La fobia vissuta in coppia
Legami di ansia
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Marco è entrato per la prima volta a studio tremando. Aveva dovuto necessariamente prendere l’autobus per venire alla sua prima seduta e questo lo aveva scosso non poco, anche perché il suo problema, usando le sue stesse parole, “sono i mezzi di trasporto”. “Non riesco più a prenderli”, continuava, “un tempo ci riuscivo benissimo, ma adesso appena chiudono le porte mi sento intrappolato e vorrei solo scappare. Le persone intorno a me rappresentano ostacoli per una via di fuga che, una volta che le porte vengono chiuse, mi è preclusa. Ho soprattutto paura che la gente si accorga del mio stato d’animo e che io possa svenire o piangere di fronte a tutti”. In un primo momento nella mia testa frullavano tre concetti: claustrofobia, paura del giudizio e timore di perdere il controllo.
Ormai è un po’ di tempo che ci incontriamo con Marco e di cose che spiegherebbero il suo malessere ne sono uscite fuori durante i colloqui, ma una in particolare mi ha colpito: il fastidio che prova la compagna di Marco di fronte al suo malessere. Egli non riesce a capire come la sua ragazza, “con la quale c’è stata sempre un’intesa su tutto, non riesca non solo a capire il mio disagio, ma nemmeno ad accettarlo”.