La coppia. Dall’innamoramento all’amore maturo

La formazione della coppia avviene attraverso un percorso, che possiamo definire anche ciclo in quanto prevede degli ostacoli da superare per potersi sviluppare, nel quale i partner si confrontano, si conoscono, si mettono alla prova. All’interno di questo ciclo si inseriscono momenti più o meno critici, e ogni coppia è caratterizzata dai propri tempi e passaggi, in quanto ogni componente porta all’interno della relazione la propria storia personale, relazionale, la propria personalità, le risorse e i limiti.

La scelta del compagno, o della compagna, è influenzata da una serie di fattori tra cui la relazione che abbiamo avuto con i nostri genitori: il partner può essere scelto perchè è uguale al genitore o perchè è diverso, in generale però tende ad avere sia caratteristiche simili che contrarie. Altri fattori da non sottovalutare sono lo stile di attaccamento, la coscienza di sè, la capacità di negoziazione, l’autoconsapevolezza (Gambini, 1997).

Conoscere se stessi, essere consapevoli delle nostre dinamiche relazionali ci permette di avere le idee più chiare su cosa vogliamo ricevere e cosa siamo in grado di dare nella coppia. Di seguito vedremo cosa succede quando due persone si incontrano, si innamorano e cominciano una relazione di coppia.

L’innamoramento

Tutto comincia con l’innamoramento; questa prima fase è caratterizzata dalle famose “farfalle nello stomaco”: i partner sono completamente accecati l’uno dall’altra/o, si cercano, si desiderano, hanno in mente di passare ogni momento della giornata insieme, fare tutto insieme; c’è una continua ricerca dell’altro che può arrivare ai limiti della fusione.

Il partner è visto come unico e speciale, l’idealizzazione è reciproca e tutti i difetti e le imperfezioni vengono messi in secondo piano. Ci si concentra sull’altro, sui suoi bisogni e desideri; si fa di tutto per soddisfarlo. 

Secondo Alberoni (1997) l’innamoramento è la nascita di un movimento collettivo a due che tende alla fusione, ma è necessaria la diversità e l’unicità, e proprio queste caratteristiche vengono esasperate in questa fase: nessuno mi capisce come lui, nessuno mi fa ridere così, solo lei sa stupirmi…. C’è una spinta ad un’unione sempre più profonda ed intima.

Ma l’innamoramento non è amore, quello profondo che dura nel tempo; l’innamoramento è solo una fase iniziale che però offre strumenti ed elementi per una costruzione successiva di quello che possiamo definire Amore Maturo; e come fase ha un inizio e una fine, necessarie per la realizzazione futura della coppia.

Dopo un certo periodo, che non può essere stabilito a priori poichè abbiamo già visto che ogni coppia ha i suoi tempi e le sue caratteristiche, cominciano a venire a galla le imperfezioni del partner, i difetti, e la fusione inizia a svanire. I partner sono messi di fronte a nuove “sfide” che fino ad allora non avevo incontrato e devono sperimentare le loro capacità di negoziazione, tolleranza verso l’altro, verso la delusione; proprio quest’ultima ha un forte impatto nella coppia perchè si deve accettare che l’altr*, vista fino a quel momento come unic*, perfett*, un angelo sceso dal cielo, in realtà è una persona reale con pregi e difetti, e spesso per il partner è difficile tollerarli.

Questo momento, che può sembrare la rottura di tutto in realtà è un’esperienza fondamentale perchè si viene a patti con la realtà e ciò può portare a due soluzioni: continuare la relazione o interromperla.

Il bivio

La fase successiva all’innamoramento corrisponde alla differenziazione, nella quale emergono due esseri separati e non più una fusione di loro stessi; ognuno dei quali comincia a rivelare le proprie esperienze, atteggiamenti, ferite. La delusione permette di uscire dalla relazione idealizzata e ritrovare i propri confini e i confini dell’altro; non si può realizzare sè stessi in uno stato di dipendenza e fusione con l’altro.  Porre questa distanza permette ad entrambi di trovarsi uno di fronte all’altro e conoscersi per quello che si è realmente. Questa fase così delicata e ricca di emozioni discordanti con quelle provate fino ad ora, prima c’era la perfezione dell’altro e adesso bisogna fare i conti con i normali difetti che tutti hanno, può portare a due soluzioni: continuare la relazione o chiudere la storia. Può sembrare che una sia la scelta felice e l’altra triste, in realtà sono entrambi esiti funzionali. Quando veniamo messi di fronte alla realtà e cominciamo a vedere il nostro partner per quello che è veramente, abbiamo un’occasione importante per conoscerlo a fondo, sotto ogni aspetto; e questo permette ad entrambi di decidere se l’altro, nella sua totalità, può essere adatto a noi, quanto siamo disposti a scendere a compromessi, quanto tolleriamo la sua diversità, quanto possiamo crescere insieme a lui, costruire, realizzarci. Se dovessimo capire che non è la persona adatta a noi, chiudere la storia sarebbe la soluzione adatta ad entrambi perchè si rischierebbe, con il tempo, di trovarsi davanti a difficolta, problemi, richieste che insieme non si è in grado di affrontare (Gambini, 2007).

Per fare un esempio concreto: se dopo esserci innamorate di una persona meravigliosa, presente, dolce, sensibile e disponibile a renderci felici in ogni modo, arrivassimo alla fase successiva in cui cominciamo a conoscerci meglio, a parlare di progetti, desideri concreti, e l’altro ci confessasse che non vuole in nessun modo avere matrimonio e figli, ma solo convivenza a due, dovremmo fare i conti se questo è anche quello che desideriamo noi, se siamo disposti a rinunciare; se “si” allora potremmo continuare a costruire una relazione, ma se questo collude con noi stessi sarebbe il caso di chiudere la relazione, per quanto doloroso possa essere, altrimenti ci si ritroverà in futuro davanti a litigate e odio. Questo ovviamente è solo un esempio.

In conclusione, amare una persona ed essere amati è uno dei doni più belli che si possano ricevere, ma questo richiede impegno. Non esiste la coppia perfetta o la relazione perfetta; esistono persone che si sono scelte, che si sono messe a nudo di fronte all’altro, che hanno avuto il coraggio di mostrare le proprie forze e debolezze, che sono state sincere; questo gli ha permesso di scegliersi e di continuare a costruire ogni giorno il loro rapporto. Non si deve cercare la persona perfetta, rischieremmo di saltare da una relazione all’altra evitando chiunque mostri un difetto; bisogna cercare la persona che ci completa, la persona che ci fa crescere, anche con i suoi difetti; solo quando ameremo pregi e difetti avremmo trovato la persona giusta per noi.

Dott. Francesco Artegiani

Riceve su appuntamento a Perugia

+39 3476449741

francescoartegiani@gmail.com

Per Approfondire:

ALBERONI, F. (1997). Il primo amore, Rizzoli Editore

GAMBINI, P. (2007). Psicologia della famiglia. La prospettiva sistemico-relazionale, Franco Angeli

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