Oltre l’immagine. Cosa può fare il corpo

“Non è libero chi è schiavo del proprio corpo”.
Lucio Anneo Seneca
L’immagine corporea che ogni persona ha ingloba atteggiamenti e pensieri che riguardano il peso, le forme, l’altezza, il colore della pelle, la taglia.
Lo sviluppo dell’immagine corporea dipende da fattori biologici, ma anche dall’influenza della famiglia, delle figure di riferimento, del gruppo dei pari, dei media, della società e delle culture in cui ciascuno vive.
L’immagine corporea si basa su rappresentazioni di tipo cognitivo ma anche affettivo/emozionale: su di essa influiscono la storia personale, le relazioni con le figure significative, il pensiero collettivo, i messaggi veicolati dalla pubblicità e dai social. Per questo motivo essa è un elemento che gioca un ruolo di primaria importanza nelle storie di disordini alimentari e disturbo da dimorfismo corporeo.
I social oggi hanno un ruolo di primo piano nella costruzione dell’immagine corporea, e dunque anche nello sviluppo di DCA e dismorfismo, in quanto contribuiscono a diffondere gli standard di riferimento imposti dalla società.
Così come veicoli di standard restrittivi e debilitanti però i social si sono configurati anche come mezzi di comunicazione di correnti di pensiero miranti invece a sostenere la diversità, l’inclusività, la liberazione da criteri limitanti, fonte di malessere e non accettazione di se stessi.