La Reciprocità. I vari tipi di amori in famiglia.

Si possono osservare vari tipi di amore in famiglia: c’è l’amore per i figli, l’amore romantico o, ancora,  l’amore passionale. La differenza sostanziale è che l’amore fra gli adulti può scadere, l’amore per i figli invece è per sempre.

In una famiglia intesa come sistema di comunicazioni intime, si possono osservare sia l’interazione tra partner adulti che quella tra genitori e figli, creando dunque un aspetto interpersonale intimo; ovvero che la durata dell’amore può essere limitata tra gli adulti (l’amore può finire), mentre viene considerata inestinguibile tra genitori e figli (i figli sono amati per sempre). Bisogna tenere ben presente che la forma dell’amore si modifica quasi continuamente nel tempo adattandosi ai cambiamenti della persona sia in termini di importanza che di significato.

Focalizzando la nostra attenzione sugli adulti, notiamo come questi ultimi tendono ad associare l’affettività all’idealizzazione della persona con conseguente creazione di quei legami definiti “per sempre” e volatilizzando così le vere e proprie passioni. L’amore si dissocia dalla passione nel momento in cui si compie un’idealizzazione della persona, assegnando importanza alla sessualità principalmente per la riproduzione biologica.

Ma, come detto precedentemente, l’amore cambia forma velocemente trasformandosi in una relazione quasi necessaria purchè si basi sulla negoziazione dei bisogni, delle emozioni e degli interessi tra i partner. La persona diventa solo alla fine unità di corpo sessuale e sentimenti. In quest’ottica la reciprocità della scelta della persona diventa sempre più importante intesa come capacità di lasciar essere gli altri come sono. L’esperienza si impone sull’orientamento in quanto ogni comportamento di un partner deve tenere nella massima considerazione l’esperienza dell’altro. L’amore può diventare duraturo soltanto se e quando prende la forma della comprensione reciproca e se si fonda su impegno e rispetto. Per cui l’esito di tutta questa evoluzione è la combinazione nello stesso periodo storico e nella stessa società di estinzione e inestinguibilità, sicurezza e rischio, stabilità affettiva e imprevedibilità, in definitiva di comprensione e incomprensibilità.

Di tutt’altra natura è, invece, l’amore genitoriale, considerato primario ed imprescindibile perché ha la funzione di creare una sintonizzazione affettiva fondamentale per la creazione della personalità. Sintonizzazione affettiva significa ciò che permette la costruzione sociale della persona e sottolinea come, l’azione di chi ama, “rispecchia” l’espressione delle emozioni della persona amata mostrando attenzione, interesse, accettazione e sensibilità nei suoi confronti.

Nonostante la sintonizzazione affettiva, la comunicazione tra genitori e figli è più asimmetrica di quella degli adulti che si amano, poiché la reciprocità nella comunicazione tra genitori e figli è più difficile da realizzare; anzitutto i bambini piccoli sono considerati capaci di fare esperienza dell’amore ma molto meno di manifestarlo. In secondo luogo i genitori introducono nella comunicazione con i figli il processo educativo come principio cardine, cioè introducono richieste di ruoli che potrebbero ridurre l’importanza della persona. Durante questa negoziazione dei ruoli di famiglia si evidenza un rapporto tra scelte autonome dei figli e richieste dei genitori che limitano tale autonomia.

L’asimmetria si accentua quando i figli diventano adolescenti perché le esigenze educative diventano più frequenti e pervasive ma, il problema di questa fase di vita è, in realtà, la combinazione tra pressione crescente dei ruoli e varietà di nuove comunicazioni interpersonali.

Una volta adulti, i figli si impegnano affettivamente soprattutto con altre persone: in questo la comunicazione intima con i genitori diventa sempre più estemporanea. In sintesi, mentre l’amore dei genitori per i figli non può cessare, la reciprocità diminuisce progressivamente.

Dott.ssa Giulia Ingrosso

Per approfondimenti:

  • “Il mondo interpersonale del bambino”, Stern
  • “Identità e ciclo di vita”, Erikson
  • “Sistemi sociali”, Luhmann

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