GAP
Adolescenti e gioco d’azzardo
Pubblicazione a promozione del progetto “Rondini. Centro di ascolto psicologico e assistenza legale” finanziato dalla Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, promosso dall’Associazione Semi di Pace OdV in collaborazione con l’Associazione Il Sigaro di Freud come soggetto terzo – www.semidipace.it/progetto-rondini/
In Italia il gioco d’azzardo patologico è una problematica che, negli ultimi anni, viene costantemente analizzata, anche se la pandemia, costringendo i giocatori a spostarsi sull’online, ha intralciato la lettura di questo fenomeno. La lente d’ingrandimento, nei confronti di questa patologia, è sempre stata rivolta verso gli adulti, essendo il gioco vietato ai minori di diciotto anni. Tuttavia da diverse ricerche e analisi, emerge che molti adolescenti entrano in contatto con il gioco d’azzardo, dandoci dunque la spinta ad allargare il focus su questo tipo di problema, aumentando l’attenzione e ponendoci domande anche nei confronti dei più giovani.
Cosa intendiamo per gioco d’azzardo?
Un gioco, per essere definito d’azzardo, deve presentare contemporaneamente tre caratteristiche:
- il giocatore deve scommettere del denaro o un oggetto di valore;
- la scommessa, una volta giocata, non può essere ritirata;
- l’esito del gioco dipende esclusivamente dal caso.
Il termine “caso” comporta necessariamente la nozione che è impossibile controllare il risultato del gioco. L’imprevedibilità governa l’intera situazione ma la probabilità di vincere, per quanto ridotta, è la condizione si ne qua non di questi giochi.
I giochi, in genere, sono additivi (costruiti in modo da generare compulsività); accessibili (facilmente usufruibili); appetibili (con promesse di ricche vincite).
Sono dunque classificabili come giochi d’azzardo le slot machine, le VLT, le lotterie, i gratta e vinci, i giochi da casinò.
Come dicevo prima in Italia è vietato il gioco per i minori di diciotto anni ma, nonostante ulteriori cambiamenti delle leggi in materia, le statistiche dicono che sono molti i ragazzi che riescono ad aggirare i divieti in merito, soprattutto attraverso il gioco online.Nel DSM V viene effettuata una modifica da “gioco d’azzardo patologico” a “disturbo da gioco d’azzardo (gambling disorder)”, equiparandolo alle dipendenze da sostanza, sia per i comportamenti che la persona mette in atto, sia per l’influenza che il gioco ha a livello neurologico.Ma quali sono le caratteristiche e i campanelli d’allarme da prendere in considerazione quando un individuo inizia ad avere un problema con il gioco d’azzardo?
I principali aspetti sono:
- Chasing: giocare per recuperare le perdite;
- Craving: pensiero fisso e costante al gioco;
- Tolleranza: bisogno di giocare sempre di più e aumentare il denaro investito;
- Assuefazione: bisogno di giocare più spesso;
- Denaro: la persona investe nel gioco più denaro di quello che può permettersi;
- Astinenza: quando la persona non può giocare sviluppa nervosismo, tremori e comportamenti aggressivi;
- Comportamento maladattivo: il gioco diventa un’ attività che influenza negativamente relazioni sociali; famiglia e lavoro.
Perché gli adolescenti giocano?
L’adolescenza è una fase della vita durante la quale i ragazzi sperimentano i propri limiti e, cercando di differenziarsi dalle figure di riferimento, vanno alla ricerca della loro identità. È un periodo, dunque, ricco di sperimentazioni, cambiamenti, prove che passano anche attraverso comportamenti trasgressivi.
In questo il gioco d’azzardo diventa uno luogo affascinante dove ricercare il brivido e la trasgressione, essendo inoltre un attività, a differenza di altre, anche piuttosto accettata socialmente. Il gioco, inoltre, offre anche la possibilità di ricoprire uno status, un ruolo, un’identità, ovvero quella del giocatore, magari di successo, che vince. Anche il denaro, ovviamente, ricopre un ruolo importante. Nel periodo adolescenziale, infatti, nascono i primi bisogni di emancipazione anche economica rispetto ai propri genitori e, così come spesso accade per gli adulti, a volte il gioco rappresenta un tentativo di sognare un proprio gruzzoletto di soldi con il quale esaudire i propri desideri.
Durante quest’età il ragazzo, oltre a voler trovare una propria identità, tende a imitare i comportamenti adulti, proprio per mostrare la propria capacità nell’essere pronto a diventare grande e indipendente. In un paese, però, che secondo le statistiche è tra i primi in Europa a livello di giocatori d’azzardo, l’esempio che si dà ai ragazzi non è dei migliori, tendendo a normalizzare troppo determinati comportamenti legati al gioco.
A condizionare ulteriormente la situazione abbiamo il boom, ormai da anni, dei videogiochi mobile sugli smartphone. Ovviamente, per definizione, non sono classificabili come giochi d’azzardo e di per sé non presentano gli stessi rischi. Al loro interno, però, sono presenti numerosi contenuti extra a pagamento, attraverso i quali è possibile aumentare i propri punteggi, avanzare più velocemente nel gioco e migliorare. Riassumendolo in una frase suonerebbe un po’ così: “più paghi più hai possibilità di vincere”. Concetto, distorto, che spesso caratterizza il giocatore adulto. Queste dinamiche, anche se non appartengono al mondo dell’azzardo, rischiano di influenzare il ragazzo abituandolo a un determinato tipo di pensiero legato al gioco. (per un maggior approfondimento leggere Il gap familiare – La tutela dei familiari)
Cosa possiamo fare?
Il dato interessante da tenere in considerazione è quello che ci mostrano diverse ricerche internazionali, ovvero che un precoce contatto con il gioco d’azzardo aumenta le probabilità di sviluppare in futuro un problema con questo fenomeno. Ovviamente siamo nel campo delle probabilità e non delle certezze dirette. Senza creare allarmismi, però, bisogna prestare attenzione alla situazione.
Prevenire stimolando il proprio figlio a sviluppare un pensiero critico è sempre una buona proposta, visto che non possiamo controllare, e non sarebbe neanche giusto, tutto quello che fa.
Riguardo al gioco d’azzardo sarebbe utile far comprendere ai nostri ragazzi:
- l’importanza del gioco come attività ludica fine a se stessa, a prescindere da un premio;
- il valore del denaro;
- i rischi di alcuni comportamenti compulsivi (tipo giocare per recuperare il denaro perso);
- i falsi miti sulla bravura legata al gioco d’azzardo (facilmente reperibili su internet).
Riuscire a toccare questi punti è un’ottima base di partenza, in particolare riguardo i primi due. È importante far comprendere l’importanza del valore del denaro, concetto che nei giocatori adulti è completamente distorto, questo aiuta ad aumentare il senso di responsabilità rispetto ai soldi e al loro ruolo all’interno della vita; insegnare, inoltre, che il gioco, come attività, dovrebbe essere caratterizzato principalmente dal divertimento, a prescindere dall’ottenere un risultato o un guadagno finale. Riuscire in questo può creare buone difese nei nostri ragazzi che possono tornare utili ad aiutarli a non sviluppare comportamenti problematici con il gioco d’azzardo.
email: luca.notarianni@alice.it
Per Approfondire:
– Ladouceur R., Sylvain C., Boutin C. e Doucet C. (2003), Il gioco d’azzardo eccessivo. Vincere il gambling, Centro Scientifico Editore Torino.
– Bellio G. e Croce M. (2014) Manuale sul gioco d’azzardo – Franco Angeli Editore
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