L’intuito. Soluzioni quasi magiche
Quante volte abbiamo compreso una situazione affidandoci al nostro intuito? Quante volte abbiamo risolto un problema fidandoci solo ed esclusivamente del nostro intuito? Ma sopratutto, quante volte ha sbagliato il nostro intuito?
L’intuito permette di percepire cose che non sono tangibili, e spesso ci indica la direzione giusta. L’intuito supera le apparenze, è un processo che avviene in forma inconscia, e il più delle volte non siamo in grado di spiegare ragionevolmente il motivo della nostra decisione. Tutti, almeno una volta nella vita abbiamo sperimentato questa sensazione, che seppur strana, ci dirige verso una decisione piuttosto che un’altra.
Ma, cos’è l’intuizione? L’intuizione è un giudizio che appare nella consapevolezza dell’individuo in modo improvviso; è un processo non del tutto consapevole ma che ha abbastanza potere nell’indurre un soggetto all’azione. L’intuito in determinate situazioni è molto efficace, sopratutto nei casi in cui ci sono in balia decisioni importanti.
Come funzione l’intuito? Questo può basarsi su diversi meccanismi e processi, dalle scorciatoie, euristiche e semplificazioni cognitive, a “pattern recognition”.
Ma l’intuito è molto importante, e per comprenderlo, Damasio ci suggerisce una visione sulla quale soffermarsi a riflettere.
Per comprendere la visione di Damasio, cito la storia di Elliot, una persona molto intelligente, un manager di un’azienda importante che subì un intervento chirurgico che gli rimosse una piccola parte della corteccia cerebrale, nella zona del lobo frontale, per rimuovere un tumore. Questo intervento cambiò in modo notevole la sua vita, divenne incapace di prendere decisioni. Il suo Qi rimase uguale, ma diventò un indeciso cronico, non capace di prendere decisioni immediate, ogni decisione costava ore e ore di ragionamento per valutare i pro e i contro, i costi e i benefici. Il programma diventava grave nel momento in cui si trattava di decisioni che riguardavano la sua vita sociale e personale. Damasco cercò di capire la causa di tale fenomeno, e scoprì che in seguito all’intervento subito, Elliot diventò completamente incapace di provare emozioni. In seguito a tale evento, Damasio decise di studiare questo fenomeno anche su altri pazienti, confermando lo stretto legame tra la capacità di provare emozioni e la capacità di prendere decisioni. Scoprì che nella zona frontale del cervello, dietro agli occhi, se danneggiata produce le medesime conseguenza sulle persone, tale zona è la Orbi-Frontal Cortex, OFC). Ciò accade perché il lato emozionale dei nostri processi cognitivi sono fondamentali per le decisioni, questo impulso ci spinge a decidere e ad agire, anche in situazioni in cui sembra dominare il lato “razionale”.
L’intuizione è fondamentale nel processo decisionale, ci permette di arrivare in tempi brevi e poco costosi a decisioni.
L’intuito è rapido e istantaneo, e per questo motivo il nostro cervello non ha la possibilità di farci ripercorrere tutti i passaggi, ed ecco che preferisce comunicare con noi in modo immediato attraverso immagini, emozioni o anche sensazioni.
Ma l’intuito può anche sbagliare, a causa delle infinite informazioni che arrivano nel nostro cervello, e che quest’ultimo non riesce più a distinguere quelle utili, e quindi le immagini che ci invia non sono corrette.
Nonostante la sua difficoltà, l’intuito resta uno strumento molto importante per risolvere problemi complessi, permettendoci una visione ampia delle situazioni. Ma per evitare di utilizzare in modo non corretto l’intuito, come qualsiasi strumento, bisogna imparare a conoscerlo. E’ importante scoprire sè stessi, la conoscenza del nostro interiore, ci permette di distinguere i messaggi sbagliati, dalle intuizioni corrette.
L’intuito è un meccanismo di liberazione di alternative, dove sono fondamentali le nostre esperienze anteriori, ma anche le emozioni ad esse associate.
Dott.ssa Lidia Pelosio
Dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche
Specializzanda in Psicologia Clinica
Per Approfondire
Damasio A. (1995) L’errore di Cartesio. Adelphi, Milano
Agebjörn, A. (2008) Intuition can be explained