La prevenzione a scuola
Adolescenza non fa rima con Violenza

Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace OdV in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/

Essere adolescenti è un’impresa.

Ed essere adolescenti sereni lo è ancora di più, soprattutto nel periodo storico segnato dall’epidemia Covid-19 in cui i giovani sono imprigionati in un clima di solitudine, uno stato innaturale per chi si trova a vivere una fase della vita in cui la socialità è tutto.

La preadolescenza e l’adolescenza sono fasi dello sviluppo caratterizzate da profondi mutamenti: la complessità di questo momento di vita è data da modificazioni somatiche, vicende intrapsichiche e dinamiche psicosociali che sono intrecciate e interdipendenti.

In questa fase di vita devono essere portati a termine alcuni compiti di sviluppo, tra cui la costruzione della propria identità e la rinegoziazione delle relazioni con il contesto. Nel quadro dei nuovi compiti evolutivi che accompagnano gli adolescenti, la trasformazione delle rappresentazioni mentali di sé e degli altri è sicuramente una delle più rilevanti.

Possiamo, dunque, evidenziare una serie di bisogni adolescenziali tipici e rappresentativi della fase di sviluppo: il bisogno di sperimentarsi, di interagire, di essere riconosciuti come una persona indipendente e di essere accettati e stimati a cui si aggiunge un forte bisogno di appartenenza al gruppo dei pari che può spingere verso lo strutturarsi di comportamenti a rischio, spesso omologati, con finalità inclusive.

I fenomeni del bullismo e del cyberbullismo affondano le loro radici proprio in queste situazioni di malessere adolescenziale che genera bulli e vittime all’interno dei gruppi di pari.  L’isolamento sociale causato dalla pandemia non ha attenuato il verificarsi di questi fenomeni che si sono manifestati solamente secondo diverse modalità e utilizzando perlopiù dimensioni online. Il venir meno del contatto sociale e della possibilità di frequentare assiduamente il gruppo dei pari, non solo a scuola, ma anche in contesti sociali destrutturati come piazze o giardini pubblici, ha causato una serie di frustrazioni e reazioni emotive e comportamentali, tra cui l’aumento dei vissuti depressivi, della violenza e delle dipendenze patologiche.

Tutto ciò richiede, pertanto, un intervento più incisivo da parte delle famiglie, delle scuole, delle istituzioni e delle associazioni di volontariato per comprendere e soddisfare i bisogni sociali degli adolescenti e prevenire, arginare, reprimere eventuali comportamenti che potrebbero avere conseguenze negative sul loro processo di crescita, nonché gravi ripercussioni sociali.

LA PREVENZIONE IN ADOLESCENZA

I modelli teorici multidimensionali, come quello bio-psico-sociale, sottolineano come il processo di sviluppo in adolescenza e i comportamenti messi in atto dall’adolescente, siano l’esito di un complesso intreccio tra fattori di protezione e di rischio che si influenzano a vicenda a diversi livelli contestuali (Dodge, Petit, 2003).

A livello individuale, i fattori protettivi possono essere rappresentati da un buon adattamento psicologico, un buon senso di autoefficacia, buona regolazione emotiva e buoni risultati scolastici; a livello micro-ambientale vengono considerati protettivi stili educativi e genitoriali coerenti, sistema di regole chiare, relazioni familiari supportive e una buona comunicazione tra genitori e figli. A livello macro-ambientale, invece, la presenza di opportunità e risorse ambientali che valorizzino la cultura della solidarietà e predispongano a un senso di responsabilità civica.

Studi recenti (Steinberg, 2011) hanno indagato i fattori di rischio che porterebbero gli adolescenti ad adottare comportamenti pericolosi, promiscui e impulsivi identificando, oltre a fattori neurobiologici, soprattutto fattori di carattere sociale e relazionale.

Il gruppo dei pari può costituire una risorsa positiva per l’individuo, così come un elemento di vulnerabilità.

In famiglia, a scuola e con i coetanei, l’adolescente vive una serie di esperienze essenziali per lo sviluppo della sua persona, in cui può operare un confronto con i modelli di genere e con le modalità di relazione proposti dalla cultura dominante e sperimentarli nella relazione con gli altri.

In quest’ottica, l’attenzione al contesto relazionale crea opportunità di crescita e di identificazione positiva e costituisce un importante fattore protettivo su cui puntare per la promozione del benessere e la riduzione dei comportamenti disfunzionali.

La scuola è un contesto educativo formale dalle enormi potenzialità, poiché è in grado di raggiungere la quasi totalità dei ragazzi ed è in grado di creare un ambiente capace di favorire un percorso di crescita personale globale.

In quanto centro focale delle relazioni intergenerazionali e tra pari, può fungere da modello di pensiero e di comportamento e influenzare l’adozione di condotte più sane, favorendo esperienze cognitive, emotive e affettive che contribuiscono allo sviluppo positivo dell’identità personale.

Tale contesto si configura, pertanto, come ideale per lo sviluppo di programmi di prevenzione utili a promuovere la formazione degli adulti di domani, in un processo di crescita armonioso.

Tutto il sistema socioeducativo-sanitario deve quindi orientarsi verso una prospettiva proattiva nei confronti del benessere degli adolescenti con attività finalizzate a migliorare le skills sociali ed emotive degli adolescenti, al fine di aumentare la consapevolezza dei loro comportamenti, in un momento della vita delicato in cui vi è forte propensione ad esporsi a rischi e a percepire le proprie vulnerabilità.

Le azioni di prevenzione a scuola hanno il potere di dare nuovo equilibrio tra il sistema e l’adolescente consentendo a docenti, famiglia e ragazzi stessi di sostenere il problema e gestirlo con strumenti adeguati all’interno di una relazione supportiva e formativa. 

Inoltre, attraverso le discussioni partecipate e i laboratori, gli adolescenti si sperimentano parte attiva dei processi di cambiamento personali e contestuali, sentendosi attori responsabili della risoluzione dei problemi. Gli interventi a scuola vengono strutturati come continuativi e sono finalizzati alla creazione di un clima classe positivo e a rafforzare comportamenti proattivi e solidali, utili al contrasto di situazioni di violenza e di sofferenza.

Infine, tra le attività di intervento più incisive, l’informazione e la sensibilizzazione così come l’ascolto attivo da parte di un adulto sensibile e preparato, forniscono una relazione accogliente e decisiva in momenti delicati e critici.

I programmi di prevenzione che comprendono l’intervento di professionisti opportunamente formati mirano a contare sulle istituzioni scolastiche per ampliare le potenzialità di crescita e facilitare il processo di transizione dell’adolescente verso la vita adulta. La collaborazione con i docenti e il dialogo con i ragazzi, inoltre, consentono di intercettare fattori di rischio che possano ostacolare tale processo e favorire l’instaurarsi di dinamiche intrapsichiche e inter-relazionali disfunzionali.

Dal 2019, l’associazione Semi di Pace è attiva sul territorio della provincia di Viterbo con il progetto Rondini in cui collabora anche l’associazione Il Sigaro di Freud occupandosi della promozione delle attività e della divulgazione scientifica delle tematiche di progetto.

Il progetto Rondini offre uno spazio di ascolto, aiuto e tutela gratuito per donne vittime di violenza, studenti vittime di bullismo e cyberbullismo, ragazzi e adulti affetti da Disturbo da Gioco d’Azzardo e struttura interventi di prevenzione nelle scuole con l’obiettivo di incrementare fattori di protezione in adolescenza e migliorare il benessere del singolo e della collettività.

Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi incontri di prevenzione, informazione e formazione con gli allievi di tre istituti scolastici di Tarquinia e Viterbo, coinvolgendo ben oltre 1000 studenti solo nel 2021.  

Le attività di prevenzione, informazione e sensibilizzazione proposte nel corso degli incontri hanno promosso lo sviluppo di abilità come consapevolezza di sé, competenze interpersonali, empatia, comunicazione efficace, problem solving e creatività.

Gli incontri, oltre alla diffusione di conoscenze e informazioni, hanno previsto metodologie di apprendimento partecipativo come la peer education e il role playing.

La peer education è una strategia educativa volta ad attivare un passaggio spontaneo di conoscenze, esperienze ed emozioni tra pari; è utile a stimolare la cooperazione fra alunni, la comunicazione con gli adulti e migliorare le conoscenze degli strumenti legali per la tutela dei diritti personali. Nello specifico, i percorsi di peer education, si sono mostrati molto utili a rendere gli studenti maggiormente consapevoli e autonomi nella gestione delle difficoltà.

L’utilità dell’intervento e del supporto scolastico ai minori, in un momento così delicato, ha facilitato il sentirsi parte di un contesto affidabile e non giudicante e ha avuto riscontri positivi sul rendimento scolastico, sull’integrazione e sul benessere psico-fisico dei ragazzi coinvolti.

La prevenzione è lo strumento di contrasto più efficace contro lo strutturarsi di ogni dimensione di violenza. Il lavoro preventivo nelle scuole continuerà ad essere un ambito d’intervento necessario per il Progetto Rondini, grazie alla collaborazione con le scuole – vecchie e nuove partner – rinnovata per il futuro.

Dott.ssa Sara Raffaele

Dott.ssa Emanuela Gamba 

Psicologhe – Progetto Rondini 

email: rondini@semidipace.org

tel:  (+39) 331.4192159

Estratto dell’ “Indagine scientifica sugli stereotipi di genere, il cyberbullismo e il gioco d’azzardo” di Semi di Pace – Progetto Rondini (2021).  Consulenza scientifica a cura de La Cura del Tempo Onlus; Pubblicazione a cura di Mosaico Cooperativa Sociale.

Per Approfondire:

– Bonino, S. e Cattellino, E. (2008). “La prevenzione in adolescenza. Percorsi psicoeducativi di intervento sul rischio e la salute”. Erickson

– Gini, G. e Pozzoli, T. (2011) “Gli interventi anti-bullismo”, Carocci

– Marcelli, D. e Braconnier, A. (2006) Edizione Italiana a cura di Ammaniti, M. e Noveletto, A. “Adolescenza e Psicopatologia. Elsevier, Masson

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