Moda e salute. Quando l’estetica si fa pericolosa
Sentirsi a disagio con un abito o mettere a rischio la propria salute non dovrebbe essere considerato una “moda”. Il clamore riguardo all’abito corsetto di Schiaparelli indossato da Dua Lipa ai Golden Globes, che non le permetteva di sedersi correttamente o di stare comoda durante la cerimonia, o quello di Versace indossato da Anne Hathaway durante l’ultima fashion week, fa riflettere sul lato oscuro della moda, che dall’epoca vittoriana ancora non cenna ad andarsene.
CORSETTI E ARSENICO
In passato le donne indossavano il corsetto per l’intera giornata al fine di modellare la loro figura. Gli effetti di questa pratica giornaliera potevano essere mortali, in quanto il corpetto premeva il fegato contro le costole e spingeva verso il basso l’intestino, danneggiando anche gli altri organi. Inoltre impediva ai polmoni di ricevere sufficiente ossigeno, predisponendo le donne a contrarre malattie respiratorie.
CI sono stati addirittura casi di donne con costole rotte a causa del corsetto vittoriano.
Un’altra delle “mode” più letali è stata quella dell’arsenico. C’era l’idea che avere la pelle pallida e trasparente fosse sinonimo di aristocrazia, a differenza di una carnagione più scura o abbronzata, che rivelava l’appartenenza a una classe lavoratrice costretta a lavorare all’aperto per guadagnarsi da vivere. La soluzione per indossare questa tendenza fu l’arsenico. La credenza diffusa era che questo metalloide, estremamente tossico e cancerogeno, rendesse la pelle più luminosa e bianca. Così molte donne cominciarono ad utilizzarlo in lozioni e saponi, senza sapere che questa pratica di skincare le stava uccidendo lentamente.
TAGLIA ZERO E VITA BASSA
Ancora oggi la moda impone trend che fanno male al corpo e alla mente. Moda per il malessere, non per il benessere. Oltre ai diktat limitanti continuamente comunicati, ci sono mode che destrutturano il corpo e provocano disfunzioni come dismorfismo corporeo e possono condurre allo sviluppo di DCA.
Una di queste è la low whist, la vita bassa. Pantaloni e gonne a vita bassa sono progettati per poggiare più in basso sui fianchi piuttosto che alla vita. Usarla di frequente abbassa la linea dei fianchi; a lungo andare può segnare una linea marcata tra fianchi e coscia creando un effetto fianchi a palloncino. Altera così la conformazione corporea e la percezione che abbiamo del nostro fisico.
Ha effetti sulla postura e può causare una condizione descritta sul Canadian Medical Association Journal definita meralgia parestetica, caratterizzata da intorpidimento o formicolio alle cosce pizzicando un nervo situato nell’area. Se non trattato l’intorpidimento può diventare permanente.
Per potersi “permettere” di indossare la vita bassa (avere ventre piatto e fianchi asciutti) molte persone si costringono a regimi alimentari estremi fino allo sviluppo di dismorfismo e dca.
I brand più potenti, come Miu Miu che ha rilanciato ultimamente questo trend, hanno una responsabilità nel veicolare le mode e dovrebbero usare nelle loro collezioni capi studiati per aumentare il benessere delle persone non per danneggiarle.
A prescindere dai trend, ricordiamosempre di usare la moda per il nostro benessere, per vederci, comprenderai, prendere forma, relazionarci con l’esterno. L’abbigliamento può essere un grande alleato per il nostro benessere non solo estetico ma anche mentale; anche qui dobbiamo imparare a discernere cosa è buono per noi e cosa non lo è affatto.
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