Stress da vacanze
Invenzione dei media o realtà clinica?

Chi non ha mai sentito parlare di stress da vacanze? Come psicologo posso riportare innumerevoli esempi di pazienti che al rientro dalle vacanze trascorse in famiglia hanno lamentato livelli di stress aumentati e un peggioramento netto del tono dell’umore.

I media, nel periodo immediatamente precedente e successivo alle vacanze, invernali ed estive, ci sommergono con articoli, vignette e statistiche riguardanti lo stress da festività o da rientro a casa, e come poterci risollevare al meglio, alla stregua delle diete detox per riprendersi dai bagordi alimentari natalizi.

Ma lo stress “feste-correlato” esiste davvero come fenomeno clinico, o è solo un’invenzione dei media?

Questo articolo si prefigge lo scopo di fornire una risposta a questo quesito, presentando un breve, ma stimolante sunto, di quanto si è indagato finora su questo fenomeno molto di moda nei salotti mediatici e virtuali, ma non molto conosciuto ed esplorato a livello clinico. Forse risente di un pregiudizio accademico, che vede un simile argomento appartenere di più alle colonne di una rivista di moda femminile? Eppure, come scopriremo tra poco, molti studiosi si sono interessati a questo argomento, sebbene ci sia ancora tanto altro da esplorare.

Diversi studi riportano svariati “effetti collaterali da vacanze” dovuti allo stress vacanze correlato, che includono problemi di salute, nostalgia, preoccupazioni varie, e problemi relazionali. (Kop, Pearce, Van Heck e Vingerhoets). Secondo uno studio dell’università di Rotterdam e di Breda, il quale ha indagato cosa determini la felicità durante i giorni di vacanza, i vacanzieri sperimenterebbero effetti positivi sull’umore, ma questo dato sarebbe anche determinato dal loro equilibrio emotivo più stabile nel tempo, ovvero chi sperimenta solitamente un tono dell’umore più alto durante tutto l’anno, tende ad esserlo maggiormente durante le vacanze. Le determinanti più importanti rispetto alla felicità durante le vacanze sarebbero le stress percepito e la disposizione a divertirsi.

Uno studio precedente dell’università di Kuopio, in Finlandia, ha investigato il sollievo dallo stress sperimentato da un campione di insegnanti liceali durante il periodo delle festività. Uno dei risultati più significativi riportati è che il valore della pressione sanguinea decrementa rispetto ai giorni lavorati, e che il riposo durante il fine settimana non è sufficiente per ottenere questo risultato. Tutti i soggetti hanno inoltre riportato un livello di stress minore durante le vacanze. Un altro studio di Dov Eden ha misurato i livelli di stress in un campione di lavoratori, misurandolo in quattro intervalli di tempo, prima durante e dopo le vacanze. I risultati hanno mostrato come i soggetti percepissero le vacanze meno stressanti del lavoro, ma i livelli di tensione e sforzo risultavano identici a quelli esperiti durante i giorni feriali.

Questo interessante dato viene però non confermato da uno studio successivo di Westman ed Etzion, le quali hanno indagato l’impatto delle vacanze sullo stress lavoro correlato, il burnout e l’assenteismo in un campione di lavoratori israeliani tramite un questionario. Secondo questa indagine sia lo stress che i livelli di burnout e assenteismo diminuiscono notevolmente grazie alle vacanze.

Uno studio più recente di Strauss-Blasche ha esplorato invece gli effetti moderatori delle vacanze sulla reazione soggettiva allo stress domestico e lavorativo, con un questionario somministrato dieci giorni prima e tre giorni dopo un periodo di ferie di due settimane, trascorse a casa, in un campione di operai tedeschi. Dallo studio emerge che lo stress domestico ha effetti sul sonno, le attività sociali e il tono dell’umore prima e dopo le vacanze. I soggetti che mostravano un maggior livello di recupero erano quelli che lamentavano meno problemi fisici legati allo stress lavoro correlato e domestico, e che presentavano un livello di soddisfacimento generale della qualità della loro vita più elevato. In conclusione le vacanze non mostravano avere un impatto su questi fattori, lasciando ipotizzare che la nostra percezione generale dello stress, della soddisfazione e dei problemi somatici ha un enorme impatto sul nostro umore e sulla nostra capacità di rilassarci in vacanza.     

Nel 2010 Nawijn, Marchand, Veenhoven e Vingerhoets, studiosi di ricerca applicata sulla qualità della vita, hanno indagato i livelli di felicità nei vacanzieri, somministrando un questionario a più di 1500 olandesi, prima e dopo le loro vacanze. Il costrutto di felicità è stato definito dai colleghi un riflesso di come ci sentiamo di solito, quindi come una caratteristica stabile della persona, nonché un indicatore del soddisfacimento delle nostre necessità. I risultati di questo studio hanno rilevato un elevato grado di felicità pre-vacanziera, ma solo coloro i quali vivevano delle vacanze molto rilassanti mantenevano questo livello di felicità elevato anche al ritorno. Ci è facile immaginare come una vacanza a Bora Bora in totale relax possa farci sentire felici, ma come la mettiamo con le vacanze di natale? Come afferma il detto “Natale con i tuoi…” nella tradizione culturale italiana le vacanze natalizie si trascorrono generalmente in famiglia, in compagnia di parenti stretti e non. In queste condizioni cosa succede ai livelli di stress?

Molto dipende dalla qualità delle relazioni esistenti tra i membri delle famiglie, ed è forse questa la variabile che andrebbe tenuta in considerazione in un futuro studio su questo interessante, ma stigmatizzato argomento. Inoltre, come è emerso dai risultati di diversi studi presentati, le caratteristiche di personalità, la nostra percezione soggettiva dello stress e la nostra predisposizione a divertirci sono altri elementi determinanti nella nostra capacità di stare bene in vacanza. In altre parole alcuni tratti stabili del nostro modo di essere, uniti alla nostra percezione dello stress e al nostro tono dell’umore possono influire in larga misura sulla nostra percezione delle stress da vacanza, e la percezione dello stress ha a che fare con la nostra capacità di fronteggiare gli eventi della vita, normativi o meno che siano, vacanze comprese. Il miglior consiglio che si potrebbe dare al riguardo da un punto di vista psicologico potrebbe essere quello di fare un lavoro su se stessi a lungo termine, per poter mobilitare le nostre migliori risorse, in vacanza come il resto dell’anno.     

Dott. Andrea Rossetti

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Per Approfondire:

Don Even, Acute and Chronic Job Stress, Strain, and Vacation Relief.ACAD MANAGE PROC August 1, 1987, pages 186-190;

Mina Westman & Dalia Etzion, The impact of vacation and job stress on burnout and absenteeism, Journal Psychology & Health Volume 16, 2001 – Issue 5, pages 595-606; 

Gerhard Strauss-Blasche, Cem Ekmekcioglu & Wolfgang Marktl, Moderating Effects of Vacation on Reactions to Work and Domestic Stress, Leisure Sciences  An Interdisciplinary Journal, Volume 24, 2002 – Issue 2, pages 237-249;

Tiina Ritvanen, Tomi Laitinen, Osmo Hänninen, Relief of Work Stress after Weekend and Holiday Season in High School Teachers,

Journal of Occupational HealthVol. 46 (2004) No. 3, pages 213-215

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