Confini
Pensare, sentire, essere

Freud costruisce le fondamenta della psicoanalisi sviluppando la teoria secondo la quale la psiche è costituita da regioni (inconscio, preconscio, coscienza) ed istanze psichiche interne (Es, Io, Super-Io). Una scienza dei confini elaborata da Freud e ripresa da Matte Blanco, psichiatra e psicoanalista cileno il quale, attraverso il saggio “l’inconscio come insieme infiniti”, arricchisce il pensiero freudiano attraverso un percorso originale di definizione ed esplorazione delle regole peculiari che governano l’inconscio.

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Analisi logica delle fantasie sessuali
Tradurre l’eccitazione tra inibizione, conflitto e desiderio

“In ogni incontro erotico c’è un personaggio invisibile e sempre attivo:  l’immaginazione”. Octavio Paz

Qui non siamo alla ricerca di soggetto, predicato e complemento oggetto e neanche pretendiamo di insegnare un nuovo lessico amoroso. La saggezza popolare ed il sentire comune sembrano però suggerire come l’eccitazione sessuale, pur non essendo propriamente misurabile o quantificabile, debba mantenersi ad un certo “livello di sicurezza”.

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Le lettere della psicoanalisi
“A” come carattere anale

Al S.A.O.F. con amore

“My Old Bucket” di Curt Simpson

Quanto segue è stato ripreso liberamente dallo scritto di Fachinelli “Il bambino dalle uova d’oro” (2010).

Scrive Freud in “Carattere ed erotismo anale” (1908): “Fra le persone, alle quali si cerca di recare aiuto con i procedimenti della psicoanalisi, si presenta abbastanza spesso un tipo che presenta una coincidenza di determinate qualità di carattere, mentre si rimane colpiti dal comportamento, nell’infanzia di questi soggetti, di una certa funzione corporea e dell’organo che vi è interessato (…)

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La psicoterapia
Un mondo di paradossi

in psicologia, il flusso (in inglese flow), o esperienza ottimale, è uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività; una condizione caratterizzata da un totale coinvolgimento dell’individuo. L’individuo è attivo e partecipe del processo stesso in cui è immerso e che lo conduce verso la possibilità di trasformazione.

“Per quanto ci sentiamo esperti, le nostre conoscenze su come allevare i bambini di qualsiasi età sono davvero molto scarse. Iniziamo solo ora a sapere di non sapere – e questo è già qualcosa”. (Bion, 1975)

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Una metafora del rapporto alla follia
La nave dei folli

Nave dei folli di H. Bosch (1494 circa)

Quanto segue è tratto dalle riflessioni di M. Foucault presenti nel saggio “Storia della follia nell’età classica” (1972). Credo sia importante tenere presente e ricordare alcuni fatti storici per poter comprendere l’approccio che oggi si tende ad avere alla follia. Rapporto, a dire il vero, che per tanti versi è stato plasmato da innumerevoli scoperte avvenute negli ultimi due o tre secoli.

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Desiderare
Distogliere lo sguardo dalle stelle

«Cos’è la sofferenza psichica?» 

 «è quando una vita si accorge di essersi allontanata dalla legge del suo desiderio. Di essere andata in un’altra direzione». 

(M. Recalcati)

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Le Carte Dixit
L’Uso in Psicoterapia

Dixit è un gioco da tavolo acquistabile nei negozi di giocattoli e nelle librerie, ma anche online.

È un gioco di carte, di narrazione e di fantasia in cui lo scopo è far capire a qualcuno (ma non a tutti) la propria carta, descrivendola con una o più parole significative. Nasce nel 2002 da un’idea di un neuropsichiatra infantile, Jean-Louis Roubira, specializzato nella relazione madre-bambino, nel tentativo di creare uno strumento d’indagine dei vissuti dei bambini con la volontà di uscire da un clima asettico di valutazione. Le varie carte, disegnate ad hoc da illustratori e illustratrici, mettono al centro tematiche arcaiche antropologiche e psicologiche come il tema della nascita, le libertà e le prigionie, le scelte, le ambiguità, il falso sé, le relazioni, l’amore… Nelle carte sono presenti numerosi elementi ispirati alle fiabe tradizionali che portano con sé gli archetipi dell’inconscio collettivo.

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La psicoterapia di gruppo. Porte da aprire e chiavi da trovare

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La psicoterapia di gruppo viene praticata sia nelle istituzioni pubbliche che private in tutto il mondo per una crescente comprensione della sua rilevanza sia per la vita sociale in generale che per la terapia di comunità, oltre che per le procedure di selezione e di istruzione se vogliamo andare oltre l’ambito clinico.

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L’inconscio sociale. L’Io e il Noi

Oltre che essere umani siamo anche esseri culturali. Ciò vuol dire che la nostra identità è anche culturale ovvero contenente elementi fondamentali quali l’etnia ed essa è influenzata dalla classe sociale, dall’età, dalla religione, dal genere, dall’orientamento sessuale e dalle dinamiche familiari. 

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L’ultimo incontro. La fine della terapia

Come ogni relazione, anche quella terapeutica giunge a un termine.

Ma qual è questo termine, chi lo stabilisce e quando, rappresenta una controversia teorica e metodologica iniziata accademicamente dal 1937.

Freud non aveva dubbi circa il significato della fine di un’analisi. Essa si considera tale quando «paziente e analista smettono di incontrarsi in occasione delle sedute analitiche». In altri termini quando paziente e analista ritengono di aver raggiunto, ciascuno dal suo punto di vista, la meta prefissata: il primo il benessere psicologico personale e il secondo la convinzione di aver portato il paziente ad una condizione che lo garantisca dal «rinnovarsi dei processi patologici in questione».

Egli affrontò la questione in un saggio fondamentale scritto nel 1937, «Die endiiche und die unendiiche Analyse»,  ovvero «Analisi terminabile e interminabile». Per Freud l’analisi «definitivamente portate a termine» comporta l’assunto che la guarigione analitica possa essere definitiva, ovvero che il conflitto pulsionale (tra Es ed lo) sia risolto per sempre e non possa ulteriormente verificarsi.

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