Harlow e Bowlby. Esperimenti e teorie sul vero amore
Un forte scossone alla teoria che il legame del bambino con la madre (la diade) derivi dal fatto che sia lei a fornire il nutrimento, è stato dato negli anni ’50 da una serie di ricerche (riassunte in Bowlby, 1969) dirette da Harry Harlow, un Primatologo Americano, sulle conseguenze della deprivazione di cure materne in piccole scimmie “rhesus”. In un esperimento, le piccoline venivano allevate in una gabbia, in cui erano collocate due “madri” surrogate, cioè due pupazzi con il corpo formato da un cilindro di filo metallico e una testa stilizzata. Uno dei due pupazzi era ricoperto da un rivestimento di tessuto a spugna, che offriva un morbido contatto, mentre l’altro, di dura rete metallica, fungeva da supporto al biberon. Le scimmiette passavano la maggior parte del loro tempo aggrappate al simulacro rivestito di panno, avvicinandosi all’altro solo al momento di mangiare. La tendenza a cercare vicinanza e contatto sembra perciò indipendente dalla nutrizione e dalle soddisfazioni fisiologiche che ne derivano.