Fragilità e onnipotenza. Il potere negli adolescenti

Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace OdV in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/

Le sensazioni che si provano a scuola quando sei un teenager sono indimenticabili. Rappresentano perfettamente alcuni aspetti di quella fase così particolare del ciclo di vita in cui la percezione dell’immagine di sé è fragile ma così impattante nella propria vita.

È possibile riattivare certi ricordi passati in età adulta quando ci si trova in situazioni di gruppo nuove come al lavoro dove ognuno ha un ruolo diverso. Ricordiamo tutti il momento dell’ingresso in classe: gli sguardi, le contraddizioni emotive, il bisogno di essere visti e accettati dall’altro. In quel turbine di confusione emozionale dell’adolescenza abbiamo chiare perlopiù le sensazioni corporee in quanto le abilità cognitive superiori all’epoca non sono sufficientemente mature per riflettere su pensieri ed emozioni e ricadono quindi sul corpo e sull’agire.

Il bullismo s’inserisce in questa fase dello sviluppo e va letto tenendo presente la cornice dell’adolescenza in quanto le dinamiche che s’innescano in quegli anni sono particolari di quell’età e hanno delle funzioni specifiche.

Dal vocabolario online della Treccani il bullismo è definito “bullismo s. m. [der. di bullo]. – Comportamento da bullo; spavalderia arrogante e sfrontata. In partic., atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate spec. in ambienti scolastici o giovanili.”

La prima parte della definizione si concentra sull’immagine del bullo incentrata sul bisogno di mostrarsi forte, vincente e spavaldo. L’adolescenza è caratterizzata dal binomio onnipotenza/fragilità e per definirsi a volte il giovane si sente costretto quasi a doversi classificare nell’una o nell’altra casella come se non esistessero sfumature tra il bianco e il nero. La possibilità di controllare il mondo esterno a proprio piacimento è un’esperienza inebriante e tra i teenager ha spesso la funzione di tentare di allontanare la paura della fragilità.

Ricordo che da psicologa affrontai un caso di bullismo dove la bulla era una bambina che aveva avuto un incidente stradale che le aveva arrecato diverse fratture e un trauma cranico con un successivo ricovero di mesi. La bambina era stata sempre piuttosto timida, prediligendo relazioni uno ad uno con i pari e con gli adulti. Al suo rientro a scuola mostrò una nuova immagine di sé: da timida a dominante. Prendeva di mira una bambina in sovrappeso con scherzi e squalifiche coinvolgendo il gruppo classe. In questo modo possiamo ipotizzare che la bambina si riscattava dalla sua immagine di fragilità vissuta a causa delle emozioni travolgenti dell’incidente. Al contrario, ma similmente, può avvenire che un bambino sperimenti la sua dominanza sull’altro nel tentativo di trovare un posto valido e comodo all’interno del binomio vincente/perdente. Questo lo spinge ad avere dei comportamenti che sovrastano e schiacciano l’altro, prendendo in giro i compagni più deboli. Nel momento in cui questo bambino farà esperienza della perdita del controllo, per esempio, in concomitanza con un evento significativo della sua vita come una malattia, la separazione dei genitori, un lutto, un incidente, la manifestazione di problemi fisici nello sviluppo, sarà possibile che il soggetto entri in contatto con il polo della fragilità e che il gruppo inizi a prenderlo di mira: passando da bullo a bullizzato.

La sperimentazione delle dinamiche di potere all’interno di un gruppo in adolescenza è un passaggio quasi obbligato che porta all’esplorazione del proprio mondo interno perché mette in contatto con parti di sé e bisogni personali attraverso la relazione con l’altro. Tra bisogni, qualità, desideri e fantasie s’inizia a toccar con mano la propria complessità che non può essere caratterizzata solo dal bisogno di schierarsi nel binomio vincenti vs perdenti, in quanto si realizza che la necessità di definirsi in questi termini è una strategia difensiva per tenere lontana la paura e le parti di sé legate ai bisogni. Solo alcune di queste esperienza però rientrano nel fenomeno del bullismo che è caratterizzato da episodi ripetuti di violenze fisiche o anche psicologiche che hanno un impatto negativo sul ragazzo o sulla ragazza che può diventare invalidante.

Alcune situazioni di bullismo fuori controllo e durature nel tempo possono portare all’utilizzo di sostanze da parte del soggetto che subisce tali violenze, una tra tutte è l’utilizzo di alcol. L’alcol è una sostanza che si riesce a reperire facilmente e che a volte si trova anche in casa. Il giovane che non trova un supporto esterno valido e forte in concomitanza all’esperienza del bullismo può tentare di seppellire gli intensi vissuti di esclusione, non accettazione e giudizio ricorrendo all’alcol anche in giovanissima età. Questo comportamento distruttivo è innescato dalla fragilità dell’immagine di sé e dalla mancanza di una bussola capace di supportare il ragazzo nel percorso.

Abbiamo tutti bisogno di essere supportati nel momento critici che incontriamo nel percorso della vita; prima dell’età adulta questo è particolarmente vero in quanto la nostra immagine è ancora fortemente dipendente da quella che restituisce lo sguardo altrui. I giovani hanno bisogno di ancore di salvezza e di porti sicuri a cui appigliarsi nel momento del bisogno per sentire che il loro sé non si perderà nel nulla anche se la loro immagine viene attaccata e fatta a pezzi da un coetaneo o peggio ancora da un gruppo di coetanei. In questo senso di smarrimento i legami significativi con l’altro sono importanti. I giovani hanno ancora bisogno dei genitori e di figure adulte di riferimento durante l’adolescenza e nonostante si debba dar loro più spazio riconoscendo le conquiste di autonomia fatte, bisogna garantire una presenza continuativa nel momento del bisogno a supporto del ragazzo caratterizzata da accoglienza, rispecchiamento, assenza di giudizio e contenimento emotivo. Quello che ci auguriamo non è tanto un mondo senza bullismo, quanto un mondo dove il bullismo non sia fuori controllo e capace di recare cicatrici profondissime.

Nel gruppo si riattivano in parte vissuti legati al primo grande gruppo con cui entriamo in contatto che è quello della famiglia.

La famiglia risponde anche essa alle dinamiche di gruppo con gerarchie, gestione del potere, miti, culture, tabù e regole. Un fattore protettivo per la gestione delle dinamiche di potere in adolescenza potrebbe essere caratterizzato dall’esperienza di sentirsi appartenere al gruppo famiglia, ovvero aver vissuto un’infanzia prima e un’adolescenza oggi dove c’è stato spazio per essere visti nelle proprie somiglianze e differenze, accettati, amati e valorizzati per quello che si è. L’esperienza impagabile dell’appartenenza famigliare insieme alla presenza di figure di riferimento stabili con cui il giovane senti di avere un legame autentico sono delle piccole luci da accendere quando ci si sente persi nel buio delle sfide della crescita.

Dott.ssa Clarissa Cavallina

Psicologa, PhD

email: clarissa.cavallina@gmail.com

Per Approfondire:

– Civita A. (2016) “Il bullismo come fenomeno sociale. Uno studio tra devianza e disagio minorile.” Franco Angeli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contattaci

Newsletter


Seguici


I contenuti presenti sul blog "ilsigarodifreud.com" dei quali sono autori i proprietari del sito non possono essere copiati,riprodotti,pubblicati o redistribuiti perché appartenenti agli autori stessi.  E’ vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.  E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dagli autori.


Copyright © 2010 - 2022 ilsigarodifreud.it by Giulia Radi. All rights reserved - Privacy Policy - Design by Cali Agency