Giorno: 14 Giugno 2018

La toeria del cigno nero. E’ stato solo un caso?

In finanza si parla di cigno nero per indicare un evento raro, inatteso, improbabile, imprevedibile e dagli effetti dirompenti. 

Oggi questa espressione è di uso comune grazie al libro di Taleb Nassim “Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita”, ma l’origine si deve al poeta latino Giovenale che usava l’espressione “cigno nero” per indicare un evento impossibile.

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La vecchiaia oggi. Quando l’anziano ritorna feto

Nel corso degli ultimi decenni, la società umana economicamente avanzata ha subito un enorme salto in avanti dal punto di vista tecnologico. Ogni aspetto dell’ambito umano ha dunque goduto di questa evoluzione, dalla comunicazione ai trasporti, dall’edilizia alla sanità. Questo notevole salto in avanti pone l’essere umano dinanzi ad un quesito etico, rappresentato in molti film cinematografici, ossia come la tecnica influenzi o sovrasti l’uomo. Possiamo affermare che ad oggi non è più l’uomo che ha potere sulla tecnica. Galimberti afferma che non vi è più l’utilizzo della tecnica per i propri fini, bensì il contrario: sono gli scopi che vengono modellati intorno alle nuove tecniche ( si rimanda all’articolo Psicopatologia della società moderna – Figli del materialismo). C’è dunque un crollo della finalità autentica dell’uomo, che comporta a livello generale una crisi identitaria, compensata dalle mille foto caricate online per modellare, attraverso la tecnica, un’identità fittizia, un falso sé virtuale: un avatar composto da come vorremmo essere percepiti dall’altro ( si rimanda agli articoli Il Falso Sé – Modellati nell’ambizione e Il Falso Sè – Sul sentimento di autenticità).

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Il potere della condivisione. I gruppi di Auto Mutuo Aiuto

“Ho chiamato te perchè ti sento vicina; perchè so che al mio posto proveresti le mie stesse emozioni, avresti i miei stessi dubbi. Ho chiamato te perchè puoi capire quello che provo e quello che dico.”

Questo è quello che dissi non troppo tempo fa ad una persona a me cara, quando la chiamai per condividere con lei pensieri e preoccupazioni su di un determinato argomento.

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Il Silenzio. Come comunicare con il silenzio

Saper comunicare è una delle cose più difficili e impegnative, per poterlo fare in modo efficace bisogna sapersi conoscere, saper conoscere le proprie capacità e i propri limiti. Qualche mese fa mi è capitato di incontrare una persona, una ragazza di nome Luna, con la quale abbiamo stretto una bellissima amicizia, con lei non ho difficoltà a parlare, mi fa sentire al sicuro e libera di potermi esprimere come voglio. Durante la nostra conoscenza ho però scoperto una cosa, nei suoi silenzi si celano parole che non possono essere dette con la voce, ed è in questo momento che basta uno sguardo per poterci capire, comprendere fino in fondo. Continuando la nostra conoscenza ho avuto modo di capire che Luna ha difficoltà ad esprimere con le parole il suo pensiero soprattutto nel momento in cui si trova in difficoltà o sente di essere stata ferita, si chiude in un mutismo che è quasi impossibile superare. Spronarla, incoraggiandola ad utilizzare le parole per verbalizzare il suo pensiero è un compito arduo, ma con fatica ed impegno ho capito come poter fare per entrare in contatto con lei, dando quindi spazio ad una comunicazione. Con il tempo ho imparato che una delle cose più importanti nella comunicazione rimane proprio il silenzio.

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Le aspettative. Cosa vogliono da me?… Cosa voglio io dagli altri?

E’ arrivato il giorno del mio compleanno: non vedo l’ora di poter festeggiare con tutti i miei amici, ho organizzato una bella serata e spero che andrà tutto come ho immaginato…. Poco prima di uscire, leggo sul mio telefono un messaggio di due dei miei migliori amici, mi dicono che purtroppo non potranno essere presenti alla festa: che delusione!

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Le logiche del Cineforum. Una creazione di gruppo

“C’è un porto cui tornare per fare rifornimento,

condividere il pescato, festeggiare la scoperta di una terra, 

l’avvistamento di una balena, riparare l’irruenza di una tempesta. 

E c’è una vela. Pronta per il nuovo vento.

Sia soffio o refolo, raffica o folata.

Prende il largo. Di nuovo. 

Lasciandosi alle spalle, una scia di 25 stelle” 

(Poesia scritta in occasione della festa della “Cooperativa Sociale l’Accoglienza)

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