L’alopecia psicosomatica. La devastazione nella perdita del Sè

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Può capitare, appena svegli, di ritrovare sul proprio cuscino un capello perso, oppure sognare di perdere tutti i capelli e peli dal viso, accompagnati a forti stati d’angoscia e terrore. Talvolta, invece, la perdita di peli e capelli può divenire realtà, a causa di una alopecia temporanea o definitiva, provocando forti disagi nel contatto con l’altro e con il mondo.

Per Alopecia intendiamo la caduta di peli e/o capelli che può colpire qualsiasi parte del corpo, ma più frequentemente sul capo. Esistono vari tipi di alopecia, tra qui quella totale, che implica la perdita totale di capelli e peli, o quella localizzata, con chiazze irregolari. Tra le cause dell’alopecia possiamo individuare quelle genetiche, ormonali, alimentari, chimico-farmacologiche, psicosomatica. Se dopo tutti gli esami medici, sono escluse le precedenti cause organiche allora ci si direziona verso la causa psicosomatica.

Non possiamo parlare di alopecia se non comprendiamo il simbolismo centrale che ruota intorno ai peli, e nel particolare, ai capelli, ossia il concetto di legame affettivo, connesso all’aspetto filiforme del capello, e all’energia che fluisce dal dentro al fuori (dal mondo interno al mondo esterno e viceversa). Generalmente, a prescindere dalla gravita della patologia, l’alopecia spesso insorge dopo un’esperienza affettiva traumatica per la persona.

Ancor più evidente è nei bambini, poiché la pelle esprime pienamente un’identità in continua trasformazione. Quindi la separazione dei proprio genitori o la perdita di una figura d’accudimento importante, o il cambio di vita in un’altra città può comportare una rottura di un legame che, talvolta, può essere “espressa” attraverso l’alopecia, nel tentativo di elaborare e comunicare sul corpo il suo profondo malessere.

Opera di Wu Yuhe per Istituto Italiano Design

Per il bambino la perdita del legame rappresenta un vuoto, una mancanza di vitalità, che invece i legami affettivi donano, e che viene rappresentato, per analogia, alla zona cutanea senza peli. Ovviamente non basta subire il trauma affettivo per far sopraggiungere l’alopecia, ma generalmente ciò avviene perchè il bambino non ha avuto modo di verbalizzare e raccontare la propria sofferenza, oppure l’ha fatto ma non è stato ascoltato o ha ricevuto frasi del tipo “Sii forte / passerà / non ci pensare”.

Il bambino, dunque, si trova costretto a scaricare sul corpo la propria tensione emotiva e una parte della sua energia vitale non fluisce più in maniera fluida, è bloccata e il corpo comunicherà al posto delle parole.

Una diversa interpretazione dell’alopecia invece possiamo trovarla nell’adolescente, e nella grande difficoltà che incontra nel suo sviluppo psicologico. Il ragazzo è fortemente combattuto tra le istanze nel scoprire e affermare la propria personalità e una dipendenza ancora spiccata verso le figure genitoriali. Quando il movimento emancipatorio nel ragazzo viene bloccato o censurato a causa di dinamiche genitoriali rigide o che inneggiano alla dipendenza, può insorgere l’alopecia come rappresentante della forte ambivalenza, dove assume un ruolo di protesta, rifiuto dei legami che lo costringono a non esprimersi (la perdita dei capelli/peli) e, parallelamente, un movimento di regressione alla primissima infanzia, con il rifiuto inconscio dei peli come passaggio all’età puberale. Generalmente, dunque, l’alopecia del ragazzo si può associare ad una sensazione di non poter esprimere la propria sessualità/creatività a causa di un’atmosfera famigliare carica di moralismi, razionalità e dipendenze patologiche.

Nell’adulto, invece, l’alopecia è prevalentemente connessa con il senso di perdita di se stessi: è accaduto qualcosa che ha provocato una sensazione di perdita di pezzi del sé ( es. un lutto famigliare, una separazione, un licenziamento, un forte litigio ecc). La persona, molto spesso si sente fortemente demotivata alla vita. Possiamo immaginare dunque che, quando l’alopecia è settoriale la perdita di pezzi del sé è limitata a un determinato settore della propria vita, quando invece l’alopecia è totale, allora la perdita del sé è più profonda e generalizzata.

Infine, nell’anziano, l’alopecia rappresenta una difficoltà nell’accettazione della perdita della giovinezza e di un ruolo sociale, dal calo di alcune funzioni fisiologiche e della forte necessità di una vita più essenziale e spirituale.

Ciò che è fondamentale comprendere è la connessione e unione della mente con il corpo, e di come una problematica che apparentemente risulta ambientale, esterna o mentale in realtà è allo stesso tempo emotiva, corporea, fisica; dunque, siamo noi che inconsciamente “decidiamo” come incanalare i nostro flussi emotivi e le nostre sofferenze. Quando ci ritroviamo incapaci o impossibilitati nel verbalizzare e mentalizzare le nostre emozioni, ecco che queste vengono potentemente scaricate sul corpo.

L’alopecia, nella sua evidenza crea dei disagi non solo fisici ma anche sociali e porta con sé le forti tematiche della perdita, del lutto di se stessi e dell’estrema difficoltà nella rinascita di nuovi parti del sé. Quando, dopo vari esami medici, si scopre che l’alopecia è di origine psicosomatica, è consigliabile iniziare un percorso di conoscenza del sé e delle proprie dinamiche interne, attraverso un percorso di psicoterapia, associato a tecniche corporee come il training autogeno o la mindfulness, permettendo, in questo modo, di unire la comprensione e l’accettazione delle proprie dinamiche interne alla consapevolezza e al sentire del proprio corpo.

Dott. Dario Maggipinto

Riceve su appuntamento a Chieti

(+39) 334 9428501

dario.maggipinto@gmail.com

Per Approfondire:

R. Morelli, P. Fornari, V. Caprioglio, D. Marafante, P. Parietti; Dizionario di Psicosomatica; Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, 2007, Milano

F. Agresta, 2010, Il linguaggio del corpo in psicoterapia. Glossario di psicosomatica, Alpes, 2010, Roma

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