New Year’s Resolution
Sull’importanza della visualizzazione

A quanti riassunti dell’anno passato e a quanti buoni propositi siete stati/e esposti/e negli ultimi giorni?

Se frequentate una qualsiasi piattaforma Social, immagino la risposta sia: molti. Troppi forse? Quasi da annoiarci al prospetto di un’ennesima New Year’s Resolution, come la chiamano nei paesi anglosassoni. Beh, non temete: questa non è la lista dei miei buoni propositi, ma la proposta di una riflessione su come rendere questo inizio dell’anno, una grande opportunità di cambiamento. Come? Buona lettura!

La fine dell’anno solare e l’inizio di un nuovo anno portano con sé sempre una grande energia a livello globale, e ci viene naturale fare una riflessione su quello che è stato e quello che potrebbe essere, su quello che vorremmo lasciare nel vecchio anno e su ciò che di nuovo vorremmo che ci accompagnasse nel nuovo anno. Per questo così tante persone in questi giorni a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno si ritrovano a fare bilanci e stilare una lista di buoni propositi. E forse per il fatto che lo abbiamo fatto anche noi, per tanti anni, senza riuscire a metterli in pratica, questo ci risulta noioso, a tratti fastidioso.

Bene, non sono qui a proporvi una bacchetta magica per perdere i chili di troppo accumulati durante le feste, smettere di fumare, andare in palestra con costanza, interrompere una relazione che non funziona, lanciarsi nell’impresa che da tempo fa la muffa nel cassetto.

Ma sono qui a sottolineare come le fini e gli inizi simbolicamente ci possono aiutare a rinnovare le nostre energie e visualizzare ciò che di nuovo vogliamo introdurre nelle nostre vite.

Spesso ciò che ci impedisce il cambiamento è lo stagnare nei nostri pensieri (una bellissima canzone di Daniele Silvestri, “Acqua stagnante”, descrive perfettamente questa sensazione), il sentirci incastrati in uno schema che non sentiamo possibile modificare perché non riusciamo a visualizzarne altri alternativi.

Per questo molte persone fanno ordine nella loro casa o intraprendono un viaggio o un nuovo hobby al fine di cambiare: fare ordine nella casa è un po’ come fare ordine dentro di sé; viaggiare o intraprendere nuove attività circondati/e magari da nuove persone, ci permette di cambiare (letteralmente se viaggiamo, simbolicamente se intraprendiamo una nuova attività) il punto di vista. E quando qualcosa di nuovo entra nella nostra vita, nuove energie vengono messe in circolo per adattarsi alle nuove circostanze, e queste nuove energie ci fanno sentire più vivi/e, attivi/e e così si attiva un circolo virtuoso. 

Dunque, un suggerimento, se potete: fate una gita in un luogo nuovo (non deve necessariamente essere lontano). Oppure: intraprendete un nuovo hobby (un corso di pittura? Avete mai provato l’arrampicata? E cosa ne dite dello sferruzzare a maglia?). Oppure ancora: fate ordine nel vostro armadio, nella vostra stanza, nella vostra cucina… quello che Marie Kondo chiamerebbe “decluttering”, cioè il passare attraverso tutti gli oggetti/vestiti che possediamo, domandarci se sono ancora utili/li indossiamo ancora, e fare diversi “mucchi” di ciò che tengo, ciò che lascio, ciò con cui non so ancora cosa fare (ma non procrastiniamo troppo nel prendere una decisione!).

Ciò che va via, lascia spazio vuoto, ed è in quello spazio che noi possiamo seminare ciò che di nuovo vorremmo che fosse nella nostra vita.

Abbiamo svuotato l’armadio e ora possiamo comprare quel nuovo cappotto che abbiamo visto ai saldi. La stessa cosa, riportiamola nelle cose simboliche che riempiono le nostre vite.

Cosa abbiamo messo nel mucchio delle cose da riciclare/donare/lasciare?

Con cosa vorrei sostituire questo spazio vuoto che creo in me?

Ed eccoci al concetto che dà il titolo all’articolo: visualizzare.

La pratica della visualizzazione proviene dalle filosofie orientali (onnipresenti ormai nelle riflessioni di noi psico-logi/ghe/terapeuti/e), viene spesso utilizzata nelle sessioni di meditazione e mindfulness per facilitare l’immedesimazione della persona in un contesto che possa facilitare lo stato di sospensione che si ricerca con queste pratiche.

La stessa cosa può aiutarci al di fuori delle sessioni di meditazione (sempre e comunque raccomandate) per facilitare la visualizzazione dei nostri obiettivi, orientando le nostre energie mentali e fisiche direzionandole verso il luogo che vorremmo raggiungere.

Visualizziamo quindi il contesto/il luogo dove vorremmo essere il prossimo anno a quest’ora, le persone da cui vorremmo essere circondati/e, il punto nel nostro cammino dove vorremmo essere arrivati/e.

In sintesi, quindi: ripulire il campo, fare spazio, cambiare punto di vista, visualizzare.

Insomma, lo stesso lavoro di consapevolezza che la psicoterapia invita a fare a chiunque si avvicini a questa esperienza: fermarci per comprendere dove ci troviamo, quali sono le dinamiche che vogliamo interrompere, quali nuove energie vogliamo introdurre nella nostra vita.

È più semplice mettersi in cammino se abbiamo un obiettivo. Seguire il soffio del vento potrebbe portarci a girare in cerchio e tornare al punto di partenza, perdendo la prospettiva. Avere una direzione e sfruttare il soffio del vento quando è a favore è tutta un’altra storia. Questo non significa che come carri armati arriveremo all’obiettivo, passando sopra ad ogni possibile ostacolo che incontreremo nel nostro cammino. Significherà però che anche ogni eventuale cambio di direzione che intraprenderemo sarà stato fatto perché, andando incontro ai nostri obiettivi teorici, avremo gradualmente s-coperto (nel senso letterale di aver tolto un velo) nuove prospettive a cui non avremmo mai avuto accesso se non ci fossimo messi/e in cammino verso una parte autentica di noi.

Quindi l’augurio che posso farci/vi per questo nuovo anno è quello che si augurano i pellegrini e le pellegrine quando si incontrano sul cammino di Santiago: Buen camino! E: ultreia et suseia (più avanti e oltre)!

Dott.a Giulia Radi

Ph.D, Psicologa e Psicoterapeuta

riceve su appuntamento a Perugia e Online

mail. giulia.radi@hotmail.it

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