La volpe e il leone. La paura nell’amore

“Quella mattina una volpe se ne andava tranquilla per i prati rifioriti dopo la brutta stagione invernale. All’improvviso la sua attenzione venne richiamata da un violento ruggito. Era un verso che non aveva mai sentito e, terrorizzata, fuggì a nascondersi dietro ad un cespuglio. Da li poté vedere, riparata tra le foglie, il terribile animale che aveva emesso quel suono: si trattava di un leone, una bestia a lei sconosciuta. Spaventata, la povera volpe, scappò via il più velocemente possibile. Trascorsero un paio di giorni dopo quel brutto incontro che sembrava quasi essere stato dimenticato, quando, d’un tratto, la piccola volpe si imbatté ancora nel leone. Questa volta il Re della foresta le apparve proprio davanti ostacolandole il cammino. Essa, impaurita, iniziò a tremare come una foglia senza tuttavia fuggire ma rimanendo ferma al suo posto fino a quando il leone non si allontanò. La terza volta che la volpe si imbatté in quel grosso animale scoprì che il proprio timore nei suoi confronti andava pian piano assopendosi. Così, durante il successivo incontro con il leone, si dimostrò più calma e riuscì persino a salutarlo con un cordiale ‘buongiorno!”.Infine, quando lo rivide, la volpe provò a parlargli e riuscì finalmente a scoprire in lui doti come il coraggio e l’intelligenza. Da quel giorno non si stancò mai di ascoltarlo sicura che, dall’esperienza di un animale così astuto e bravo cacciatore, avrebbe tratto solo vantaggi.”

In questa favola di Esopo (della quale esiste anche un’altra versione differente) il messaggio finale è: “se imparassimo a conoscere ciò che ci spaventa, riusciremmo a superare le nostre paure”. La volpe, inizialmente impaurita da ciò che non conosce, gradualmente decide di affrontare il pericolo fino a quando, attraverso la conoscenza, riesce finalmente a controllare la sua paura, addirittura trasformandola in qualcosa di positivo per se stessa.

La paura è una delle emozioni essenziali degli esseri viventi e ci permette di gestire i pericoli spingendoci verso la sopravvivenza. Oltre a condizionarci psicologicamente, la paura stimola anche il nostro corpo, attraverso l’adrenalina, generando due tipi di azioni: l’attacco e la fuga. Nel primo caso tenderemo ad affrontare e “combattere” contro il pericolo; nel secondo caso, come la volpe della favola, tenderemo ad allontanarci dall’oggetto che riteniamo spaventoso e pericoloso.

La paura, dunque, è un emozione che condiziona molto la nostra esistenza, la nostra quotidianità e le nostre relazioni, anche quelle sentimentali. Quanti di noi legano l’amore alla paura? Facendo il paragone con la favola della volpe e il leone, notiamo come spesso le relazioni amorose risentano del condizionamento di questo tipo di emozione. Molte volte vestiamo i panni della volpe e, quando l’altro con i suoi sentimenti si avvicina, tendiamo a reagire allontanandoci o aggredendo. La paura, se gestita bene, anche nelle relazioni ci spinge alla sopravvivenza (ad esempio rifiutando aspetti che non ci fanno stare bene), ma può anche allarmarci più del dovuto. Incontrare un’altra persona, decidere di condividerci le proprie emozioni, i propri sentimenti, alcuni aspetti della propria vita, può generare in noi un forte timore. Spesso possiamo provare la paura di essere invasi dall’altro, di non riuscire più a controllare la situazione o, anticipando eventi futuri, di soffrire ed essere delusi. Questi tipi di paure, in molte occasioni, ci portano a tenere l’altra persona a una sorta di distanza di sicurezza, oppure a scappare. (per un maggior approfondimento si rimanda all’articolo La coppia – Dall’innamoramento all’amore maturo)

In questo il comportamento della volpe nella favola ci viene in aiuto. Lasciarci guidare dalla curiosità, dalla pazienza, dal desiderio di conoscere l’altro, è un modo per sciogliere le nostre tensioni. Evitare di avere fretta e gradualmente aprirsi all’altro, rispettando i propri tempi (come la volpe che pian piano aggiunge una reazione diversa nell’incontro con il leone), è un modo per combattere la paura che può naturalmente condizionarci, e anche per acquisire sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità.

Nella favola, però, c’è anche un altro elemento che sembrerebbe restare un po’ sullo sfondo: il leone e il suo punto di vista. Nel racconto, così come nelle relazioni, le dinamiche sviluppate hanno sempre due protagonisti. Se c’è qualcuno che ha paura, vuol dire che c’è qualcuno altro che lo sta osservando.

Il ruolo del leone è cruciale affinché la volpe superi le sue paure. Il grosso animale, infatti, non collude con lo spavento dell’altro, ma resiste, continua a farsi vedere e anche lui compie ogni volta un passo in più. Il leone, senza snaturasi, mantiene la sua apparenza da animale possente e coraggioso, ma non intimidisce la volpe né si ritira; lascia a lei lo spazio d’azione e le permette di farsi conoscere. Questo è il tipo di atteggiamento che un partner, quando possibile, dovrebbe assumere se l’altro è spaventato. È importante non reagire alla paura con altra paura o, peggio, attaccando, questo porterebbe probabilmente a un allontanamento o a un “non incontro”. Quando la persona con la quale stiamo condividendo le nostre emozioni  ci mostra paura, dovremmo cercare, con pazienza, di farle vedere che noi siamo lì, a portata di mano, pronti a farci conoscere meglio. Dovremmo evitare di essere interventisti e rispettare la paura dell’altro, lasciandogli il tempo di capire ed elaborare da solo cos’è che spaventa  e percepisce come un pericolo.

Quando la paura fa breccia in una relazione, dunque, è bene ricordarsi che si è sempre in due e la dinamica presente è alimentata da entrambi. Ricordiamoci che di per sé non è un emozione negativa, ma sta a noi saperla gestire nel migliore dei modi, utilizzandola come terreno fertile per capire meglio come siamo fatti noi e la persona che è al nostro fianco. Decidere di rispettarsi e aspettarsi è un buon modo per provare a trasformare la paura in condivisione, in qualcosa di positivo che, come nel finale della favola, arricchisca entrambi.

“Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.” – Jim Morrison –

Per approfondire: 

https://www.stateofmind.it/tag/paura/

Recalcati M., 2019. Mantieni il bacio, lezioni brevi sull’amore. Feltrinelli

Dott. Luca Notarianni

Riceve su appuntamento a  Roma

cell. 3804739760

email: luca.notarianni@alice.it

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