Gli uomini vittime di stalking
Soffi di voce nel Caos
Ogni giorno notizie di cronaca raccontano storie di violenza familiare immerse in dinamiche perverse di amore. Frequentemente la scintilla che accende la violenza è un’ossessione di controllo e di dominio, un sentimento patologico di rabbia, gelosia e vendetta rivolto alla persona desiderata, amata, odiata.
Lo stalking è una forma subdola di violenza che si scatena abitualmente nella fase iniziale o finale di una storia d’amore, quando il carnefice perde il controllo per un rifiuto o un abbandono: lo stalker, ancorato ad una fantasmatica identità di coppia, agisce nel disperato tentativo di mantenere l’equilibrio della simbiosi precedente e, in un’escalation di violenza, passa dal far recapitare regali, alla ricerca del contatto telefonico ed epistolare in forma anonima, alle minacce, agli insulti, finanche alla violenza fisica. I comportamenti persecutori sono reiterati, intrusivi ed atti a mantenere un potere sulla vittima, che ne ricava un profondo disagio psichico temendo per la propria sicurezza e per quella delle persone a lei care.
Fenomeno sempre esistito, in Italia viene configurato come reato (art. 612 bis del c.p.) solo negli ultimi anni, in risposta al notevole aumento del numero di donne vittime di violenza.
Circa l”80% delle vittime di stalking è di sesso femminile; un dato che ci indigna ed apre scenari di riflessione sulle dinamiche di potere in una coppia, rinforzando la nostra immagine sociale delle donne come piccole bamboline indifese in balia di uomini mostruosi.
L’immagine dell’ uomo sempre e solo carnefice nella lotta fra i sessi appartiene ad antiche credenze sociali che coinvolgono il nostro patrimonio biologico e culturale e che costituiscono la base per lo stereotipo dell’ uomo moderno. Di fatto, recenti statistiche riportano che il 4% della popolazione italiana maschile è o è stata vittima di stalking ed in quasi la totalità dei casi, lo stalker è una donna.
Giorgia ci chiama in lacrime. Poco fa ha notato la macchina dell’ex fidanzato parcheggiata sotto il suo ufficio ed è ormai qualche giorno che riceve insulti e minacce via sms da parte di chi non accetta la fine di un amore. Ha paura e la sua agitazione ci spaventa; corriamo da lei e, temendo per la sua salute, la costringiamo a denunciare. Ma se il racconto di Giorgia fosse invece quello del nostro amico Marco? Forse ci verrebbe da sorridere pensando ad un uomo che ha paura di una donna. Banalizzando e sminuendo la sua confidenza, cercheremmo di rassicurarlo dicendogli una frase come: “ma lasciala perdere, quella è matta!”.
Gli stereotipi culturali che rimarcano la superiorità fisica ed emotiva del sesso maschile vengono introiettati e si strutturano nell’identità di ognuno di noi (anche delle vittime) sin dai primi anni di vita. Nel descrivere questa meno colpita ma esistente categoria di vittime, desidero porre l’accento sulla dinamica sociale utilizzando la definizione di “stalking inverso”: un fenomeno inverso, contrario, opposto alle regole che identificano l’uomo come predominante in ogni occasione
In questa società, quanto è difficile per un uomo chiedere aiuto?
Gli uomini vittime di stalking sono riluttanti a segnalare il problema alla polizia per vergogna e timore di essere derisi o non creduti. Nelle prime fasi, possono anche non riconoscere il pericolo, anzi trovare gratificanti alcuni aspetti della persecuzione che li fanno sentire corteggiati ed ammirati, coinvolgendoli anche a livello sentimentale; proprio come nel film “Attrazione Fatale”, quando Dan nella scena del primo incontro cade nella trappola del corteggiamento e viene sedotto da Alex con cui vivrà due intense giornate di passione prima di scoprire in lei una violentissima stalker. Gli uomini infatti sperimentano in minor misura rispetto alle donne, sentimenti di paura e preoccupazione per la propria incolumità ed hanno maggiori difficoltà ad identificarsi nel ruolo di vittima.
Come abbiamo visto, costruzioni sociali e culturali rendono difficile agli uomini il compito di denunciare e pertanto si ipotizza un elevato numero oscuro di casi esistenti di stalking inverso mai denunciati. Nel 2013 furono 34 i casi di stalking ai danni degli uomini denunciati dalla cronaca italiana, caratterizzati perlopiù da violenza moderata e solo in un caso (troppo) da violenza gravissima con conseguenze distruttive e irreparabili.
Ad oggi i centri antiviolenza e gli sportelli a sostegno delle vittime di stalking registrano un crescendo di richieste di aiuto e testimonianze di uomini, che con un soffio di voce, trovano la forza di ribellarsi sia ai loro carnefici che ad un’Italia agganciata ancora ai suoi radicati tabù culturali. Proprio quel soffio di voce nel caos sociale, ci ricorda come ogni forma di violenza non debba mai essere taciuta e fa vedere a noi tutti (uomini e donne) come più vicina e accettabile la possibilità di chiedere aiuto.
Dott.ssa Emanuela Gamba
Per approfondire:
Sheridan L., Gillett R. e Davies G. Perceptions and prevalence of stalking in a male sample, Psychology, Crime & Law, 2002, 289-310
Thompson C.M., Dennison S.M., Stewart A. Are Female Stalkers More Violent Than Male Stalkers? Understanding Gender Differences in Stalking Violence Using Contemporary Sociocultural Beliefs. Sex Roles, 2012 , 66, 351–365.
Meloy J. R, Boyd C., Female stalkers and their victims. Journal of the American Academy of Psychiatry and Law, 2003
Di Palma M., Stalking Inverso, Ed. Terre Sommerse, 2012
“Attrazione Fatale” film di Adrian Lyne, 1987, USA
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