Psicologia della borsa
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psicologia della borsa

“La borsa: un nascondiglio simile all’inconscio dove la donna ripone oggetti, desideri e ricordi di ogni tipo”. Fabrizio Caramagna

Ho comprato la mia prima borsa a 4 anni. Era azzurra, stampa vichy, con due fiorellini incisi sulla targhetta posta nella parte anteriore. Era in nylon e aveva il manico in vernice azzurra. 

Amavo profondamente quella borsa, la portavo con me anche quando andavo a dormire e quando facevo colazione.

Ci mettevo dentro “le mie cose”: una scarpetta di Barbie, uno dei personaggi di Polly Pocket, la testa dell’Uomo Tigre, la matita, una penna, qualche sasso e conchiglia, i miei trucchi, gli elastici per i capelli e quello che vedevo sempre nella borsa di mia madre e che per questo mi sembrava indispensabile. I fazzoletti, per esempio, non mancavano mai.

Profumava di braccioli, era praticamente perfetta.

Ce ne sono state tante altre dopo, ma non credo di aver amato nessuna come lei.

LA BORSA È DONNA?

Classicamente la borsa è un’accessorio attribuito al mondo femminile. 

Nella maggior parte delle ricerche svolte al fine di indagare il significato psicologico delle borse, si prende in considerazione la connessione esistente tra borsa e psiche della donna che la indossa. 

Oggi però non è più prerogativa del femminile, ma accessorio largamente utilizzato anche dagli uomini. Per cui le ricerche avrebbero bisogno di una spolverata e di una rivisitazione alla luce di quella che è la connessione con la psiche maschile. 

IL SIGNIFICATO PSICOLOGICO DELLA BORSA: COSA DICONO GLI STUDI E FREUD

In letteratura numerosi studi correlano il ricorso a beni materiali, come borse e scarpe, alla presenza di  disagi interiori. Secondo Yajin Wang, professore e ricercatore di psicologia presso l’Università del Maryland, le borse e altri generi di lusso sono usati dalle persone per auto-convincersi di essere preziose; indossandoli assumono valore sociale mediante un oggetto materiale. 

Anche la professoressa Karen Pine, dell’Università di Hertfordshire, sostiene che la borsa sia un mezzo per mascherare fragilità interiori. Ipotizza che acquistare una borsa di lusso potrebbe essere un modo in cui il potere d’acquisto del presente diventi guaritore di ferite emotive del passato.

Per i ricercatori dell’Università del Minnesota più una donna è focalizzata sulle borse più è insicura ed in competizione con le altre. In questo senso probabilmente viene riconosciuto la funzione della borsa come messaggio competitivo da inviare alle altre donne.

In “Introduzione alla psicoanalisi” Freud identifica tutti gli oggetti e spazi dalla forma cava, aventi la funzione di cogliere o contenere, come rappresentazione simbolica dell’utero materno, il luogo per eccellenza che racchiude, protegge, tutela ed accoglie. Inclusi borse e borsellini.

Anche per la professoressa e psicologa della moda Paola Pizza le borse possono essere considerate simbolo di femminilità rigenerativa, un utero accogliente che fa sentire protetti e che contiene la nostra identità, permettono di tener sotto controllo il nostro Io, rendendo sempre disponibili gli oggetti per noi.

In tal senso la borsa contrasta l’angoscia di poter perdere parti del Sé.

BORSA: CORPO, IDENTITÀ E STATUS

La borsa, così come le scarpe, è quell’accessorio che sta bene a prescindere dalla fisicità e dal peso. Mentre provare altri capi d’abbigliamento può minacciare l’autostima di chi non ha un buon rapporto con il proprio corpo, evidenziando e ricordando caratteristiche non accettate, una borsa può invece valorizzare qualsiasi corpo, anche quello che non viene apprezzato. 

Le borse collaborano a definire l’identità: sono usate per sottolineare aspetti unici del sé (mediante modelli ricercati, dimensioni particolari, colori accesi), per esprimere il ruolo lavorativo o sociale che si ricopre, come le borse da lavoro, o possono comunicare affiliazione, appartenenza ad un gruppo.

Le borse sono anche un mezzo utile per colmare la distanza tra come si è e come si vorrebbe essere, tra Se reale e Se ideale. Chi ha bassa autostima può tentare di colmarla con oggetti di lusso e socialmente desiderati, per essere ammirato e invidiato dagli altri. 

È anche un modo per aggiungere contenuto quando ci si percepisce vuoti. La borsa di lusso, il brand, i valori e le qualità ad essi attribuiti, vengono introiettati dalla persona che la indossa, che in questo modo si carica di contenuto, seppur non genuinamente suo.

La borsa è anche sinonimo di status symbol; funzione alimentata dalla comunicazione e dal marketing, che pubblicizzano i prodotti facendoli percepire come mezzo di trasformazione di sé e inducendo a pensare che il possesso di una borsa di un certo brand possa aiutare a percepirsi e a farsi percepire in modo diverso, migliore. 

In questo senso la borsa può servire come affermazione del gruppo sociale cui si appartiene o cui si aspira ad appartenere. 

IL CONTENUTO DELLA BORSA

Altro aspetta che interessa all’analisi psicologica è il contenuto della borsa

Il contenuto è un bagaglio indispensabile ed intoccabile, fisico, emotivo e mentale a un tempo. 

La borsa risponde alla necessità inconscia di sentirsi protetti, di portare con se il proprio mondo, quegli elementi che rappresentano uno scudo, una difesa per fronteggiare qualsiasi attacco esterno. 

È come se contenesse la sicurezza domestica e familiare, uno spazio fisico, intimo ed emotivo dove rifugiarsi quando ci si sente in pericolo. È un elemento che tutela, non lascia mai soli, ma da proteggere e nascondere da occhi indiscreti. Ed anche un modo per portare con se i propri affetti, valori, simboli.

Riprendendo Bion, si può dire che alla borsa viene affidata la funzione di contenimento delle ansie.

Non solo. La borsa può far sentire sicuri per ciò che contiene ma anche per il mondo associato al brand e al modello che si indossa; diventa così anche simbolo di auto affermazione, portavoce della personalità di chi la indossa e co-costruttrice dell’immagine che si vuol dare di se. Assume così la funzione di espositore della maschera protettiva. 

Si può affermare che la borsa sia una fedele compagna di vita, conosce tutto di noi ed è colei che contiene la nostra intimità,  che ci dà un senso di protezione e sicurezza.

La borsa contiene i nostri oggetti più importanti, da cui non vogliamo separarci; i simboli della nostra storia, di chi siamo, della nostra famiglia, dei nostri blocchi nonché di elementi con cui affrontare ogni possibile evenienza. Di grande importanza sono anche la forma, il colore e il brand, in quanto la borsa contribuisce a completare l’immagine che vogliamo restituire all’esterno, a realizzare una convergenza tra percezione che abbiamo di noi, desideri e attese degli altri. 

Tuttavia bisogna considerare anche il fatto che, nell’ultimo decennio, il suo peso, nell’equilibrio generale dell’outfit, è diminuito fortemente. Gli smartphone hanno modificato anche la funzione della borsa, sostituendosi come contenitori di storia personale, simboli e oggetti funzionali. Nell’immaginazione collettiva ed individuale le persone sono figurate sempre più spesso con lo smartphone in mano invece che con una borsa. Sono le immagini proposte dai social e che noi, piano piano, abbiamo interiorizzato. 

Inoltre oggi valori come etica, sostenibilità, circolarità, cominciano ad avere un peso maggiore rispetto alle classiche qualità di cui ci si può appropriare indossando un brand. 

Non resta altro che aprire queste nuove borse e scoprire cosa ci dicono di noi, ora. 

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