Con un voto storico, dopo ore di dibattito, il 30 dicembre del 2020, il Senato argentino ha approvato la legge che autorizza l’interruzione volontaria di gravidanza!
38 sono stati i voti favorevoli, 29 i contrari e un astenuto: l’Argentina diventa il primo grande stato sud-americano ad autorizzare l’aborto legale che diventa possibile entro la quattordicesima settimana di gravidanza.
“…saper convivere è dura già, lo so. Ma per questo il compromesso è la strada del mio crescere. E dico sì al dialogo. Perché la pace è l’unica vittoria, l’unico gesto in ogni senso che dà un peso al nostro vivere…”
Con queste parole Piero Pelù, Ligabue e Jovanotti cantarono la convinzione che ognuno di noi ha un dovere preciso: fare di tutto perché si possa dire “mai più” all’indifferenza, alla guerra, all’odio, a tutto ciò che calpesta la dignità umana. Ogni individuo ha il dovere di dire “Il mio nome è MAI PIÙ!”.
Narciso fu condannato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. Egli si lamentava poiché non riusciva a stringerla né a toccarla. Una volta resosi conto dell’accaduto, Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome.
Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace Onlus in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/
In una vignetta dell’artista Pat Carra di qualche anno fa due donne conversano sul divano: una dice “Si parla tanto di violenza sulle donne” e l’altra “così non si parla di violenza degli uomini”.
Perché le bambine scelgono le bambole e i maschietti invece prediligono una partita di pallone o la pista delle macchinine? Il quesito è vetusto e non esente da cenni provocatori ma può essere tranquillamente rispolverato per sviluppare riflessioni e perché no, anche dibattitti alla luce di tante tematiche forse ancora più attuali. Il tema è stato spesso trattato dalla nostra rivista, in quanto è un argomento a noi molto caro (Infatti, per approfondimenti si rimanda all articolo Il Gender-questo frainteso); qui viene ancora riproposto con delle riflessioni aggiuntive.
Quello che c’ è in ballo, ed è forse la cosa che ci preme di più, è il nostro caro, amato concetto di identità. Ovvero è il genere e le conseguenze sul piano socio-culturale che esso o comporta a determinare chi siamo veramente? Quando scegliamo veramente chi vogliamo essere? (Per ulteriori approfondimenti si rimanda all articolo Stereotipi e pregiudizi – Una rosa se non si chiamasse rosa”).
Ma partiamo dall’inizio: cosa intendiamo per genere ? E cosa si intende per sesso? Sono i due concetti legati tra di loro?
Con il termine sesso si fa riferimento alle principali caratteristiche biologiche: genetiche, sessuali primarie (genitali) e secondarie (barba e seno per esempio) e del cervello, con le quali vengono distinti maschio e femmina.
Pubblicazione a promozione de “I colori della mente – prevenzione e supporto nelle patologie neurodegenerative della terza età” progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Abruzzo, promosso dall’Associazione la Cura del Tempo Onlus, insieme all’Associazione Il Sigaro di Freud come partner – www.lacuradeltempo.com/it/icoloridellamente
Nell’epoca attuale, l’arte, in tutte le sue sfumature viene considerata come un elemento marginale della società, un qualcosa di non produttivo che non merita la giusta attenzione ed il giusto investimento, sia economico che espressivo e personale.
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