Il Burn Out nell’emergenza Covid-19. Minacciati dal rischio di un crollo psicologico
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Italia, 17 Aprile 2020.
Chi fa colazione ascoltando il notiziario, chi si dedica alle pulizie della casa, chi cerca distrazioni nella musica, nella lettura o dilettandosi nella preparazione di ottimi cibi. Ognuno di noi, da quando l’OMS ha dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia mondiale, si trova in una condizione di isolamento semi-forzato, sentendosi, chi più chi meno, costretto a vivere nella propria abitazione, rispettando numerose restrizioni e cercando il più possibile di non commettere errori.
Ci dicono cosa dobbiamo fare e come trascorrere le nostre giornate al meglio, al fine di fornire supporto psicologico e ridurre al minimo le tensioni, le paure, le ansie che inevitabilmente, dopo più di un mese di restrizioni, spingono per venire a galla. Tutto questo ci ha travolti in poco tempo, rendendo il tutto quasi surreale, allontanando ogni progetto futuro o affievolendo le speranze di chi era in attesa di notizie positive. Eppure, nonostante questo alone di negatività, siamo nelle nostre case, con la nostra famiglia o in compagnia di qualcuno che ci dà conforto, pensando a cosa faremo quando tutto sarà finito.