Sex Education:
Il sesso, quello (non più) sconosciuto
“Il“Fucsiart è un percorso esperienziale che tende verso la Libertà” Dal Manifesto di Fucsiart Festival.
La genesi di questo articolo nasce da un’attenta e partecipata visione della terza stagione della ormai nota serie tv SEX EDUCATION, in onda su NETFLIX e della partecipazione ad un festival dalla portata rivoluzionaria, il FUCSIART FESTIVAL.
Voi vi chiederete che cosa sia il FUCSIART e che legame ci sia tra un FESTIVAL e una serie tv; la risposta è nel sinergico messaggio che trasmettono rispetto alla (ri)appropriazione del proprio corpo e della libertà sessuale.
Faccio un passo indietro e torno al fenomeno SEX EDUCATION per poi tornare al FESTIVAL.
Sex Education è una serie tv, che ormai sta diventando un CULT su Netflix; nella serie, Otis, il protagonista, figlio di una sessuologa, crea una sorta di consultorio molto naif, dove ragazz* della scuola posso parlare dei loro problemi sessuali. Il bello è che funziona; parlare di sesso funziona. Lentamente e progressivamente quello che si vede è che viene respinta l’idea del sesso come di un tabù un argomento staccato dalla realtà e questo aiuta molti giovani adolescenti a risolvere i loro piccoli drammi quotidiani apparentemente insormontabili.
Nella terza serie, la nuova Preside inizia a vietare queste spinte “progressiste” e smantella quello che era stato lo sportello d’ascolto. Questo scatena reazioni turbolente e sentite da parte di tutta la comunità studentesca che reclama la sua libertà, il suo desiderio ormai radicato di riordinare desideri e fantasie.
La prima novità è che in un canale ormai considerato mainstream appare una serie che inneggia al sesso, in cui gli /le adolescenti padroneggiano con scioltezza, molti concetti che per noi, ormai quasi vecchia guardia, era quasi impossibile pensare, figuriamoci esprimerli con chiarezza e libertà.
Il messaggio ancora più bello, ed è forse qui la vera rivoluzione, è che ognuno di noi ha il proprio modo di vivere la sessualità; anche all’interno di coppie omo ci sono mille declinazioni e sfaccettature . Parlando con il partner queste possono declinarsi e attualizzarsi fino alla loro massima espressione, che molto spesso va a coincidere con l’orgasmo. Nella serie, a mio avviso, tra i tanti esempi, ritroviamo questo, nella discussione tra Lily e Ola, coppia dello stesso sesso; infatti Ola realizza che fare sesso vestendosi da aliene non rientra propriamente tra le sue inclinazioni.
Ed ecco il FUCSIART; anche all’interno di questo evento, c’è stata la volontà di dare un’accezione fenomenologica e individuale alla sfera della sessualità. Il FUCSIART è stato il primo festival artistico umbro, organizzato dall’associazione LIBERAMENTE…DONNA sui temi della violenza di genere e empowerment femminile, raccontati attraverso scrittura, perfomances, teatro, danza e musica ( per approfondire si veda la pagina Facebook dell’evento)
Tra questi eventi, c’è stato l’ incontro con Slavina, Pornoattivista e transfemmminista; in una colorata discussione si è parlato di post -pornografia, e di come persino la produzione incentrata sul piacere per eccellenza, ovvero il porno abbia sempre riprodotto canoni e stereotipi molto lontani dalla realtà. E come anche in questo settore, si stia sviluppando una corrente, chiamata appunto POST PORNOGRAFIA, che inneggia alle mille sfaccettature del sesso, alle infinite declinazioni individuali, dove non sono è lecito, ma persino libidinoso che i corpi possano essere tutt’altro che belli.
Quindi viviamo in un periodo storico di cambiamento, per il settore sesso, dove gli/le adolescenti padroneggiano molto bene i termini a esso connesso, quantomeno molto meno sottotono rispetto alla nostra versione adolescenziale che pronunciava con timore persino la parola assorbente. Anche serie tv e festival stanno assorbendo questi cambiamenti; la nostra società, e la classe politica è pronta, invece per questo? Vedendo le reazioni in sede di parlamento dopo la bocciatura del DDL ZAN forse la rispsota è no. Anche se stiamo pienamente attraversando un’epoca che prova andare oltre all’amore romantico, alle classiche posizioni, ma che valorizza le infinite declinazioni di piacere, già, infinite come i tipi di orgasmo femminile.
Psicologa e Psicoterapeuta in formazione
a Perugia
Per Approfondire
Liv Stromquist, I sentimenti del principe Carlo, Fandango Editore, 2018