Se tengo una penna a un centimetro dai miei occhi, ciò che questi vedranno sarà una macchia informe del colore della stessa. Non appena l’allontanerò a una distanza oculista-friendly riuscirò senza alcuno sforzo ad avere una visione d’insieme dell’oggetto.
“Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante”
Tutti noi abbiamo subito il fascino di quest’affermazione di Nietzsche. Risulta infatti affascinante la possibilità che quel tormento che abbiamo dentro che ci consuma quotidianamente e che non cessa mai di ricordarci la sua presenza, possa trasformarsi non soltanto in qualcosa di finalmente ordinato ma addirittura in qualcosa di straordinario, come una stella danzante.
“The Handsmaid’s Tale” è il titolo di una serie basata sul romanzo “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood e distribuita da Netflix, che racconta di un futuro non lontano in cui, a causa dell’inquinamento e di fattori ambientali, crolla negli Stati Uniti il tasso di fertilità.
Il panorama attuale non è tanto diverso dal racconto della Atwood: se nel 1973 gli uomini potevano contare su 99 milioni di spermatozoi per millilitro, nel 2011 secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Human reproduction update”, sono scesi a 47,1 milioni. Il numero si è ridotto del 59,3% in meno di 40 anni. Non è diminuita solo la quantità degli spermatozoi: uno studio pubblicato dal Giornale Europeo di Urologia correla le radiazioni dello smartphone alla diminuzione della motilità degli spermatozoi. Tenere lo smartphone in tasca diventa quindi un fattore di rischio, così come l’inquinamento, il fumo di sigaretta e altri fattori ambientali, come la plastica e i pesticidi che respiriamo nell’aria.
Parlare di infertilità oggi significa affrontare un tema complesso, carico di emotività ed estremamente comune. Infatti, oggi una coppia su cinque ha difficoltà a procreare per vie naturali. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità le cause dell’infertilità sono mediamente attribuibili per il 40% all’uomo, per il 40% alla donna e per il 20% alla coppia. Come si può porre rimedio?
Il 22 Maggio 1978 in Italia è entrata in vigore la Legge 194 (“Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”) con la quale sono state depenalizzate e disciplinate le modalità di accesso all’aborto. Con il referendum del 17 Maggio 1981 proposto dai radicali, l’88% degli Italiani votanti ha abrogato tutti i procedimenti, gli adempimenti e i controlli di tipo amministrativo o giurisdizionale legati all’interruzione volontaria della gravidanza (IVG). I grandi cambiamenti socioculturali degli anni, il lascito dei movimenti del Sessantotto, hanno risvegliato le coscienze e lasciato libera la donna di decidere sul proprio corpo, sulla propria vita.
Sappiamo bene che l’ambiente in cui cresciamo e i messaggi che riceviamo durante l’infanzia andranno a strutturare in futuro i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri, i nostri comportamenti… la nostra personalità, insomma. Anche le fiabe e i cliché con i quali veniamo cresciuti andranno quindi a strutturare le nostre aspettative e le nostre aspirazioni sul mondo circostante.
In finanza si parla di cigno nero per indicare un evento raro, inatteso, improbabile, imprevedibile e dagli effetti dirompenti.
Oggi questa espressione è di uso comune grazie al libro di Taleb Nassim “Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita”, ma l’origine si deve al poeta latino Giovenale che usava l’espressione “cigno nero” per indicare un evento impossibile.
E se potessimo conoscere fin dall’inizio l’esatta durata di ogni relazione intima che intraprendiamo? Se potessimo davvero sapere quanto tempo abbiamo a disposizione prima che pensieri aspettative e stili di vita risultino incompatibili e ci allontanino dal partner? Se potessimo evitare il momento del conflitto, che nella maggior parte dei casi ci porta a dover sfoderare le armi per ferire o a leccarci le ferite subite?
A chi non è mai capitato di andare a leggere l’oroscopo del giorno della settimana o del mese a ridosso di un evento importante? Chi, non è mai andato a curiosare, almeno una volta, sulle caratteristiche del proprio segno o la compatibilità con altri segni zodiacali? Sicuramente molti, se non tutti, almeno una volta a ridosso del nuovo anno, per credenza scaramanzia o per semplice curiosità, siamo andati a sbirciare sulle previsioni astrologiche per anno che verrà?
“Camminare è una forma di resistenza. Non solo fisica, ma anche nei confronti del mondo. È un elogio alla perseveranza, alla lentezza, allo sforzo che, in una società ossessionata dai risultati, è decisamente controcorrente.” (Oliver Bleys)
Tutti siamo al corrente degli ultimi fatti di cronaca. Una schiera di attrici americane, tra le quali star Hollywoodiane del calibro di Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow si sono alzate in difesa dei loro diritti (“Stand up for your rights!” incitava un celebre testo di Bob Marley del 1973) denunciando pubblicamente il produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein per molestie e abusi sessuali. Dopo di loro anche molte attrici italiane, tra le quali la complessa figura della regista e attrice Asia Argento, hanno fatto “coming out”.
A livello di opinione pubblica, la denuncia delle attrici è stata l’occasione per moltissime donne di tutto il mondo di alzarsi in piedi e denunciare anch’esse le molestie e gli abusi subiti almeno una volta nella vita nei contesti più variegati, accomunati da un unico fattore: l’essere donna. Il semplice fatto di essere donna è un fattore che condanna alla possibilità, nella vita, di subire molestie o abusi, fisici, sessuali, economici, sociali. Il corpo della donna solo per il fatto di essere in un luogo pubblico (sia esso un luogo fisico o virtuale) è socialmente legittimato ad essere oggetto di commenti. Come se il semplice fatto di esistere e uscire di casa o avere un profilo sui social sia una condizione sufficiente per essere giudicata, o peggio, mercificata.
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