Narciso fu condannato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. Egli si lamentava poiché non riusciva a stringerla né a toccarla. Una volta resosi conto dell’accaduto, Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome.
“…saper convivere è dura già, lo so. Ma per questo il compromesso è la strada del mio crescere. E dico sì al dialogo. Perché la pace è l’unica vittoria, l’unico gesto in ogni senso che dà un peso al nostro vivere…”
Con queste parole Piero Pelù, Ligabue e Jovanotti cantarono la convinzione che ognuno di noi ha un dovere preciso: fare di tutto perché si possa dire “mai più” all’indifferenza, alla guerra, all’odio, a tutto ciò che calpesta la dignità umana. Ogni individuo ha il dovere di dire “Il mio nome è MAI PIÙ!”.
Perché le bambine scelgono le bambole e i maschietti invece prediligono una partita di pallone o la pista delle macchinine? Il quesito è vetusto e non esente da cenni provocatori ma può essere tranquillamente rispolverato per sviluppare riflessioni e perché no, anche dibattitti alla luce di tante tematiche forse ancora più attuali. Il tema è stato spesso trattato dalla nostra rivista, in quanto è un argomento a noi molto caro (Infatti, per approfondimenti si rimanda all articolo Il Gender-questo frainteso); qui viene ancora riproposto con delle riflessioni aggiuntive.
Quello che c’ è in ballo, ed è forse la cosa che ci preme di più, è il nostro caro, amato concetto di identità. Ovvero è il genere e le conseguenze sul piano socio-culturale che esso o comporta a determinare chi siamo veramente? Quando scegliamo veramente chi vogliamo essere? (Per ulteriori approfondimenti si rimanda all articolo Stereotipi e pregiudizi – Una rosa se non si chiamasse rosa”).
Ma partiamo dall’inizio: cosa intendiamo per genere ? E cosa si intende per sesso? Sono i due concetti legati tra di loro?
Con il termine sesso si fa riferimento alle principali caratteristiche biologiche: genetiche, sessuali primarie (genitali) e secondarie (barba e seno per esempio) e del cervello, con le quali vengono distinti maschio e femmina.
Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace Onlus in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/
In una vignetta dell’artista Pat Carra di qualche anno fa due donne conversano sul divano: una dice “Si parla tanto di violenza sulle donne” e l’altra “così non si parla di violenza degli uomini”.
Pubblicazione a promozione de “I colori della mente – prevenzione e supporto nelle patologie neurodegenerative della terza età” progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Abruzzo, promosso dall’Associazione la Cura del Tempo Onlus, insieme all’Associazione Il Sigaro di Freud come partner – www.lacuradeltempo.com/it/icoloridellamente
Nell’epoca attuale, l’arte, in tutte le sue sfumature viene considerata come un elemento marginale della società, un qualcosa di non produttivo che non merita la giusta attenzione ed il giusto investimento, sia economico che espressivo e personale.
La moda è intimamente connessa all’essere umano: ne è la “seconda pelle”, ne permette l’espressione e ne determina il comportamento.
Il modo in cui vestiamo influenza il giudizio che gli altri si creano di noi ma anche il pensiero che abbiamo di noi stessi. Quindi giocano un ruolo di primo piano nelle relazioni interpersonali ed influiscono fortemente sulla nostra cognizione.
Spesso capita di avere comportamenti ed emozioni che non sono vere e proprie scelte, ma abitudini inconsce acquisite dalla propria famiglia. Di questi comportamenti e modi di pensare spesso si ignorano il senso e la provenienza. La famiglia riveste un ruolo determinante nello sviluppo psicologico di ogni individuo, esercita un’influenza costante che si protrae dall’infanzia all’età adulta. Svincolarsi dalla famiglia d’origine rappresenta un processo interiore e comporta il completamento del processo di individuazione con il progressivo spostamento degli investimenti affettivi dalla famiglia verso l’esterno. Una persona si può considerare svincolata quando raggiunge un livello di autonomia emotiva tale da poter differenziare i propri obiettivi da quelli dei genitori, risultando quindi capace di scegliere tenendo conto sia delle loro opinioni che delle proprie.
Si possono osservare vari tipi di amore in famiglia: c’è l’amore per i figli, l’amore romantico o, ancora, l’amore passionale. La differenza sostanziale è che l’amore fra gli adulti può scadere, l’amore per i figli invece è per sempre.
In una famiglia intesa come sistema di comunicazioni intime, si possono osservare sia l’interazione tra partner adulti che quella tra genitori e figli, creando dunque un aspetto interpersonale intimo; ovvero che la durata dell’amore può essere limitata tra gli adulti (l’amore può finire), mentre viene considerata inestinguibile tra genitori e figli (i figli sono amati per sempre). Bisogna tenere ben presente che la forma dell’amore si modifica quasi continuamente nel tempo adattandosi ai cambiamenti della persona sia in termini di importanza che di significato.
Pochi giorni fa, mio figlio mi ha dato un grande insegnamento.
Lo vedevo piuttosto inquieto tutte le volte che in casa, davanti alla sorellina di 5 anni, si parlava dell’arrivo di Babbo Natale. Lui, quasi undicenne, sebbene sia molto felice di godere dell’atmosfera natalizia e di partecipare attivamente alla disposizione di ogni addobbo, a Babbo Natale non crede più da un paio d’anni. E, quest’anno, sembrava proprio non tollerare questa “messa in scena” della letterina e dell’anziano signore con la barba lunga e bianca che avrebbe trovato il modo ancora una volta (e nonostante il Covid-19) di lasciare i suoi doni per i bambini, nelle case di ogni famiglia.
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