Farmaci e sessualità
Istruzioni per l’uso

Vi siete mai chiesti se un farmaco, psico o no, possa intaccare la vostra vita sessuale? In che modo?

Esistono solo degli effetti iatrogeni da un punto di vista meramente fisiologico o è importante tenere in considerazione anche tutti gli altri fattori come, ad esempio, gli aspetti relazionali e sociali che possono incidere sulla nostra vita affettiva?

Rifletteremo insieme su queste questioni, a volte poco battute, ponendocene eventualmente altre a cui valuteremo se dare risposta o lasciare semplicemente ampi margini di riflessione. Riflessioni importanti non rispetto ad una mera considerazione quantitativa del dato (ovvero modifiche dal punto di vista sessuale legate all’assunzione di farmaci) ma piuttosto che portino ad una maggiore consapevolezza di questo dato, che può avere un impatto significativo nel trattamento del paziente o comunque essere ispirazione per nuove prospettive di lettura di criticità per chi vi si trova implicata/o.

Farmaci e sesso

Per prima cosa, dobbiamo considerare le implicazioni meramente fisiologiche dei farmaci sulla funzione sessuale. Molto spesso può essere percepito un calo della funzione sessuale legata all’assunzione del farmaco. 

Questo calo può essere riferito a tutte le fasi del ciclo sessuale ovvero DESIDERIO, ECCITAZIONE, ORGASMO e RISOLUZIONE, sia  maschile che femminile, implicando diversi meccanismi dalla farmacocinetica propria del farmaco stesso.

Quali le categorie dei farmaci implicate in cambiamenti della risposta sessuale?

Tra i farmaci responsabili dei cambiamenti della risposta sessuale possiamo annoverare diverse categorie tra cui antidepressivi, antipsicotici, stabilizzatori del tono dell’umore, anitepilettici, benzodiazepine, α-bloccanti e inibitori della 5- alfa reduttasi (5-ARI), anticolinergici e le diverse sostanze psicotrope (tra cui si annovera l’alcool stesso).

Ogni tipologia di farmaco deve essere considerata alla luce delle sue particolarità, specialmente in relazione ai suoi aspetti di farmacodinamica (come emivita, distribuzione e posologia) in relazione alla tipologia di patologia per la quale sono prescritti.

Prendiamo ad esempio la categoria degli antidepressivi: come avviene l’impatto tra la loro assunzione e le modifiche relative alla risposta sessuale?

Gli antidepressivi, come altri psicofarmaci, agiscono sul livello e sulla concentrazione di neurotrasmettitori nel cervello, direttamente implicati nelle diverse fasi del ciclo sessuale; aumentano la concentrazione di un neurotrasmettitore chiamato serotonina a livello di spazi presinaptici. Questo colpisce i circuiti dopaminergici e della norepinefrina, inibendone l’attività; neurotrasmettitori entrambi con un ruolo importante nelle fasi del desiderio e dell’eccitazione.

L’aumento dei livelli di concentrazione della serotonina, inoltre, riduce le sensazioni delle strutture anatomiche del sistema riproduttivo con effetti sulla diminuzione dell’erezione, della lubrificazione vaginale, su eiaculazione ed orgasmo.

Al di là di questa dissertazione dai connotati più o meno scientifici, un’altra riflessione importante da tenere in considerazione è il significato dell’assunzione del farmaco per la vita sessuale e affettiva del paziente.

Oltre agli effetti fisiologici diretti del farmaco sulle diverse fasi di risposta sessuale è opportuno considerare i diversi effetti secondari implicati che possono avere un impatto sulla vita affettiva e sessuale; ad esempio, consideriamo un calo del desiderio farmacologicamente indotto che a sua volta scatena riduzione dei rapporti, anorgasmia ma anche sentimenti quali senso di colpa, rabbia, frustrazione.

O ancora, un doppia sensazione di impotenza; ovvero la sensazione di sentirsi impotenti da un punto di vista emotivo e cognitivo e quindi ricorrere al farmaco ma anche un’effettiva impotenza sessuale come conseguenza del farmaco. Tutto questo a sua volta tende a generare effetti secondari sia nella persona che li assume sia all’interno della coppia.

Dunque è sempre bene tenere presente gli effetti dei farmaci sulle diverse fasi della risposta sessuale; questo è importante non solo da un punto di vista clinico, nella gestione del trattamento ma anche per non generare una quota di allarmismo aggiuntivo generatore di ulteriori valanghe.

Dott.ssa Chiara Moriglia.

Psicologa, Psicoterapeuta e Consulente sessuale.

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