La nuova eroina del millennio. Il gioco d’azzardo patologico

“Non puoi pretendere di vincere il jackpot se non metti qualche monetina nella macchina” – Flip Wilson (attore statutinense)

Gli operatori dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali hanno potuto assistere in diretta alla “nascita” di una nuova patologia che caratterizza il nuovo millennio : il gioco d’azzardo patologico. Recentemente riconosciuto dal DSM-5, il gioco d’azzardo patologico è definito come una forma di dipendenza senza sostanza.

La parola nascita è inserita tra virgolette in quanto l’eccesso nel gioco d’azzardo è un fenomeno conosciuto fin dall’antichità, tuttavia prima dell’apertura del mercato d’azzardo esso era limitato a pochi soggetti frequentanti i famosissimi casinò, gli ippodromi o le bische clandestine; oppure i rituali giornalieri del gioco del Lotto o quelli annuali della lotteria Canzonissima.

Oggi, inseriti all’interno di un mondo dove la tecnologia corre veloce, il gioco si è diffuso maggiormente e soprattutto tra i giovani, attraverso l’internet gambling con una presenza di siti web dedicati in continuo aumento nel web e dove i giovani si impegnano a giocare in molte forme di gioco d’azzardo regolamentate e non, come la lotteria, i gratta e vinci, le scommesse e il poker.

Per poter comprendere il passaggio-lampo dal vizio alla dipendenza è importante illustrare la distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori patologici. Per moltissime persone, numerosi giochi d’azzardo sopra elencati sono tradotti in semplici passatempi, in altri solo occasionalmente mentre in altre abituali, ma non è detto che il gioco debba essere considerato patologico, in quanto non è la quantità del tempo il fattore discriminante del problema.

Il giocatore compulsivo si pone lungo un continuum che sfocia in una graduale perdita di auto-eliminare il proprio comportamento di gioco, che finisce per assorbire il tempo quotidiano, creando delle vere problematiche nelle diverse aree della vita : matrimoniali, genitoriali, amicali, lavorative etc.

Lungo il continuum tra gioco d’azzardo e gioco patologico, e in relazione alle motivazioni che determinano e accompagnano l’attività ludica, sono state distinte le seguenti tipologie di giocatore:

  • giocatore sociale: spinto dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi;
  • il giocatore problematico: fugge o cerca una soluzione ai suoi problemi attraverso il gioco;
  • giocatore patologico: il gioco è distruttivo e alimentato da altre problematiche psichiche;
  • giocatore patologico dipendente: i sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono centrati sull’impulsività e sulla dipendenza.

Dal momento in cui il gioco d’azzardo è stato riconosciuto come un disturbo psicologico, distinto da altre problematiche legate a disturbi psichiatrici e/o da dipendenza da sostanze, sono stati sviluppati diversi programmi di intervento che può essere affrontato nei SERD territoriali ( Servizio per le dipendenze) o in comunità di recupero. Ancora utili sembrano i risultati legati alla partecipazione dei gruppi di auto-mutuo.aiuto per Giocatori Anonimi fondati su tappe per l’uscita dal problema, dal riconoscimento della patologia e alla sua condivisione; o ancora interventi di psico-terapia sono risultati molto efficaci. Ciò che va sottolineato, e comune ai servizi specialisti, è che attraverso metodi individuali, di gruppo terapeutico, di auto-mutuo-aiuto o di comunità, gli obiettivi terapeutici devono essere centrati sulla possibilità che la persona può cambiare, può migliorare in quanto, l’eccessivo uso del gioco, inevitabilmente ricade sul proprio contesto familiare, sotto ogni aspetto e forma favorendo un’eventuale esclusione sociale.

Per entrare ancora di più nelle dinamiche del gioco d’azzardo patologico, il gruppo musicale Motorhead , nelle note di “Ace of Spades” conduce in questo modo alla sua visione del fenomeno :

“If you like to gamble, I tell you I’m your man

You win some, lose some, it’s all the same to me

The pleasure is to play, it makes no difference what you say

I don’t share your greed, the only card I need is

The Ace of Spades

The Ace of Spades “

Traduzione:

“Se ti piace scommettere, ti dico che sono il tuo uomo

Vinci qualcosa, perdi qualcosa, è tutto lo stesso per me

Il piacere sta nel gioco, non fa differenza quel che dici

Non condivido il tuo metodo, l’unica carta che mi serve è

L’Asso di Picche

L’Asso di Picche”

A cura della Dott.ssa Valentina Campoli                                                                                                                                    Assistente Sociale a Roma

Per approfondire

– Graziano Bellio e Mauro Croce “Manuale sul gioco d’azzardo” 2014 Franco Angeli editore

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