Il sentiero della coppia
Tra il patto dichiarato e il patto segreto

Oggi è San Valentino e vorrei fare una lode alle coppie più che all’amore. Decidere di soffermarsi sulla coppia è una scelta che vuole valorizzare la dimensione concreta e tangibile della realtà del legame amoroso invece che della sua idea. Infatti, l’amore romantico, che ha indubbiamente influenzato la nostra cultura, è in parte responsabile di alimentare quel desiderio di idealizzazione amorosa dove c’è tanto spazio per le proprie fantasie e poco per l’incontro reale tra l’interezza del Sé e dell’altro. A tale proposito Kernberg (1995 p. 50) spiega: “L’amore è il punto di intersezione tra desiderio e realtà, rivela la realtà del desiderio e crea la transizione tra oggetto erotico e persona amata”. È proprio nel passaggio tra l’oggetto erotico (strumento) e la persona amata (l’Altro) a fare la differenza nel livello di maturità cognitiva-affettiva individuale e di coppia.

Oggi ci focalizziamo sulla complessità della coppia a partire dalla formazione del legame attraverso il patto dichiarato e il patto segreto fino ad arrivare alla gestione della crisi nelle coppie solide, tema caldo nella comprensione del funzionamento di una coppia.

In seguito all’iniziale periodo di frequentazione vi è una fase costitutiva della coppia caratterizzata dal senso di unione che spinge la coppia a sottoscrivere una sorta di patto, ovvero un accordo consapevole tra i partner su valori, regole e progetti di natura etica e affettiva condivisi che costituiscono la cornice del legame. D’altra parte il patto è presente in tutte le strutture sociali di base come elemento costitutivo e con una funzione unificante aiutando a vincolare all’impegno preso insieme. Il patto è assunto quando i partner si dedicano al legame, costruiscono progetti insieme e se ne prendono cura; in questo caso il rapporto è quindi investito di un’importanza affettiva e occupa uno spazio significativo nelle menti dei partner.

Diverse unioni dei nostri tempi rivelano invece un patto dichiarato fragile in quanto l’unione risulta essere povera d’impegno e strutturata principalmente su una spinta emozionale contingente, quindi mancante di una profonda interiorizzazione e di una spinta a una progettualità concreta. Infine, vi sono le coppie con patti dichiarati formali, tipiche delle vecchie generazioni caratterizzate da culture famigliari dominanti che portavano avanti i matrimoni combinati dalle famiglie di origine.

Insieme al patto dichiarato si stringe anche il patto segreto. Quest’ultimo rappresenta il cosiddetto incastro di coppia: ciò che spinge inconsapevolmente i partner ad avvicinarsi l’uno all’altro e a legarsi. E’ caratterizzato da un insieme di bisogni e aspettative di natura emotivo-affettiva che ciascun partner spera di poter vivere all’interno della coppia. Tra gli aspetti inconsapevoli che contribuiscono alla scelta del partner e/o all’intensità del legame troviamo spesso illusioni (talvolta pericolose): la speranza che il partner corrisponda a un’immagine ideale in grado di soddisfare appieno le personali esigenze di intimità e appartenenza e l’aspettativa che l’altro ci restituisca un’immagine di noi stessi positiva e appagante. Inoltre è interessante osservare come nella prima fase della formazione della coppia la passione sessuale faciliti il senso di completa unità in quanto la complessità degli stati emotivi che si attivano rassicurano l’individuo circa la bontà del Sé e del suo mondo interno caratterizzato anche dalle rappresentazioni dei rapporti genitoriali. La passione sessuale fa pertanto sperare che l’amore possa realizzarsi malgrado tutte le ambivalenze. In seguito alla prima fase di innamoramento la coppia va incontro a nuove esigenze di maturità e naturalmente i partner sperimentano sentimenti di paura di perdita (dove è finito quel partner che mi ha fatto innamorare?; dove è finita la verità del nostro patto?) e di delusione del partner (perché lui/lei non corrisponde più i miei bisogni? non mi rimanda la stessa immagine di me? Non risponde più alle mie aspettative?) e della coppia (perché oggi non sappiamo più appagarci come ieri? Perché trasgrediamo il patto?).

Anche una coppia solida con un patto dichiarato assunto e con un incastro profondo può andare incontro a una crisi in particolare quando si riscontra una resistenza al cambiamento. Infatti, se una coppia si rifiuta di accogliere l’evoluzione dei bisogni reciproci l’intesa si consuma in quanto esaurita la soddisfazione di quella particolare forma d‘incastro tra bisogni, il legame viene meno. Spesso le coppie entrano in crisi perché i motivi che hanno avvicinato i partner rendendo l’unione un unicum oggi hanno bisogno di essere rinegoziati per rispondere alle nuove esigenze della coppia.

Le coppie che oggi hanno ancora il desiderio di rimanere insieme a lungo hanno il compito di valorizzare il proprio ruolo attivo all’interno della coppia e di riconoscere il carattere di sfida che costituisce il patto di coppia che è sempre in pericolo di fallimento.

Nella possibilità o impossibilità di rinnovare su basi nuove il patto iniziale possiamo individuare la differenza tra la coppia che ha risorse per superare la crisi e la coppia che non ne ha.

Oggi che è San Valentino auguro alle coppie di regalarsi nuove prospettive e possibilità di percorrere il proprio sentiero, senza snaturarsi ma trovando il coraggio di sperimentarsi nel cambiamento.

Articolo a cura della dott.ssa Clarissa Cavallina

Riceve su appuntamento a Roma

clarissa.cavallina@gmail.com

Per approfondire:

– Cigoli, Vittorio, and Eugenia Scabini. Il famigliare. Legami, simboli, transizioni. Cortina, 2000.

– Togliatti, Marisa Malagoli, Patrizia Angrisani, and Maurizio Barone. “La psicoterapia con la coppia.” Il modello integrato dei contratti. Teoria e pratica 9 (2004).