“Forever Young”. La fobia della senescenza nel mondo dei social network

«Tentiamo tutti, fino alla fine, di fare i giovani. Non ci sono più le zie e nemmeno nonni, anzi i nonni si sono proprio estinti, perché oggi vanno a rimorchiare. Mia nonna mi faceva le marmellate fatte in casa e aveva l’età che ha oggi la Ferilli, che nel mio film rimorchia eccome» Con queste parole Fausto Brizzi commenta il suo film, in cui Franco, Angela, Diego e Giorgio, il più anziano dei quali ha ben ottant’anni, tentano in tutti i modi di negare il trascorrere degli anni, ricorrendo a colpi bassi di ogni genere, in particolare intrattenere relazioni sentimentali con compagni di trent’anni più giovani. Con gli stilemi tipici della commedia italiana il regista dipinge in modo caustico quelli che egli definisce i “Nuovi mostri”.

La giovinezza ha assunto un valore assoluto in una società in cui l’immagine non è più simbolo, ma è diventata sostanza. Un epoca storica unica, nel bene e nel male, in cui apparire equivale all’essere, in un contesto culturale mediatico in cui il tempo dedicato alla conoscenza dell’altro da sé è inferiore ai trenta secondi. Social media e televisione ci offrono un mondo immaginario in cui nessuno invecchia, e anche se invecchia conserva status sociali e comportamenti propri dei più giovani.

Se da un lato la popolazione italiana invecchia sulla carta, virtualmente non ha alcuna intenzione di uscire dall’adolescenza. Proprio come nel testo della canzone degli Alphaville citata nel film, “moriamo giovani o viviamo per sempre”. Icone della cultura pop televisiva italiana dimostrano cinquant’anni da almeno vent’anni, creando un divertente paradosso generazionale per effetto del quale almeno tre generazioni condividono le stesse conduttrici televisive, senza che il tempo abbia lasciato segni sui loro volti o i loro corpi. Ma cosa si cela dietro il mito dell’eterna giovinezza? Qual è il prezzo della negazione della senescenza?

Secondo gli analisti Junghiani il mito del Puer Aeternus, il mito dell’eterno bambino, rappresenta la condizione psicologica di un adulto la cui vita emotiva non si è evoluta dopo l’adolescenza, portando il soggetto a non assumersi impegni e responsabilità, saltando quelle tappe evolutive che in tutte le culture accompagnano l’ingresso nella vita adulta. È un individuo che non accetta limiti, controlli o confini, narcisista e irritabile. Secondo molti analisti si possono scovare segni del mito dell’eterna giovinezza e della così detta infanzia perpetua nell’anoressia nervosa. Questi adulti eterni bambini onnipotenti vogliono evitare la morte e l’angoscia che l’accompagna, e che a un livello più simbolico rappresenta il confrontarsi con i limiti della propria esistenza e la capacità di farsi da parte da un punto di vista egoico in favore degli altri, in particolare la propria prole. Pur di mantenere questa illusione si è disposti a ogni mistificazione, ricorrendo alla chirurgia, allo sport, alle diete, al make – up, alle attività sociali e amorose. Lo scopo è uno solo, negare l’evidenza degli anni che passano, senza essere riusciti a risolvere alcun compito evolutivo di quelli che la società in ogni caso ci pone di fronte. Dopotutto le pubblicità che riempiono i nostri schermi, siano essi televisivi o informatici, sono popolate da ninfe e cicisbei ventenni, dalle vite lussuose ed eccitanti. Peccato che la realtà del nostro paese sia ben diversa, considerando la disoccupazione che colpisce un giovane su quattro e il livello di povertà della popolazione media in continuo aumento. Come scriveva Lucio Anneo Seneca “La vecchiaia sorprende gli uomini quando nello spirito non sono ancora cresciuti, e li coglie impreparati e inermi: non l’avevano previsto infatti; e ci si trovano dentro da un momento all’altro, senza aspettarselo (…)” Per questo per gli psicologi è molto importante educare alla vecchiaia, sottolineando le nuove acquisizioni evolutive e relazionali che si accompagnano con l’avanzare degli anni, accettando le modificazioni del proprio corpo e accogliendo quella che Erik Erikson definiva la tappa dell’integrità dell’Io. 

Dott.ssa Valeria Colasanti

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colasantivalaria@gmail.com

Per approfondire:

von Franz, Marie-Louise. The Problem of the Puer Aeternus. 3rd Edition, Inner City Books, Toronto, 2000

Yeoman, Ann. Now or Neveland: Peter Pan and the Myth of Eternal Youth (A Psychological Perspective on a Cultural Icon). Inner City Books, Toronto, 1998

AA.VV. Il viaggio verso la saggezza. Come imparare a invecchiare: Come imparare a invecchiare. Franco Angeli, 2010

http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/forever-young-il-nuovo-film-di-brizzi-trailer-in-anteprima/229060/228355

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