Immaginare per curare

Quando la musica incontra le immagini

È noto che in ambito della salute mentale sono molte le tecniche che usano l’immaginario per portare avanti un lavoro psicologico. Tale modalità è rintracciabile in tantissimi riti religiosi, ma anche medico terapeutici. Uno di questi è ciò che riguarda la medicina greca praticata nell’asklepion, il templio ospedale dedicato al dio della medicina Asklépios. Il trattamento che veniva effettuato era quello dell’incubazione, ovvero i pazienti venivano condotti in ambienti bui e silenziosi nei quali sperimentavano uno stato oniroide indotto da formule rituali recitate, musiche ritmiche e profumi di incenso ed erbe varie. Il più famoso di questi templi ospedale, fu l’asklepion di Epidauro, che presenta una pianta labirintica circolare seminterrata. 

Questo particolare percorso che va verso il centro rimanda al valore di introversione dei percorsi immaginativi. Tali trattamenti, vengono visti da molti ipnotisti moderni, come delle esperienze di “sonno artificiale”, di ipnosi e simili alla tecnica di rilassamento immaginativa di M. Sapir.

Tramite queste tecniche è possibile accedere ad una dimensione onirica dell’esperienza in cui le immagini subiscono delle trasformazioni e delle evoluzioni che hanno un contenuto simbolico.

È come se l’uso di esperienze immaginative guidate potessero in qualche modo dare spazio ad una comunicazione inconscia. Prima di analizzare una delle tecniche immaginative moderne, utilizzate in musicoterapia, vorrei soffermarmi solo per un attimo su come una immaginazione guidata e dunque non propriamente libera, possa poi divenire un prodotto unico e strettamente connesso alla propria esperienza reale ed emotiva, e come questa possa essere influenzata dal nostro inconscio.

L’immaginazione è un’attività mentale che permette di dare spazio alla propria creatività, alla propria inventiva, alla propria capacità di costruire. Tramite la nostra immaginazione abbiamo la possibilità di viaggiare nel tempo e nello spazio a nostro piacimento e di vivere situazioni di diverso tipo. Tuttavia siamo capacissimi di immaginare situazioni inusuali, persone e cose strane, particolari, dando sfogo alla nostra più libera immaginazione, ma è altrettanto vero che riusciamo a far questo partendo dalla nostra diretta esperienza, dalle cose che conosciamo e che fanno parte della nostra vita. Però quando ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente nuovo, mai percepito prima, tenteremo di comprenderlo mettendo in atto un processo che Piaget chiama di “assimilazione”, di accomunarlo ad un concetto già noto, altrimenti, dovremo, tramite il processo di “accomodamento”, creare un nuovo concetto spendendo maggiori risorse psichiche. Alla base dell’immaginario troviamo dunque un insieme di cose già note che vengono però rielaborate in modo nuovo, fantasioso e creativo. Dunque, nel momento in cui qualcuno ci chiede di immaginare un oggetto ad esempio, noi saremo portati istintivamente e per economia, ad immaginarlo proprio così come quell’oggetto è stato da noi sperimentato o desiderato nella nostra vita, con quelle fattezze e con quelle caratteristiche.

In ambito terapeutico, come abbiamo visto nel precedente articolo “Il potere magico della musica-Dal mito all’uomo moderno”, i percorsi di musicoterapia non offrono solamente la possibilità di rilassarci, distenderci dalle tensioni o di caricarci di energia, ma anche una profonda connessione con se stessi, con gli aspetti più inconsci e con i nostri contenuti emotivi più nascosti.

La musica contiene in sé le strutture simboliche che costituiscono il linguaggio delle emozioni e per questo è in grado di sintonizzarsi con le emozioni. Cosa accade dunque quando in un contesto terapeutico la musica incontra le immagini?

In musicoterapia si utilizza la terapia immaginativa che propone un connubio tra la musica e le immagini offrendo alla persona la possibilità di vivere un percorso immaginativo guidato dalla voce del terapeuta e dalla musica stessa. Le immagini che vengono proposte sono ricche di simboli e la modalità nella quale vengono proposte portano la persona a viverle come in un sogno. Tale modalità è molto proficua in quanto il contenuto simbolico e il potere insito nella musica permettono un contatto diretto con le parti più profonde di sé. In particolare si lavora, inizialmente sul rinforzo dell’Io, sull’accettazione di sé, sul mondo relazionale e sulla molteplicità del sé. A partire dalla stessa trama, dallo stesso percorso immaginativo, ognuno di noi darà vita ad una esperienza singolare all’interno della quale quelle immagini prenderanno le stesse sembianze dei relativi oggetti della propria esperienza.

I percorsi immaginativi proposti coinvolgono positivamente l’individuo che sente di poter esprimere liberamente i propri pensieri e le proprie emozioni relative all’esperienza immaginativa vissuta. In tal modo i simboli possono essere compresi a partire dalle esperienze dell’individuo stesso, cogliendone così il loro significato più profondo. L’interpretazione dei contenuti simbolici rappresenta uno dei modelli più utilizzati, ma è interessante anche ciò che Balzarini riferisce sull’interpretazione, ovvero che “è la capacità di comprendere il significato profondo ed inconscio delle immagini; non è la spiegazione e la comunicazione di questo significato al paziente” attribuendo più importanza al fatto di vivere tali immagini pregne di significati.

La co-costruzione di tali percorsi diventa così un’esperienza conoscitiva profonda, in un clima terapeutico e di distensione ottenuto anche grazie al supporto di musiche scelte per favorirle.

Tramite questa tecnica le emozioni riescono a fluire in maniera più dinamica e i vissuti che i pazienti riportano in seduta come problematici, incominciano ad essere descritti oltre che nei loro dettagli concreti anche nell’aspetto più emotivo. L’energia psichica viene riattivata permettendo, ad esempio, ai pazienti con problemi di ansia, depressione, paura, alexitimia, insonnia di riconnettersi con sé stessi e di riscoprire la preziosa unicità mente-corpo e di favorire uno stato di benessere che influirà positivamente sulla loro vita.

Dott.ssa Emanuela Sonsini

Riceve su appuntamento a  Chieti
(+39) 3703389579

Per Approfondire:

C. Widmann Le radici antropologiche delle terapie immaginative; Nuove prospettive in psicologia

Balzarini G. , Salardi C. (1987) Analisi immaginativa, Astrolabio

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