Parafilie e disturbi Parafilici
Una linea sottile tra perversione e malattia mentale

Attraversare il mondo delle parafilie e forse uno dei cammini più difficili per un professionista della salute mentale. E un percorso complesso, scivoloso, mai lineare sotto molti punti di vista : legale, diagnostico e curativo. 

Certo, diranno i più esperti alla lettura, questo è lo stesso per la maggior parte delle psicopatologie dove trovare confini netti e impensabile, a volte addirittura controproducente.

Il clinico che vi si addentra deve farlo entrandoci del tutto ma allo stesso tempo rimanendo lucidamente fuori: direte come si fa ?

Si fa un po’ come ha fatto Ulisse, che legato all albero maestro, riuscì comunque a farsi avvolgere dal canto ammaliatore delle sirene e ad uscirne indenne.

Ora cerchiamo di capire il perché di questa complessità.

Parafilia deriva dal greco para: oltre e philia: amore; ovvero oltre l amore. 

In che senso oltre l amore ?

Il termine si riferisce  a “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti” (APA, 2013, p. 795). Si noti come qui il DSM (il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali) tenti di dare una definizione di interessi sessuali “normofilici”, che però è in modo chiaro influenzata da atteggiamenti culturalmente determinati, strettamente legati al punto di vista occidentale e alla nostra epoca. Culture diverse in momenti differenti avrebbero potuto dare definizioni basate su altre caratteristiche.

Questa definizione può lasciare un po’ di perplessità; infatti come possiamo intrufolarci nell’ intimità di una persona e con uno sguardo, a mio avviso un po’ giudicante, dire come una persona debba fare l amore ?

E qui il nostro caro DSM tira fuori il suo coniglio dal cilindro e parla di  disturbo parafilico.

Un disturbo parafilico si definisce come “una parafilia che, nel momento presente, causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare, danno a se stessi o agli altri” (APA, 2013, p. 796).

Questa definizione, forse, come una bussola può darci un aiuto per il nostro cammino dicendoci fondamentalmente che la parafilia è una condizione necessaria ma non sufficiente per fare diagnosi.

Il DSM-5 descrive specifica alcune delle categorie cliniche più comuni, che devono essere presenti per almeno 6 mesi:

Disturbo voyeristico, disturbo frotteuristico, disturbo esibizionistico, disturbo da sadismo sessuale, disturbo da masochismo sessuale, disturbo feticistico, disturbo da travestitismo, disturbo pedofilico.

Queste sono le principali categorie ma poi vi sono anche delle sottocategorie che comprendono le diverse sfumature e evoluzioni delle principali.

Non vi sveleremo quali sono le caratteristiche di queste ma vi lasciamo come sempre con un po’ di curiosità.

Il punto della questione, ad ogni modo, va al di là delle mere riflessioni sulla questione nosografica ma risiede proprio sul significato di queste sulla vita del paziente. 

Infatti si tratta di un tipo di psicopatologia particolare, psicopatologie dell amore mi verrebbe da dire; un conto è mettere mano su disturbi d ansia e depressione un conto e appunto trattare la vita intima e amorosa. 

Il confine e sottile; a che punto possiamo dire, per esempio che una persona che si eccita legando gli altri, possa essere totalmente sbagliato se c è consenso e se non vengono intaccati aspetti di sicurezza e salute fisica ?

Poi ovviamente vanno considerati tutti aspetti di natura legale che molto spesso subentrano quando si tratta di queste patologie. 

Tuttavia, chi entra in questo mondo dovrà stare attento a orientare la bussola per non perdersi in questo mondo dalle mille sfumature ma rimanere come Ulisse ben legato all albero maestro del proprio ragionamento.

Dott.ssa Chiara Moriglia

Riceve su appuntamento a Pesaro
(+39) 3467294890 – morigliachiara@gmail.com

Per Approfondire

FONTE: https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2018/12/Il-canto-XII-dellOdissea-Le-Sirene-02cb2e2d-aec8-4faf-a6cb-23c8e3252aee.html

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