Sul distanziamento emotivo. Rido perchè è inutile piangere

Nelle situazioni ad alto impatto emotivo negativo come nelle separazioni (es.: la fine di una relazione amorosa, un lutto, un abbandono…) si mettono spesso in atto diverse strategie difensive per la gestione dell’attivazione emotiva. In parte queste strategie sono funzionali alla gestione del dolore quando vengono attivate parzialmente permettendo quindi anche l’avviamento di un processo di elaborazione del vissuto. Nei casi in cui invece le strategie difensive vengono attivate in modo talmente potente da impedire l’integrazione dell’esperienza traumatica nel sé si è di fronte ad esperienze di anestesia emotiva dove si investono molte energie per evitare l’esperienza del dolore che viene negato e nascosto in un angolo della nostra mente, a volte addirittura appare solo come noia, distacco dagli altri o stanchezza fisica. Infatti, non di rado questi individui riferiscono di non stare male ma di sentirsi solo più stanchi del solito. Questa modalità viene tipicamente usata dai soggetti con tendenza alla dissociazione (per un approfondimento sul tema si rimanda all’articolo “Rimozione e dissociazione – Difese del nostro Io”) e in alcuni casi dai soggetti con attaccamento distanziante (per un approfondimento sul tema si rimanda all’articolo “Legame di attaccamento- L’importanza di legarsi”). Nei pattern di attaccamento distanziante la minimizzazione dell’esperienza emotiva negativa è una priorità nella quotidianità: vengono spese delle energie per far sì che le emozioni negative vengano minimizzate e quindi apparentemente tenute a bada pagando delle conseguenze di vario tipo come la manifestazione di un sintomo di ansia, di somatizzazione o un impatto negativo sulle relazioni più intime. Queste persone preferiscono non parlare dei vissuti negativi riferendo spesso di non ricordare molto dell’accaduto, nel tentativo (spesso inconsapevole) di chiudere al più presto un discorso sulle emozioni, oppure di non trovare sensato parlarne “raccontare di certe cose è solo una perdita di tempo secondo me”.