Tag: violenza

La fiaba di Barbablù. La libertà di decidere

“Un uomo burbero e dalla lunga barba color blu cerca moglie. Decide di corteggiare tre sorelle: due lo rifiutano per via del suo aspetto fisico, mentre la terza, nonostante sia diffidente, si lascia convincere dalle ricchezze e dall’apparente gentilezza dell’uomo. Accetta dunque di sposarlo diventando padrona del suo immenso castello e dei suoi tesori.

Prima di partire per un viaggio, Barbablù lascia alla moglie un enorme mazzo di chiavi esortandola a godere di tutte le bellezze presenti nel castello di cui lei è regina. Le dice che può visitare ogni stanza della casa tranne una, dalla quale deve tenersi lontana e dove non può assolutamente entrare. La moglie, dopo aver invitato le sorelle, incuriosita dal divieto posto dal marito, decide di mettersi alla ricerca della stanza proibita e di aprirla. Al suo interno trova le precedenti mogli di Barbablù morte. Come lei avevano disubbidito all’ordine del marito e per questo erano state uccise.Le tre sorelle richiudono immediatamente la porta cercando di mantenere il segreto ma, in quel momento, la chiave che era servita ad aprire la stanza, inizia a sanguinare senza smettere. Al suo ritorno, Barbablù scopre subito l’accaduto e si prepara a uccidere la giovane moglie disubbidiente. Ella, però, riesce a prendere tempo con la scusa di un’ultima preghiera durante la quale, telepaticamente, fa accorrere i fratelli. Una volta arrivati riescono a salvare la sorella uccidendo Barbablù.”

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“Room”
Il trauma e la resilienza

Room – 2015 Telefilm Canada Film4, Irish Film Board, Ontario Media Development Corporation, Element Pictures/No Trace Camping, Duperele Films
Image courtesy of Universal Pictures

Jack è un bambino, un bambino che vive da solo con Ma’, in una casa in cui esistono la lampada, il lavandino e il lucernaio, i suoi amici. La casa di Jack in realtà è la sua prigione, dove è nato, a seguito delle violenze sessuali subite da sua madre, una ragazza di diciassette anni rapita da uno psicopatico. Quelle quattro anguste mura sono tutto il suo mondo. Quello reale di mondo è visibile soltanto dalle feritoie di una piccola finestra. La madre di Jack gli ha insegnato ad amare quella casa, a vederla come un luogo accogliente, in cui poter vivere le gioie del loro rapporto, unica condizione è quella di nascondersi dentro l’armadio quando Old Nick si infila nel letto di Ma’ ogni notte.

Eppure Ma’ racconta a Jack anche del mondo di fuori, quel mondo a cui sono stati sottratti entrambi dalla follia di un mostro e al quale riusciranno a fare ritorno, ad ogni costo, grazie all’infinito coraggio di un bambino che non ha mai visto la luce del sole.

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Gli uomini vittime di stalking
Soffi di voce nel Caos

The Bird Cage – Sheila Hill, 2010

Ogni giorno notizie di cronaca raccontano storie di violenza familiare immerse in dinamiche perverse di amore. Frequentemente la scintilla che accende la violenza è un’ossessione di controllo e di dominio, un sentimento patologico di rabbia, gelosia e vendetta rivolto alla persona desiderata, amata, odiata.

Lo stalking è una forma subdola di violenza che si scatena abitualmente nella fase iniziale o finale di una storia d’amore, quando il carnefice perde il controllo per un rifiuto o un abbandono: lo stalker, ancorato ad una fantasmatica identità di coppia, agisce nel disperato tentativo di mantenere l’equilibrio della simbiosi precedente e, in un’escalation di violenza, passa dal far recapitare regali, alla ricerca del contatto telefonico ed epistolare in forma anonima, alle minacce, agli insulti, finanche alla violenza fisica. I comportamenti persecutori sono reiterati, intrusivi ed atti a mantenere un potere sulla vittima, che ne ricava un profondo disagio psichico temendo per la propria sicurezza e per quella delle persone a lei care.

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La violenza sulle donne. “Il sesso debole”, invenzione di una società patriarcale

“Interior” (1868-69), Edgar Degas, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, Pennsylvania, USA

Durante il periodo dell’università mi è capitato di lavorare in un centro di pronta accoglienza per donne con minori in qualità di operatore sociale. Un luogo nato per rispondere, con accoglienza immediata, all’urgenza del bisogno e alle esigenze di protezione e di aiuto a donne singole e a madri con figli minori. Questa struttura rappresenta un rifugio da situazioni di disagio sociale, economico e in alcuni casi di violenza domestica. Ricordo che il mio primo turno fu di notte: ero agitato, poiché mi ero preparato psicologicamente al fatto di trovarmi in un ambiente triste, dove la tensione si sarebbe avvertita nell’aria. Arrivai alle 20:00 e cominciai a salire i gradini che conducevano all’ingresso del centro, che era situato al primo piano di uno stabile.

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