La Sentinella di Brown. Quando il diverso è dentro di noi

“Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano 50mila anni‐luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame…”

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La funzione paterna. Dalla diade madre bambino alla strutturazione della psiche

“Il padre fornisce al bambino una prospettiva ulteriore su se stesso e gli consente di pensare a se stesso in relazione ad un’altra persona.” (Fonagy, 2001)

Tutti i bambini vengono concepiti da una coppia e nella maggioranza dei casi vengono al mondo e crescono in una famiglia. È noto quanto sia speciale e di fondamentale importanza l’attaccamento del neonato alla madre nel primo anno di vita, quando mostra una totale dipendenza e totale necessità nel ricevere le cure di cui ha bisogno. Il rapporto fusionale tra madre e bambino permetterà al piccolo di godere delle stimolazioni sensoriali che lo porteranno ad avviare il suo percorso di crescita e così pian piano a riconoscere l’odore e la voce materna, i suoni, i volti e a reagire ai sorrisi. L’ amore della madre, la tenerezza e i gesti pieni di cure gli offrono la possibilità di vivere esperienze vitali che andranno a costituire la base per le  tante esperienze che farà.

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La gelosia retroattiva. La sindrome di Rebecca

Quando si va oltre la normale gelosia…

Nel romanzo “Rebecca, la prima moglie” di Daphne du Maurier (che ha poi ispirato l’omonimo film di Alfred Hitchcock), una giovane ragazza sposa il vedovo Maxim. 

L’uomo però è ancora innamorato della prima moglie, Rebecca, e continua a professare la sua perfezione; questo porterà la giovane protagonista a diventare così ossessionata da Rebecca da arrivare quasi alla follia.

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La postura. chiave di lettura emozionale del corpo

Una tematica complessa è quella del corpo, da sempre luogo misconosciuto, da scoprire e riscoprire ogni giorno, che desta curiosità e mille dubbi. 

Perché assumiamo una particolare postura?

Le emozioni giocano un ruolo importante per il nostro organismo?

Nel 99% dei casi, chi soffre di mal di schiena o di cervicale non richiede una consulenza psicologica, ma preferisce “curare sul sintomo” con effetto immediato chiedendo aiuto ad esempio al fisioterapista o all’osteopata. Di fatto, ad oggi esiste un’ottima collaborazione tra

queste figure professionali sanitarie e lo psicologo clinico che permette un lavoro sinergico per il benessere psico-fisico della persona.

“Per l’antropologo la postura può essere una caratteristica della razza, oppure una indicazione sullo sviluppo filogenetico; per il chirurgo ortopedico essa può essere l’indice di un buono stato della struttura ossea e del sistema muscolare; per un artista può essere l’espressione della personalità e delle emozioni; per l’attore è il mezzo per esprimere lo stato d’animo e il carattere; per il medico, il biologo, il modista, lo scultore… il ballerino il significato di postura varia a seconda del tipo di professione e interesse” (Wells e Luttgens, 1978).

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Camminando verso.. I cammini come riabilitazione ed integrazione sociale

Di ritorno da un Cammino, ancora sopraffatto ed inebriato da tutta la bellezza, la felicità e l’entusiasmo che un’esperienza del genere ti lascia, mi sono chiesto; ma tutta questa positività, tutti questi benefici, perchè non vengono utilizzati nel sociale? Perchè non si pensa a qualche progetto che preveda un Cammino per favorire la riabilitazione o l’integrazione sociale?

Questi pensieri hanno portato ad un ricerca, che fortunatamente ha riscontrato qualche piccolo risultato…

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Il Colloquio Clinico. Donare senso all’esperienza del Sé

Cindy Couling, I Try To Listen

Mi chiamano psicologo. Questo è un errore. Sono piuttosto realista in un senso più alto, cioè descrivo tutte le profondità dell’animo umano.
(Fëdor Dostoevskij)

Questa frase di Dostoevskij introduce al vero senso di una consulenza psicologica; lo scopo di un colloquio clinico, infatti, è quello di andare ad indagare nella realtà psichica del soggetto.

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Le paure dei bambini. Una questione di sintonizzazione emotiva

Se si dovessero collocare le emozioni in una parte del corpo, questa sarebbe indubbiamente la pancia. Non a caso si usano espressioni del tipo: “ho le farfalle in pancia” quando si è innamorati o “ho lo stomaco chiuso”, quando si è turbati. In ambito familiare, quando si sentono capiti “di pancia” i bambini si sentono rispettati e questa connessione emotiva profonda, crea le basi per la costruzione di un senso di sicurezza, di fiducia e di autoefficacia, indispensabili per lo sviluppo di una sana identità.

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La genitorialità. Nascere come genitori

Lavorando come psicologa in un consultorio familiare, una buona parte del mio lavoro consiste nel sostenere le coppie di neogenitori nella transizione dalla diade alla triade, ovvero uscire dalla dimensione di coppia, in cui ognuno dei partner richiede e fornisce accudimento all’altro. L’arrivo di un figlio determina una rivoluzione nella strutturazione di questo rapporto e del nostro funzionamento interno.

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