Il termine armadio deriva dal latino armarium che indicava il “ripostiglio per le armi”.
L’armadio oggi è un mobile destinato a contenere oggetti di vario genere, per lo più vestiti e accessori. In un certo modo resta fedele all’accezione di “ripostiglio per armi”: i vestiti possono essere la nostra corazza ma anche le armi con cui difendiamo il nostro Io e che ci aiutano a raggiungere determinati obiettivi.
Per capire perché l’amore è così importante nella vita di ciascuno di noi, partiamo con un’esperienza che con ogni probabilità abbiamo vissuto tutti, o che quanto meno siamo tutti in grado di intuire: l’innamoramento. Quando siamo innamorati viviamo un evento imprevedibile accompagnato da forti emozioni. L’incontro tra due persone che si innamorano è un evento complesso che avviene su due diversi livelli del funzionamento affettivo. Da un lato c’è quello dell’organizzazione libidica, il cosiddetto “ideale dell’Io”: questo fa si che scegliamo nell’altro ciò che di lui consapevolmente ci attira e ci piace. Dall’altro lato c’è un livello prevalentemente inconscio, meno evidente e consapevole, che è legato alla storia del nostro sviluppo.
Stando all’Enciclopedia Treccani – e nell’accezione comune del termine – per cultura si intende l’insieme delle “cognizioni intellettuali” acquisite dall’individuo tramite soprattutto i propri studi. Inoltre, lo stesso termine viene utilizzato genericamente per indicare “il complesso delle istituzioni politiche, sociali o economiche delle attività artistiche e scientifiche, delle manifestazioni spirituali e religiose che caratterizzano la vita di una determinata società in un dato momento storico”.
Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace OdV in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/
Parlando di sogno non si può non condurre l’attenzione alla teorizzazione esplicitata da Freud ne L’Interpretazione dei sogni del 1899-1900, nel quale lo definisce come la soddisfacimento di un desiderio.
Dixit è un gioco da tavolo acquistabile nei negozi di giocattoli e nelle librerie, ma anche online.
È un gioco di carte, di narrazione e di fantasia in cui lo scopo è far capire a qualcuno (ma non a tutti) la propria carta, descrivendola con una o più parole significative. Nasce nel 2002 da un’idea di un neuropsichiatra infantile, Jean-Louis Roubira, specializzato nella relazione madre-bambino, nel tentativo di creare uno strumento d’indagine dei vissuti dei bambini con la volontà di uscire da un clima asettico di valutazione. Le varie carte, disegnate ad hoc da illustratori e illustratrici, mettono al centro tematiche arcaiche antropologiche e psicologiche come il tema della nascita, le libertà e le prigionie, le scelte, le ambiguità, il falso sé, le relazioni, l’amore… Nelle carte sono presenti numerosi elementi ispirati alle fiabe tradizionali che portano con sé gli archetipi dell’inconscio collettivo.
Il primo a suggerirci come la strategia militare potesse essere applicata alle relazioni umane fu il generale e filosofo cinese Sun Tzu. Nel suo celebre trattato “L’arte della guerra” ci offre preziose riflessioni sulla gestione del rapporto col nemico nel campo di battaglia e viene adottato non soltanto nelle più prestigiose scuole militari occidentali, ma anche da moltissime discipline che hanno poco a che vedere con armature e trincee, come ad esempio quella del marketing.
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