La funzione psicologica della musica nel Carnevale
Il ritmo che unisce, libera e trasforma
È ormai alle porte una delle tradizioni più antiche e coinvolgenti che la nostra civiltà ha ereditato dal passato, il Carnevale, che trova la sua conclusione nel Martedì Grasso. In questo periodo dell’anno è possibile ritrovare in Italia tantissime città e paesi in festa, come Venezia, Viareggio e Putignano, che coinvolgono ogni cittadino nella riuscita dell’evento, che in realtà è un vero e proprio rito di passaggio.
La prima riflessione psicologica che ognuno di noi può avere intorno al carnevale è sulla funzione della maschera, ma in questo articolo vorrei invece soffermarmi sulla funzione che ha la musica in questo antico rito.
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Il Carnevale è una delle tradizioni più affascinanti e multiformi, caratterizzato da feste, maschere, balli, colori e suoni che animano le strade e i cuori di chi partecipa. In questo contesto, la musica svolge un ruolo fondamentale, non solo come strumento di intrattenimento, ma come elemento psicologico di grande rilevanza. Da un punto di vista psicologico, la musica durante il Carnevale incarna il potere di trasformare l’individuo, favorire l’espressione collettiva e segnare un periodo di rottura con la routine quotidiana.
Ma come funziona questo potere “terapeutico” e simbolico della musica in una festa che celebra la trasgressione e la libertà?
Durante il Carnevale, è la musica, e non solo la maschera, che invita alla liberazione dalle convenzioni sociali e dalle strutture rigidamente definite della vita quotidiana. Le canzoni, i ritmi coinvolgenti e le melodie festose sono strumenti che incoraggiano la persona a “perdersi” nel momento e a liberarsi da ogni inibizione. La musica diventa il linguaggio attraverso cui l’individuo può esprimere la sua identità in maniera non convenzionale, facendo emergere emozioni e desideri che durante l’anno potrebbero restare nascosti. Il carnevale, d’altronde, trae le sue radici dai Baccanali, feste in onore del dio Bacco in cui ci si dedicava a danze, canti e banchetti. Queste feste celebravano il vino, la fertilità e l’arrivo della primavera. Inoltre, durante le Saturnali, i romani si dedicavano a grandi festeggiamenti, scambiando ruoli tra padroni e schiavi, e sfidando le convenzioni sociali.
Dal punto di vista psicologico, questa liberazione è legata al concetto di “rispetto delle regole” e di “trasgressione”. Il Carnevale è, infatti, il periodo in cui le gerarchie sociali vengono temporaneamente sospese.
La musica amplifica questo processo di “trasgressione”, con le sue sonorità che vanno dal gioioso al ritmico, dal travolgente al liberatorio. Attraverso la musica, le persone possono sperimentare una sorta di “rinascita”, un rinnovamento psicologico che avviene grazie all’improvviso distacco dalle regole della vita ordinaria.
Una delle componenti psicologiche più interessanti del Carnevale è la relazione tra musica, ritmo e maschera. Il travestimento consente a ogni individuo di adottare una nuova identità, sia essa giocosa, fantastica o provocatoria. La musica aiuta a “supportare” questa nuova identità, agendo come un facilitatore per l’esplorazione di se stessi. La danza e il movimento che accompagnano la musica sono altri veicoli psicologici che promuovono il contatto con il corpo e la sensazione di essere più “liberi”, più vicini alla parte spontanea di sé stessi, come una sorta di musica sciamanica dove tutti i partecipanti entrano in connessione con lo stato di coscienza del gruppo.
Il ritmo della musica ha una funzione catartica. Lo stesso ritmo che spinge i corpi a muoversi in sincronia crea un senso di unione e appartenenza a un gruppo, rinforzando il legame sociale e la coesione comunitaria.
Il Carnevale, con la sua dimensione comunitaria, consente di esprimere un’identità collettiva attraverso la musica. I canti popolari, le bande di strada, le musiche tradizionali di diverse culture che si uniscono durante le celebrazioni carnevalesche riflettono la forza dell’identità culturale e la capacità della musica di raccogliere le persone intorno a un’esperienza comune.
Durante il Carnevale, infatti, la musica diventa un veicolo di appartenenza, un legame che trascende le differenze individuali per creare un’esperienza condivisa. Il “noi” prevale sull'”io”, e ciò aiuta le persone a sentirsi più sicure e valorizzate all’interno del gruppo. In un contesto dove tutti sono travestiti e parte della festa, la musica diventa uno dei mezzi principali per creare un senso di unità e di celebrazione collettiva.
Ogni Carnevale ha la sua musica, con suoni che spesso sono profondamente radicati nella cultura e nella tradizione di un luogo. Dalle marce, ai canti popolari, dalle musiche di corte ai suoni più moderni, ogni canzone racconta una storia, un mito, una tradizione. Così, la musica diventa uno strumento fondamentale per la trasmissione e la conservazione dell’identità culturale, aiutando a mantenere vivi simboli, valori e narrazioni che definiscono una comunità.
La musica del Carnevale permette di entrare in contatto con emozioni primordiali, come il desiderio di festeggiare, di “sfuggire” dalla routine e di vivere momenti di spensieratezza. Queste esperienze psicologiche, seppur temporanee, possono fungere da “riordino” emotivo, fornendo alle persone una sensazione di rinnovamento che può durare anche dopo il termine della festa. In un contesto psicologico, ciò può significare un temporaneo allentamento dei conflitti interni e darsi la possibilità di essere qualcun altro, come se fosse un invito dato alla propria mente di generare un cambiamento, che come sappiamo è anticipato dalla crisi. Il Carnevale è Crisi.
In definitiva, la musica nel Carnevale non è solo un accompagnamento sonoro, ma un vero e proprio strumento psicologico che alimenta la dimensione emozionale, sociale e culturale della festa. Funzione terapeutica, di unione sociale, di conservazione culturale e di espressione di sé, la musica nel Carnevale ci ricorda il potere collettivo della gioia e dell’espressione libera. In un mondo sempre più individualista, il Carnevale ci invita a danzare, cantare e ridere insieme, riconoscendo nel ritmo della musica l’energia che ci lega tutti.
Per Approfondire
Carnevale, C. (2015). Il Carnevale e la sua musica: tra simbolismo e trasformazione. Milano: FrancoAngeli.
Schutz, A. (1951). Making Music Together: A Study in Social Relationship. Social Research, 18(1), 76-97.
Dott. Dario Maggipinto
benessere, carnevale, consapevolezza, musica, psicologia, relazioni