“Comunque sia, virtuoso o vizioso, l’amore, alla fine, va bene alla maggior parte di noi”. Larkin, Love
Ma quali sono i fattori che contribuiscono a rendere un amore virtuoso e una coppia felice?
Alcune ricerche in Psicologia delle Relazioni hanno individuato come indicatori per una buona relazione le emozioni positive, la stabilità, la complicità, il successo personale e il consenso tra coniugi.
Vi siete mai chiesti se un farmaco, psico o no, possa intaccare la vostra vita sessuale? In che modo?
Esistono solo degli effetti iatrogeni da un punto di vista meramente fisiologico o è importante tenere in considerazione anche tutti gli altri fattori come, ad esempio, gli aspetti relazionali e sociali che possono incidere sulla nostra vita affettiva?
“Le avventure accadono a chi le sa raccontare.” (J. S. Bruner)
Fin dalla preistoria le storie e i racconti hanno caratterizzato la trasmissione di pratiche, valori e insegnamenti all’interno delle tribù, e poi delle società propriamente dette, alle generazioni successive. Questa modalità di educazione e condivisione si è diffusa prima in maniera orale per poi codificarsi nella forma scritta come patrimonio tangibile di conoscenze.
Prima di mettersi in cammino si allacciano le scarpe, capita poi che lungo il tragitto ci siano dei nodi più resistenti e alcuni invece troppo lenti. Per poter continuare il viaggio spesso siamo portati a riannodare i lacci, con la speranza che almeno per quel tragitto reggano, a volte succede, a volte si slacciano nuovamente. Questi nodi metaforicamente possono considerarsi alla stregua di tutti quei legami che nel corso della vita si intessono, alcuni durano il tempo di qualche passo, altri il tempo di una maratona. Ciò che però risulta imprescindibile è il bisogno di ciascuno di noi di riannodare quei due lembi di stoffa per prevenire l’inciampo e per continuare nel nostro percorso.
Ogni giorno ciascuno di noi si confronta con il tema della separazione che vede quei due lacci divisi, dopo un pezzo di strada insieme. Ci si separa dai genitori, dagli amici, dai partner, ma anche dai colleghi o dal cassiere al supermercato. Il terapeuta e il paziente si separano tra una seduta e l’altra, come per la pausa estiva o per la chiusura di un percorso.
Negli ultimi cinque anni ho avuto il grande privilegio di lavorare nei licei, a stretto contatto con ragazz* adolescenti e con i/le loro docenti.
Gli interventi che mi sono rimasti più in mente, sono stati quelli in cui si apriva uno scambio sulla natura delle relazioni sentimentali e in cui emergeva un gran desiderio di confrontarsi sui temi più caldi della vita adolescenziale: gli affetti, gli amori, il sesso, i vissuti di gratificazione e di imbarazzo, le prime esperienze e i bisogni di relazione.
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona….Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante.
Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto V.
Ogni volta che leggo queste parole provo stupore e sorpresa, di come Dante sia riuscito a tradurre il più sexy dei peccati in accostamenti maestosi di parole, che solo a leggerli tolgono il fiato. Infatti non si intravede mai la carnalità, che è il concetto base di questo aspetto peccaminoso; vediamo solo la parola riso.
Attraversare il mondo delle parafilie e forse uno dei cammini più difficili per un professionista della salute mentale. E un percorso complesso, scivoloso, mai lineare sotto molti punti di vista : legale, diagnostico e curativo.
Certo, diranno i più esperti alla lettura, questo è lo stesso per la maggior parte delle psicopatologie dove trovare confini netti e impensabile, a volte addirittura controproducente.
Il clinico che vi si addentra deve farlo entrandoci del tutto ma allo stesso tempo rimanendo lucidamente fuori: direte come si fa ?
Si fa un po’ come ha fatto Ulisse, che legato all albero maestro, riuscì comunque a farsi avvolgere dal canto ammaliatore delle sirene e ad uscirne indenne.
Ora cerchiamo di capire il perché di questa complessità.
In poche settimane ha raggiunto la vetta della classifica dei prodotti più visti al mondo sulla piattaforma Netflix. La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton, prodotta da Shonda Rhimes e liberamente ispirata alle vicende della monarchia inglese di fine ‘700, racconta in sei puntate l’ascesa della regina Carlotta a fianco di Re Giorgio III e la nascita di un intenso legame d’amore oltre i confini della follia.
L’universo televisivo Bridgerton, tratto dai romanzi di Julia Quinn, ci aveva abituati a dichiarazioni d’amore appassionate, intrighi e attrazioni fatali, ma lo spin-off sulla vita dei reali apre le porte alla sensibilità e al rispetto nelle relazioni, mostra il lato autentico dell’umanità sotto la corona e include la sofferenza psicologica e gli effetti nella coppia delle fragilità della malattia mentale.
Il primo punto da considerare quando si parla di crisi nella coppia è quello di poterci accedere. Non è scontato, infatti, che la coppia senta di avere le risorse necessarie per farlo. Si possono attivare difese e paure che impediscono un confronto con gli stati emotivi e i significati della crisi.
Quando ci interfacciamo alla psicologia e tutto ciò che concerne il funzionamento mentale, è ancora molto comune imbattersi in un approccio sintomatologico, anche e soprattutto fra le persone non addette ai lavori.
I contenuti presenti sul blog "ilsigarodifreud.com" dei quali sono autori i proprietari del sito non possono essere copiati,riprodotti,pubblicati o redistribuiti perché appartenenti agli autori stessi. E’ vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dagli autori.