamento non direttivo. L’ ascolto attivo è la capacità di porre attenzione alla comunicazione dell’altro senza formulare giudizi.  

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L’arte del Consenso. Di Sì e di No

Copyright: Marica Zottino

L’arte della seduzione è un terreno con contorni poco definiti in cui il gioco delle parti a volte si basa sull’ambiguità. In questo gioco di parti, a volte un apparente atteggiamento distante e distaccato, può trasformarsi in uno più favorevole davanti all’insistenza dell’altro/a. Quando entriamo nell’ambito sessuale, questi contorni poco definiti diventano scivolosi e… pericolosi.

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L’incontro impossibile. Annotazioni di psicoterapia con pazienti “difficili”

Adamo ed Eva trovano il corpo di Abele, 1826 –  William Blake. Tate Britain, London
http://freechristimages.org

Da diversi anni seguo alcuni pazienti che Malcom Pines (1975) avrebbe definito “difficili”. Cosa si intende per paziente difficile?

Per descriverlo citerò le parole di uno di essi, un giovane di 27 anni affetto da disturbo borderline di personalità. Dopo alcuni anni di terapia questo paziente mi riportò il proprio disagio e la propria rabbia a seguito della proposta che gli avevo fatto di considerare una terapia farmacologica. Sentiva che volevo “sbarazzarmi” di lui, e per farlo ricorrevo al farmaco. Lui non poteva accettare di dipendere dal farmaco e sentiva che io lo stavo rifiutando perché troppo “grave”.

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