Sentirsi a disagio con un abito o mettere a rischio la propria salute non dovrebbe essere considerato una “moda”. Il clamore riguardo all’abito corsetto di Schiaparelli indossato da Dua Lipa ai Golden Globes, che non le permetteva di sedersi correttamente o di stare comoda durante la cerimonia, o quello di Versace indossato da Anne Hathaway durante l’ultima fashion week, fa riflettere sul lato oscuro della moda,che dall’epoca vittoriana ancora non cenna ad andarsene.
Chi vede tutti i giorni il sole dice con sufficienza: “Cosa saranno mai quei quattro raggi”! Ma io per un giallo illuminello sopra un muro avrei dato allora qualunque cosa al mondo (Vladimir Majakovskij)
“E come se stessi leggendo un libro… è un libro che amo con tutta me stessa, ma lo leggo lentamente ora, le parole sono distanti tra loro gli spazi tra le parole sono quasi infiniti. Riesco ancora a sentire te e le parole della nostra storia, ma è in questo spazio infinito tra le parole che sto trovando me stessa ora. È un posto che non appartiene al mondo fisico, dove ci sono cose che neanche sapevo esistessero. Ti amo tantissimo. Ma ora sono qui, e ora sono questa, e devi lasciarmi andare, per quanto io lo voglia, non posso più vivere nel tuo libro.”
Questo discorso è tratto dal film Her di Spike Jonze del 2013. A parlare è Samantha, intelligenza artificiale, di cui si innamora il protagonista Theodore. Nel film queste parole coincidono con un addio, ma non è questo l’aspetto, in fin dei conti non determinante, sul quale vorrei soffermarmi. La vera forza di queste parole sta nella consapevolezza che Samantha acquisisce di se stessa, lo scoprire un proprio nuovo modo di essere, di desiderare. Si riconosce come una “persona” nuova, con caratteristiche diverse emerse durante e grazie la relazione, non conosciute fin dall’inizio. Questo, inequivocabilmente, genera una crisi, una frattura, un’inevitabile frustrazione che per essere accolta, generando un cambiamento, ha bisogno di essere lasciata andare. Questo è il punto che più mi piace del discorso: lasciare andare la frustrazione.
Déjame vivir Libre como las palomas Que anidan en mi ventana Mi compañía cada vez que tú te vas cada vez que tú te vas
Déjame vivir Libre Libre como el aire Me enseñaste a volar Y ahora me cortas las alas
Y volver a ser yo mismo Y que tú vuelvas a ser tú Libre Libre como el aire
Déjame vivir Libre pero a mi manera Y volver a respirar De ese aire que me vuelve a la vida Pero a mi manera Pero a mi manera
Y volver a ser yo mismo Y que tú vuelvas a ser tú Libre Pero a tu manera
Y volver a ser yo mismo Y que tú vuelvas a ser tú Libre (libre) Libre como el aire
Lasciami vivere Libera Come le farfalle Che si appoggiano sulla mia finestra La mia compagnia Ogni volta che te ne vai Lasciami vivere Libero Libero come laria
Mi hai insegnato a volare E ora Mi tagli le ali E tornare ad essere me stesso Che tu torni a essere te stessa Libera Libera come laria Lasciami vivere Libera Ma a modo mio E respirare di nuovo Questaria Che mi faccia ritornare alla vita Ma a modo mio Ed essere di nuovo me stesso E tu sarai di nuovo te stessa Libera
Ma a modo tuo Ed essere di nuovo me stesso E tu sarai di nuovo te stessa Libera Libera come laria
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