Quando l’Altro Sparisce
Psicologia del Ghosting

Il Ghosting è una strategia indiretta, immatura e aggressiva per porre fine ad una relazione.

Vuol dire letteralmente “rendersi un fantasma per l’altro”, sparire, dissolversi, diventare nebbia improvvisamente…

Maggiormente frequente nei rapporti di coppia, il Ghosting è  un fenomeno che coinvolge relazioni di qualsivoglia natura (amorose, amicali, terapeutiche,  di lavoro…); una pratica indiretta, immatura e aggressiva in quanto implica una scelta unilaterale e il rifiuto di comunicare con l’altro.

Sparire è  una strategia da sempre utilizzata per chiudere le relazioni, soprattutto d’amore. Negli ultimi anni se ne registra un notevole incremento tanto che, ad oggi, si stima che circa un 80% delle relazioni vengano interrotte con un’azione di Ghosting.

Più o meno tutti noi , dunque, ne siamo stati vittime o carnefici.

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Odio On-line
Gli Haters e l’Impensabilità dell’Altro

L’avvento di internet e dei social media ha portato diversi cambiamenti nella nostra società.

Negli ultimi venti anni sono notevolmente aumentate la diffusione, la condivisione di conoscenze e le occasioni per noi di sperimentare il nostro diritto alla libertà di espressione. I social network, in particolar modo, rappresentano una grande opportunità di comunicazione ad ampio raggio: permettono di esprimere opinioni, sperimentare nuovi comportamenti, mostrare parti di sé, passioni e pensieri velocemente e a molte persone contemporaneamente.

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Frida Kahlo. Riflessioni sulla resilienza

Pomeriggio assolato a Milano, i raggi filtrano e, seppur flebili, si affacciano timidi e tentano di riscaldare l’enorme fila di persone che aspettano fuori. Siamo al Mudec; in una fila rumorosamente allegra di almeno 90 minuti per vedere la tanto celebrata mostra di Frida Kahlo.

Si lei, sta tenendo in fila centinaia di persone tutti i fine settimana; richiamate da quel fascino intrigante e enigmatico che avvolge la figura dell’artista e delle sue opere (per un maggior approfondimento si rimanda all’articolo “Arte al femminile e trauma – Frida, Camille e Artemisia”)..

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Chiedilo a Kurt Cobain. Approccio psicoanalitico al suicidio

“Il segreto è che ha realmente vita solo ciò che può anche sopprimersi da sé”. (cit. C. G. Jung)

Kurt Cobain muore ucciso da un colpo di fucile autoinflitto nel 1994. Il protagonista della scena grunge odiava le armi da fuoco. Aveva la fobia per gli aghi ed era eroinomane.

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La profezia che si autoavvera
Il potere delle aspettative sulla realtà

<<Pigmalione aveva rinunciato a sposarsi e passava la sua vita da celibe, dormendo da solo nel suo letto. Grazie però alla felice ispirazione dettatagli dal suo talento artistico, scolpì in candido avorio una figura femminile di bellezza superiore a quella di qualsiasi donna vivente e si innamorò della sua opera. Questa aveva l’aspetto di una fanciulla vera, tanto che la si sarebbe creduta viva e desiderosa di muoversi, se non l’avesse impacciata il pudore. L’arte era tanto grande da non apparire addirittura. Pigmalione stesso è preso dall’immagine di quel corpo e contemplandolo concepisce una passione ardente. (…) E viene il giorno della festa di Venere (…) anche Pigmalione porta il suo dono agli altari, davanti a cui si ferma sussurrando timidamente: “O dèi, se è vero che voi potete concedere tutto, io ho un desiderio: vorrei che fosse mia sposa…”. L’aurea Venere, che è presente in persona alla sua festa, percepisce il significato reale di questa supplica ed ecco che la fiamma, interprete della benevolenza della dea, tre volte si riaccende e guizza verso l’alto. Pigmalione, non appena torna a casa, si reca dalla statua della sua fanciulla e sdraiandosi sul letto accanto a lei, prende a baciarla: gli sembra di incontrare qualcosa di tiepido. Di nuovo accosta la bocca e le tocca il petto con le mani: al tocco l’avorio si ammorbidisce, deponendo la sua rigidità. (…) Il giovane resta attonito, quasi si lascia andare alla gioia ma teme di ingannarsi: pieno d’amore torna a toccare più e più volte l’oggetto dei suoi desideri: è proprio un corpo vivo! Le vene pulsano sotto la pressione del pollice. Allora sì che trabocca di gratitudine e cerca le parole per esprimerla a Venere! Finalmente preme le sue labbra su una bocca vera e dà dei baci che la fanciulla sente: arrossendo ella leva timidamente verso di lui lo sguardo e ai suoi occhi appare contemporaneamente la visione del cielo e quella dell’uomo che l’ama>> (Dalle “Metamorfosi” di Ovidio)

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Il gruppo e le sue proprietà. Due più due fa sempre quattro?

Vi è mai capitato di notare che un vostro conoscente o amico si comporta in un certo modo in una relazione a due e in tutt’altro modo all’interno di un gruppo?

Gli adolescenti spesso lo dicono “quando siamo io e lui è un certo tipo di persona, ma poi quando ci sono altri ragazzi cambia del tutto, non lo riconosco proprio, anzi diventa antipatico”. Si arrabbiano per questo perché non capiscono il motivo che determina il cambiamento e si sentono traditi dall’amico che, quando si sta in compagnia di più persone cambia totalmente. Una cosa è certa: attraverso queste esperienze si rendono conto che il comportamento di un soggetto può essere dipendente dal contesto relazionale.

Kurt Lewin si espresse relativamente al rapporto tra il tutto e le parti affermando che il tutto è più della somma delle sue parti ovvero ha delle proprietà emergenti che risultano proprio dall’interazione delle parti che lo compongono (per un approfondimento si rimanda all’articolo L’immigrazione – a quale gruppo appartieni? nella rivista del mese di settembre).  Ma cosa dovrebbe farci con questo il nostro adolescente arrabbiato?

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La condizione della donna. Una violenta quotidianità

Ogni volta in cui si avvicina il mio turno di scrivere un articolo per Il Sigaro di Freud, tantissime idee si affollano e si aggrovigliano nella mia mente, così da creare il cosiddetto “blocco dello scrittore” (non che abbia la presunzione di definirmi tale), per cui rimango ore, giorni a guardare un foglio bianco, a scrivere poche parole per poi cancellarle, ed infine avere un fortunato insight (si rimanda all’articolo “L’insight – Di come il caos diventa ordine”) e sbloccarmi o, nei casi sfortunati, pubblicare un articolo di cui non sono affatto soddisfatta e che eviterò in ogni modo di rileggere in seguito. Ebbene, questa volta l’insight è arrivato guardando il calendario e la data in cui sarebbe dovuto uscire il mio articolo: l’articolo uscirà il 23 Novembre ed il 25 Novembre sarà la Giornata Internazionale contro la Violenza sulla Donna. In qualità di donna in primis, di psicologa e di operatrice presso i Centri Antiviolenza poi, è da tempo che vorrei trattare la questione da un punto di vista femminile (per un punto di vista maschile, si rimanda all’articolo “La violenza sulle donne – “Il sesso debole”, invenzione di una società patriarcale”), ma evidentemente alcune resistenze mi avevano frenata dal farlo, fino a quando non è stato il calendario a suggerirmi che fosse arrivato il momento giusto.

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Internet Addiction. Un’arma a doppio taglio

Foto di Robinraj Premchand da Pixabay

La storia di internet è affascinante! Un’idea nata inizialmente nel corso degli anni ‘60 per consentire ad utenti di diversi computer di poter comunicare tra loro, si è evoluta attraverso lo sviluppo tecnologico delle reti di telecomunicazione, fino a giungere negli anni ’90 al lancio del “World Wide Web”. Questo processo di espansione non si è mai arrestato: inizialmente la rete metteva in comunicazione solo i paesi occidentali, poi si è estesa ai paesi in via di sviluppo, oggi tutto il mondo è “collegato”. Noi che apparteniamo al XXI° secolo siamo così abituati all’utilizzo di questo tipo di media, tramite l’uso di smartphone, pc e tablet, che ci dimentichiamo della sua natura complessa e polimorfa, perché siamo ormai dipendenti dalla molteplicità dei bisogni individuali che la stessa rete può soddisfare. La comodità che internet ha fornito e per molti aspetti il suo sano utilizzo, come ad esempio la libertà di informazione, scevra da qualsiasi tipo di controllo mediatico, dato che tutti hanno diritto di parola, nasconde il suo “lato oscuro”, l’altra faccia della medaglia di questo strumento.

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