Giorno: 14 Settembre 2018

Al di là del trauma. Di perdoni e di rinascite

Settembre del ’45. Un giovane uomo, 25 anni, fattezze tanto perfette da sembrare un dipinto, reduce da uno dei conflitti mondiali più sanguinosi che la storia dell’umanità intera ricordi. Aveva appena fatto rientro a casa, accolto dalla gioia incontenibile di quella famiglia dall’amore ingombrante, che per anni, arrancando alla cieca nell’angoscia, si era addormentata nella notte sognando senza sosta il suo ritorno dal fronte. Ma quell’uomo era gravemente ammalato e non lo sapeva ancora. Una breve quanto intensa esistenza la sua, spazzata via una settimana dopo da una polmonite che non gli lasciò alcuno scampo. Per quella famiglia, è il crollo del domani, il venir meno di ogni speranza e progettualità. La chiusura del mondo. E fu così, che un velo scuro appannò per sempre quegli occhi verdi color del mare in una donna, che nello spazio artico di quello sguardo finì col congelare l’adorato e mai dimenticato fratello.

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L’origine dell’arte dalle pitture rupestri di Lascaux a oggi

image courtesy of www.lascaux.fr

“Gli uomini di Cro-Magnon che quindicimila anni fa dipingevano le grotte di Altamira e di Lascaux siamo noi, e uno sguardo all’incredibile ricchezza e bellezza di quest’opera ci convince, nel modo più istintivo e viscerale, che Picasso non aveva un vantaggio, quanto a raffinatezza mentale, su quegli antenati con cervelli identici ai nostri.”

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L’amico Immaginario
e la fantasia che aiuta a crescere

Da bambini avevate un amico immaginario?

Durante l’infanzia possiamo attivare una modalità ideativa, ludica e creativa capace di “dare vita” ad una presenza fantastica, perlopiù buona e affettuosa, con cui affrontare la vita. 

Avere un amico immaginario è un’esperienza indimenticabile e molto più comune di come immaginiamo. Secondo una recente ricerca dell’università di Washington e Oregon, quasi i due terzi della popolazione di bambini ha un amico immaginario con cui parla, gioca, discute, va a dormire, prende decisioni importanti… quotidianamente.

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Di vuoti e relazioni. Ognuno si salva da solo

Sappiamo bene che l’ambiente in cui cresciamo e i messaggi che riceviamo durante l’infanzia andranno a strutturare in futuro i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri, i nostri comportamenti… la nostra personalità, insomma. Anche le fiabe e i cliché con i quali veniamo cresciuti andranno quindi a strutturare le nostre aspettative e le nostre aspirazioni sul mondo circostante. 

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Vivere con la Sclerosi Multipla. Ciò che ti rende un eroe

Avviene inaspettatamente, il più delle volte. Vista offuscata, formicolio alle gambe, perdita dell’equilibro, ed ecco che il medico di turno, attento a questi sintomi specifici chiede altre analisi: “per fugare qualsiasi dubbio”. Prelievo del sangue e del liquido cerebrospinale, risonanze magnetica ed eccolo li, il medico, questa volta quello specializzato, che ti cambia la vita per sempre: “Sindrome Demielinizzante, meglio conosciuta come Sclerosi Multipla”.

La diagnosi di una patologia invalidante come la Sclerosi Multipla porta con sê molto spesso un senso di smarrimento, sconforto e terrore. La persona sente  che improvvisamente hanno strappato tutti i suoi sogni, la sua prospettiva di vita “normale”, e  caricato di una presenza che per tutta la vita porterà con se:

Lei, la Sclerosi Multipla.  

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Società guardaroba. Partenze, accoglienze e mondo migrante

Ogni grande sbarco di migranti è seguito da una tempesta mediatica che si scatena puntualmente ogni volta, che dura qualche giorno, si affievolisce sempre più e poi si riacutizza allo sbarco successivo riattivando lo stesso processo circolare.

Ma cosa succede prima dello sbarco? Perchè si decide di intraprendere questo viaggio? Dopo che le televisioni ci informano sullo smistamento o meno dei migranti, che fine fanno queste persone?

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I sogni son desideri. Visioni di mondi paralleli

Quando ci svegliamo la mattina, per qualche minuto ci troviamo in quella terra di mezzo, come su una nuvola, dove i sogni sono ancora lì con noi tra il mondo interno e quello esterno, tra il sonno e la veglia. Lentamente ci sentiamo sempre più a contatto con la terra, le immagini oniriche evaporano e se non diamo loro un minimo di attenzione spesso sembrano svanire nell’aria come un fumo; ma non è proprio così, i sogni non scompaiono mai del tutto, anzi alcuni sono destinati a ripetersi (in tal caso son legati ad eventi traumatici).

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