La psicoterapia di gruppo. Porte da aprire e chiavi da trovare
La psicoterapia di gruppo viene praticata sia nelle istituzioni pubbliche che private in tutto il mondo per una crescente comprensione della sua rilevanza sia per la vita sociale in generale che per la terapia di comunità, oltre che per le procedure di selezione e di istruzione se vogliamo andare oltre l’ambito clinico.
In pochi ancora sanno quanto sia “potente” l’effetto del gruppo sull’individuo. Potere inteso come energia acquisita e possibilità verso il cambiamento in un contesto in cui avviene la scoperta di sé in tempi più brevi per giungere a livelli di insight più duraturi e stabili nel tempo. Superata la paura di intraprendere un percorso alla scoperta di sé, l’individuo può avere la possibilità di riscoprirsi in uno spazio di scambio e condivisione dove l’altro funziona da specchio in cui riconoscere emozioni e parti proprie della personalità che possono essere scoperte, pensate, capite e maneggiate in un ambiente di dialogo dove circolano velocemente emozioni e pensieri. In questo luogo sicuro ci si può sperimentare come individui autentici accogliendo la diversità dell’altro ma anche la propria, astenendosi tutti dalla tendenza al giudizio per divenire liberi di essere e lontano da sovrastrutture.
All’interno dello spazio gruppale si ha la possibilità di mettere in scena quegli schemi ripetitivi del presente e del passato perché l’altro verbalizza l’effetto che essi hanno. All’interno del gruppo vi è un dentro e un fuori che l’individuo impara a distinguere per capire il funzionamento di sé all’interno delle dinamiche gruppali quindi fuori dalla situazione analitica di gruppo.
Freud descrisse due forme di ricordo del passato personale: un ricordo conscio che può essere messo in parole e il rivivere del passato, cioè una equazione inconscia a ripetere gli schemi delle relazioni. Il passato viene vissuto nell’attualità attraverso queste vecchie relazioni che sopravvivono dentro la mente della persona e che sono in qualche modo analoghe alle fantasie, benché inconsce che hanno la possibilità di divenire consapevoli all’interno delle dinamiche gruppali quando esse accadono e possono essere esplicitate come verbalizzate le emozioni legate ad esse.
La partecipazione attiva all’interno del gruppo permette il formarsi di un senso di appartenenza e rafforza la continuità di esistenza in un tutto che è un insieme, un campo sociale in cui l’individuo apprende aspetti di sé dall’intensificazione di aspetti sociali e interazionali che la psicoterapia di gruppo permette, per poter studiare i processi terapeutici ed eventualmente patogeni come accadono nel presente, all’interno della dinamica di gruppo, nel qui ed ora della situazione terapeutica.
In fondo la vita umana si è sempre svolta all’interno dei gruppi. L’individuo è in costante relazione con gli altri e influenzato dal contesto sociale e culturale di appartenenza. Per approfondire si rimanda all’articolo L’inconscio sociale – l’Io e il Noi.
Sappiamo inoltre che ci si può conoscere attraverso l’altro che ci riconosce e può rimandarci caratteristiche inconsapevoli di noi. Queste ultime possono essere scoperchiate e verbalizzate in un ambiente dove vi è concesso perché sicuro e facilitante grazie alla presenza di una conduzione professionale, in un campo analitico comune dove l’individuo viene visto in una complessità che va oltre le sue singole parti, in quanto trattare un paziente nella sua individualità senza prestare attenzione alla sua rete relazionale non è sufficiente perché porterà sempre in trattamento i suoi conflitti interiorizzati e le sue relazioni attuali.
Per approfondire si rimanda all’articolo Social Dreaming – il collettivo sognate.
Lo spazio del gruppo può essere paragonato ad un luogo dove ci sono tante porte. Pian piano vengono trovate le chiavi per aprire le serrature all’interno degli eventi e delle relazioni dinamiche che accadono nel gruppo. I membri del gruppo possono aprire le porte e trovare consapevolezze attraverso la circolazione di idee, pensieri ed emozioni. Le porte rappresentano delle possibilità di ‘apertura’ in quanto il gruppo può scegliere quale porta aprire e ciò è determinato dalla funzione del gruppo in un dato momento di vita del gruppo stesso.
Dunque il gruppo è più di una stanza con alcune sedie posizionate in maniera circolare tante quanti sono gli individui che fanno parte del gruppo uniti ai conduttori, è più della somma delle sue parti. Il gruppo è la corda che tiene insieme i punti nodali, la rete, la matrice. La matrice tiene insieme le chiavi per accedere alle diverse porte dell’inconscio collettivo, è come se fosse una grande chiave di orientamento per comprendere cosa accade nel gruppo quindi all’interno dell’individuo che ne è parte integrante.
Il gruppo è un potente luogo in cui l’individuo può trovare consapevolezza e stimolo ad aprire altre porte dentro e fuori da sé così da allontanarsi da schemi ripetitivi e disfunzionali che hanno portato alla sua immobilità a scapito di un dinamico cambiamento.
Per approfondire
S.H. Foulkes, E.J. Anthony. “L’approccio psicoanalitico alla psicoterapia di gruppo”
R.D. Hinselwood. “Cosa accade nei gruppi. L’individuo nella comunità”
Scott and Walshe: The internal group space
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