Autore: Giulia Radi

La sindrome di Stendhal
La bellezza che stordisce

Amore e Psiche – Antonio Canova (1973)

“Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.”

E’ a partire dalle sensazioni descritte da Marie-Henri Beyle (il cui pseudonimo è Stendhal) all’uscita dalla chiesa di Santa Croce a Firenze, che questa sindrome prende il suo nome.

Continua a leggere

Dipendenze Affettive. Nè con te, nè senza di te

Quando si assaggia il caffè la prima volta, in genere, non è amore a prima vista. Il suo aroma forte, il suo sapore amaro non ci convincono, ci fanno storcere il naso. Quando sperimentiamo però gli effetti della caffeina tutto cambia. La caffeina è l’alcaloide presente nel caffè. La molecola della caffeina agisce provocando un aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina nell’organismo. Attraverso queste, ha un effetto tonico sulla funzionalità cardiaca e nervosa, uneffetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare, un effetto lipolitico ed un effetto anoressizzante. In parole povere: fornisce energie, facilita la digestione, favorisce il dimagrimento e diminuisce l’appetito. Gli effetti della caffeina la rendono quindi una sostanza assai desiderabile, che è entrata a far parte delle abitudini quotidiane di moltissime persone. Passiamo sopra ad aroma e sapore, che, anzi, diventano quasi gradevoli, e, nel primo periodo siamo inebriati dai piacevolissimi effetti che hanno sul nostro organismo. Con il passare del tempo, gli effetti sembrano meno potenti del solito ed un solo caffè non basta più: ce ne servono due. E così via. Finchè il nostro organismo non ci dice che basta, dobbiamo trovare un equilibrio ed una regolarità.
È successo quello che in farmacologia è definito come assuefazione, ovvero un complesso di cambiamenti fisiologici che si associano all’uso di alcune sostanze, come droghe o farmaci. Le condizioni specifiche associate all’abuso di queste sostanze sono la dipendenza, la situazione in cui l’uso di una droga acquista priorità preminente o assoluta nella scala dei bisogni personali, e la tolleranza, la condizione fisiologica per cui l’organismo sopporta a dosi gradualmente più elevate la tossicità delle sostanze. Una volta stabilitasi una condizione di tolleranza, la medesima dose di sostanza produce effetti progressivamente ridotti. È detto assuefazione il degradare degli effetti, soprattutto psichici, della medesima dose, che rende necessario aumentare la dose per produrre lo stesso effetto.

Continua a leggere

Somatizzazione e Psicosomatica

Se solo si potesse pensare

Vi è mai capitato in certi momenti di avere la sensazione di essere spettatori della vostra vita, di guardare la vostra vita dall’esterno, come lo scorrere della pellicola di un film? Vi è mai capitato di avere la consapevolezza di trovarvi in un momento-chiave della vostra vita, uno di quei momenti che vi ricorderete negli anni a venire, e sentirvi come estranei, incapaci di reagire tempestivamente all’evento che sta accadendo? È una sensazione di de-realizzazione che può durare un po’, perché la nostra mente necessita di un tempo che non corrisponde a quello esterno per processare l’evento, elaborarlo. In quei momenti, visti dall’esterno, potremmo risultare assenti, quasi inebetiti, altrove. È il risultato di un meccanismo di difesa (per un approfondimento, si rimanda all’articolo “I meccanismi di difesa – Quei garanti della sopravvivenza”) messo in atto dalla nostra mente, che percepisce un potenziale pericolo nell’evento in corso e ne ritarda quindi la consapevolezza, come per permettere di prepararci a questa. La nostra mente è tuttavia un tutt’uno ben integrato e, non potendo spegnere a nostro piacimento un singolo interruttore, come quello della consapevolezza dell’evento in questione, subisce una sorta di black-out generale, con il risultato di un nostro “spegnimento”. Il nostro corpo però non può permettersi di interrompere il proprio funzionamento e si trova a rivestire un doppio ruolo: il proprio, e quello della mente, momentaneamente fuori uso. È così che il nostro corpo si sovraccarica ed ha delle reazioni anomale ed anormali, comunemente chiamate somatizzazioni.

Continua a leggere

Il Gender. Questo frainteso

Mi preme fare una breve premessa a questo articolo, che tratta una questione spinosa, dibattuta ed attualissima. Le considerazioni che seguono sono frutto certamente dello studio e dell’approfondimento dal punto di vista teorico e scientifico, ma ancor prima di una riflessione autentica sulla libertà dell’essere umano, che dovrebbe essere (a mio parere) scevra dai condizionamenti di correnti di pensiero che si arrogano il diritto di dare una definizione rigida e bidimensionale a ciò che continuamente si muove, evolve e cambia.

La genetica è una scienza ansiosa che vorrebbe una definizione limpida ed univoca per tutti. Ci dota infatti del cosiddetto sesso biologico, che definisce la nostra identità sessuale, ovvero genitali esterni, gonadi, quadro ormonale e caratteri sessuali secondari (che si svilupperanno durante la pubertà), in maniera dicotomica: o sei A o sei B. Cromosomi XX definiscono il femminile, cromosomi XY definiscono il maschile.

Continua a leggere

La condizione della donna. Una violenta quotidianità

Ogni volta in cui si avvicina il mio turno di scrivere un articolo per Il Sigaro di Freud, tantissime idee si affollano e si aggrovigliano nella mia mente, così da creare il cosiddetto “blocco dello scrittore” (non che abbia la presunzione di definirmi tale), per cui rimango ore, giorni a guardare un foglio bianco, a scrivere poche parole per poi cancellarle, ed infine avere un fortunato insight (si rimanda all’articolo “L’insight – Di come il caos diventa ordine”) e sbloccarmi o, nei casi sfortunati, pubblicare un articolo di cui non sono affatto soddisfatta e che eviterò in ogni modo di rileggere in seguito. Ebbene, questa volta l’insight è arrivato guardando il calendario e la data in cui sarebbe dovuto uscire il mio articolo: l’articolo uscirà il 23 Novembre ed il 25 Novembre sarà la Giornata Internazionale contro la Violenza sulla Donna. In qualità di donna in primis, di psicologa e di operatrice presso i Centri Antiviolenza poi, è da tempo che vorrei trattare la questione da un punto di vista femminile (per un punto di vista maschile, si rimanda all’articolo “La violenza sulle donne – “Il sesso debole”, invenzione di una società patriarcale”), ma evidentemente alcune resistenze mi avevano frenata dal farlo, fino a quando non è stato il calendario a suggerirmi che fosse arrivato il momento giusto.

Continua a leggere

Il Vaginismo. Le margherite si schiudono con il sole

Un giorno, da grande, mi sono scoperta ad osservare affascinata le margherite mentre, lentamente, si chiudevano sempre più su loro stesse, quasi fino a tornare alla forma di bocciolo, accompagnando la discesa del sole al tramonto. Fin da piccola ricordo che mi è stato insegnato che le margherite, così come i girasoli ed altri meravigliosi quanto delicati fiori, seguono il ciclo del sole, schiudendosi e chiudendosi quotidianamente.

Ho voluto iniziare questo articolo descrivendo un fenomeno a cui tutti noi siamo abituati fin da sempre per introdurre il tema delicato (come un fiore) della patologia sessuale femminile del vaginismo.

Il vaginismo è medicalmente descritto nei manuali come una contrazione involontaria del muscolo esterno della vagina che impedisce quindi la penetrazione. 

Continua a leggere

Il Narcisismo. L’arresto della capacità di amare

Narra il mito che Narciso fosse un giovane di bellezza tanto dolce e raffinata che tutte le persone lo rimiravano e si innamoravano di lui, fossero esse uomini o donne. Ma Narciso rifuggiva ogni attenzione amorosa, fino a che un giorno non incontrò e si innamorò della propria immagine riflessa in uno stagno e, non consapevole di avere di fronte se stesso, anelando un abbraccio dalla sua stessa immagine, si tuffò e morì annegato.

L’eredità del mito ha fatto sì che secondo il senso comune il narcisista sia appunto una persona innamorata di sé, autocentrata, persino egoista. Ancor di più, i teorici contemporanei hanno azzardato definendo il periodo storico che stiamo vivendo, in particolar modo nella nostra civiltà occidentale, l’ “era del narcisismo”. La ricerca del successo a tutti i costi (per un approfondimento si rimanda all’articolo “Vado al massimo – Il narcisismo dei nostri tempi” sulla rivista di Febbraio 2015), l’individualismo, l’agguerrita competizione in campo lavorativo, la profonda crisi economica (e dei valori) … fanno sì che l’individuo si focalizzi eccessivamente sul presente perdendo coscienza storica e progettualità futura nel lungo termine.

Continua a leggere

Obesità. L’imbottitura dell’anima

Sono una psicologa e lavoro con pazienti con obesità.

Molte persone mi hanno chiesto in diverse occasioni “cosa ci fa” una psicologa con gli obesi, “gli prescrivi una dieta?”, “vai a correre con loro?”, scherzano. Me lo sono domandata anche io “cosa posso farci”, nel momento in cui per tutta una serie di motivi sono finita a lavorare con questa patologia. È importante domandarsi la ragion d’essere del proprio lavoro, qualunque esso sia, in ogni occasione, anche laddove questa ragion d’essere sembri scontata. Ebbene da questo mio interrogarmi, come sempre accade quando si complica una questione, non è arrivata una risposta chiara e lineare, ma un insieme di riflessioni, che derivano appunto dalla pratica clinica, che desidero condividere con i lettori. La scrittura infatti, così come la parola, il racconto che si fa ad un amico, serve spesso a questo, a mettere ordine, ad inserire eventi apparentemente disordinati e sconnessi tra loro all’interno di una narrazione, che fornisca quindi una cornice, un ordine di senso a ciò che sta accadendo.

Continua a leggere

L’attacco di panico. Quei sani sabotatori interni

Tutti noi abbiamo almeno una volta sentito parlare del “celebre” attacco di panico, molti di noi conoscono persone che ne hanno avuto uno, altri lo hanno sperimentato in prima persona, altri ancora se lo sono autodiagnosticato grazie alle notizie frammentarie provenienti da amici, conoscenti, internet etc.

Si potrebbe quasi dire che l’attacco di panico è la patologia di questi anni. Un po’ come era avvenuto per l’isteria tra fine ‘800 e inizio ‘900. Infatti, le patologie, soprattutto quando parliamo dell’area psichica, rappresentano un riflesso della cultura, del pensare comune e del periodo storico in cui si manifestano. Così come l’isteria era una patologia che metteva in scena sul corpo tutta una serie di vissuti emotivi inaccettabili per la società del tempo e quindi per la coscienza dell’individuo (per un approfondimento si rimanda all’articolo sull’Isteria della rivista di aprile), così nell’attacco di panico, i black out incontrollabili cui l’individuo va incontro rappresentano dei segnali che la nostra mente, attraverso il nostro corpo, ci manda, per segnalarci che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. 

Continua a leggere

Stereotipi e Pregiudizi. Una Rosa se non si chiamasse Rosa

Blind

Il bancone della frutta e della verdura del mercato è un tripudio di colori in primavera: il rosso delle ciliegie insaporite dal sole, gli invitanti semi gialli dell’esotico frutto della passione, i peperoni verdi rossi e gialli, l’intenso rosa dell’anguria che sa di dissetante. In questo panorama di stimoli colorati e profumati una mamma ed il suo bambino passeggiano e fanno acquisti. Il bambino ha gli occhi sgranati, i canali sensoriali spalancati, merito di tutti quei colori, quegli odori, di tutte le parole nuove che sente. Continuamente chiede: “Cosa è quello? Che colore è questo? Cosa è un etto? Come si mangia quest’altro?” e la mamma pazientemente lo introduce al nome della frutta e degli ortaggi, alle unità di misura, ai nomi dei colori ed a tutti quei segni convenzionali che noi assegniamo alla realtà circostante attraverso il linguaggio.

Continua a leggere

Contattaci

Newsletter


Seguici


I contenuti presenti sul blog "ilsigarodifreud.com" dei quali sono autori i proprietari del sito non possono essere copiati,riprodotti,pubblicati o redistribuiti perché appartenenti agli autori stessi.  E’ vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.  E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dagli autori.


Copyright © 2010 - 2022 ilsigarodifreud.it by Giulia Radi. All rights reserved - Privacy Policy - Design by Cali Agency